La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb
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<strong>di</strong> ogni portento; ma soprattutto che l'adesione, ben più decisiva,<br />
al modello <strong>di</strong> razionalità che la tecnica rappresenta è in realtà<br />
qualcosa <strong>di</strong> sostanzialmente irrazionale. In altre parole, la<br />
possibilità stessa, per la tecnica, <strong>di</strong> rappresentare un valore - o<br />
perfino l'unico valore eventuale - <strong>di</strong>pende da una convenzione cui<br />
l'uomo sembra oggi pervenire per fede.<br />
Il fenomeno della mitizzazione è particolarmente evidente nel<br />
caso dei massme<strong>di</strong>a, il cui potere <strong>di</strong> rappresentazione, che si<br />
realizza attraverso la loro pervasiva struttura tecnologica, pare<br />
condurre inesorabilmente a ciò che Jean Baudrillard 25 chiama<br />
abolizione del contenuto o tautologia del significante: il significante<br />
che designa sempre e solo se stesso <strong>di</strong>etro l'alibi del<br />
significato. Il fatto è ormai manifesto, oltre che nel me<strong>di</strong>um<br />
televisivo, anche nel cinema ove, come fa osservare David<br />
Carrier 26 , un apparato tecnologico-produttivo oggi altamente<br />
sofisticato spettacolarizza se stesso annichilendo o rendendo<br />
residuale ogni possibile elemento contenutistico delle opere<br />
cinematografiche.<br />
"Mitizzazione dei demitizzatori" e "tautologia del significante"<br />
sono insomma i due mo<strong>di</strong> coincidenti in cui attualmente è dato<br />
leggere correttamente l'aforisma mcluhaniano "il me<strong>di</strong>um è il<br />
messaggio", che in fondo interpreta ancora in maniera estremamente<br />
illuminante il fenomeno <strong>di</strong> polarizzazione della realtà intorno al<br />
sistema me<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> rappresentazione 27 .<br />
Il pensiero postmoderno, che per sua natura tiene in sospetto<br />
i sistemi costituiti <strong>di</strong> valori e le fondazioni forti del sapere,<br />
mantiene tuttavia col mondo tecnologico una relazione ambivalente:<br />
per un verso esso è visto, heideggerianamente, come espressione<br />
25<br />
Jean Baudrillard, <strong>La</strong> <strong>società</strong> dei consumi, Bologna, Il Mulino, 1976. Su<br />
questo tema ve<strong>di</strong> anche il saggio <strong>di</strong> Serena Santarelli, Jean Baudrillard o<br />
dell’omissione referenziale, in IL CONTRIBUTO, Apr.Giu. 1994.<br />
26<br />
David Carrier, Le opere d’arte false nell’epoca della riproduzione<br />
meccanica, in Museo dei Musei, a cura <strong>di</strong> Luccio Passetto, Firenze,<br />
Con<strong>di</strong>rène, 1988.<br />
27<br />
Cfr. René Berger, Il Golem. Televisione fra simulacro e simulazione,<br />
Milano, Cortina, 1992.<br />
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