La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb
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Il primo "Manifesto Futurista" appare pubblicato a firma <strong>di</strong><br />
Marinetti su "Le Figarò" <strong>di</strong> Parigi il 20 febbraio 1909 e contiene<br />
almeno tre elementi salienti:<br />
a) l'enunciazione <strong>di</strong> una correlazione sistematica fra fenomeni che<br />
afferiscono alla sfera culturale e fenomeni relativi all'infrastruttura<br />
tecnica, che pone precise istanze intellettuali, prima<br />
<strong>di</strong> tutte quella <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare per le trasformazioni tecnologiche<br />
dei corrispettivi culturali. È evidente tuttavia che qui "in<strong>di</strong>viduare"<br />
significa "creare ex novo", giacchè Marinetti sa benissimo<br />
che le forme culturali esistenti sono spaventosamente arretrate<br />
rispetto a ciò che invece il progresso richiede ed egli evidentemente<br />
non può accontentarsi <strong>di</strong> quelle omologie <strong>di</strong> estrazione<br />
strettamente filosofica cui già Picasso e Braque erano pervenuti<br />
(tanto che Barilli parla <strong>di</strong> un Cubismo d'impostazione tecnomorfa<br />
influenzato dalle teorie bergsoniane ed husserliane 42 );<br />
b) l'ambivalenza nella definizione <strong>di</strong> una tipologia tecnica preferenziale:<br />
nel "Manifesto" si fa in<strong>di</strong>stintamente riferimento agli<br />
ambiti della meccanica (automobile, transatlantico, aeroplano) e<br />
della fisica elettromagnetica (luce elettrica, ra<strong>di</strong>o, raggi X), il<br />
che rivela un'incertezza sintomatica nella percezione culturale <strong>di</strong><br />
queste innovazioni che mette a nudo la ra<strong>di</strong>ce fondamentalmente<br />
retorica <strong>di</strong> tali riferimenti;<br />
c) l'impostazione globalizzante dell'approccio estetico futurista,<br />
che tende ad abbattere ogni possibile barriera <strong>di</strong> genere fra le<br />
arti, ma soprattutto ad ammettere nell'area della creazione artistica<br />
tutti quei fenomeni introspettivi-esistenziali quali gli<br />
"stati d'animo", secondo un gusto estetizzante già proprio del<br />
Simbolismo francese e <strong>di</strong> D'Annunzio.<br />
È a questa impostazione globalizzante che si deve del resto la<br />
trasformazione dell'estetica futurista in ethos, vale a <strong>di</strong>re in un<br />
modello comportamentale che <strong>di</strong>venta automaticamente misura <strong>di</strong><br />
giu<strong>di</strong>zio e <strong>di</strong> conoscenza.<br />
42 R. Barilli, cit.<br />
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