La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb
La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb
La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
punto, ma non ci <strong>di</strong>cono cosa esattamente quel punto sia. Ci <strong>di</strong>ce,<br />
nel nostro caso, che la critica fa parte <strong>di</strong> un sistema le cui<br />
parti cooperano gioiosamente, ma non ci <strong>di</strong>ce che, come tutti i<br />
sistemi complessi, anche questo sembra sempre più orientarsi,<br />
senz’altra finalità, verso la riproduzione <strong>di</strong> se stesso 71 .<br />
71 Quando un sistema finisce con l'avere più cura della propria<br />
coerenza interna, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> se stesso, che non della domanda che l'ha<br />
suscitato, si parla, secondo Umberto Galimberti, <strong>di</strong> autoreferenzialità.<br />
E' una cosa, del resto, già nota agli economisti e che Jean Baudrillard,<br />
nel suo libro "<strong>La</strong> <strong>società</strong> dei consumi", ha definito come "tautologia del<br />
significante", ovvero quel fenomeno in cui il "significante che designa<br />
solo se stesso <strong>di</strong>etro l'alibi del significato" (ed intende, in questo<br />
caso, la televisione). Detta più semplicemente: quando il mezzo smarrisce<br />
o tralascia il fine per il quale è sorto per concentrarsi su se stesso,<br />
sulla propria autoconservazione, quando insomma il mezzo assume se stesso<br />
come fine - ovvero <strong>di</strong>venta autotelico - si ha autoreferenzialità.<br />
<strong>La</strong> Tecnologia esprime al massimo grado questo para<strong>di</strong>gma, poiché in<br />
fin dei conti ne è il luogo stesso <strong>di</strong> origine. E' qui infatti che il<br />
fenomeno del mezzo che <strong>di</strong>venta fine o del mezzo che <strong>di</strong>venta autotelico<br />
trova la sua origine. E' partendo da qui che questo para<strong>di</strong>gma <strong>di</strong>venta il<br />
modello plasmante della nostra <strong>società</strong>. <strong>La</strong> Tecnologia infatti è la<br />
con<strong>di</strong>zione stessa della nostra esistenza, della nostra cultura, della<br />
nostra scienza, è ciò da cui senza avvedercene siamo contenuti, è<br />
l'ovvietà che ci sfugge, è l'incanto che ci ottunde (non che essa abbia<br />
coscienza <strong>di</strong> sé; è semmai il modello <strong>di</strong> razionalità che essa genera negli<br />
uomini ad estinguere ogni altra alternativa ed a delegare ad essa, come<br />
ad alcunché <strong>di</strong> magico, le nostre intere vite). Dipendendo totalmente da<br />
essa sempre più larghe porzioni <strong>di</strong> umanità, essa <strong>di</strong>venta priorità<br />
assoluta: va quin<strong>di</strong> mantenuta per consentirle <strong>di</strong> mantenere l'uomo. Ma,<br />
come <strong>di</strong>ceva Jacques Ellul, alla fine ciò che essa produce non è altro<br />
che la capacità stessa <strong>di</strong> autoriprodursi 71 . Nella sua performance, il<br />
servizio all'uomo <strong>di</strong>venta un byproduct.<br />
<strong>La</strong> con<strong>di</strong>zione tecnologica apre dunque al dominio<br />
dell'autoreferenzialità, che da qui <strong>di</strong>scende in tutte le pieghe della<br />
<strong>società</strong>. Lo si riscontra infatti in molti luoghi cruciali della cultura<br />
del XX secolo. Si potrebbe quasi <strong>di</strong>re che l'autoreferenzialità sia<br />
l'autentico fine <strong>di</strong> questo secolo.<br />
70