La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb
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dente processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione del lavoro. Pertanto la produzione e<br />
la fruizione <strong>dell'arte</strong> <strong>di</strong>ventano una unica sfera <strong>di</strong> attività<br />
autonoma il cui rapporto col contesto sociale avviene tramite<br />
forme ancora ru<strong>di</strong>mentali <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione estetica (l'adesione intellettuale<br />
a quei valori estetici che fondano il fatto artistico);<br />
b) l'arte <strong>di</strong>venta <strong>di</strong> conseguenza un' "attività estetica" e qui il<br />
ribaltamento rispetto alla concezione classico-rinascimentale è<br />
ra<strong>di</strong>cale: laddove le artes realizzavano la propria essenza nel<br />
momento tecnico-effettuale (produzione dell'utile, del corretto,<br />
del preciso, del conforme) dal quale necessariamente partiva la<br />
comprensione intellettuale dell'opera, lasciando il "bello" come<br />
quoziente collaterale o residuale che tuttalpiù poteva assolvere<br />
una funzione comunicativa, nella concezione <strong>moderna</strong> esso viene<br />
assunto come valore assoluto e fondante, formalmente scisso da<br />
ogni altra determinazione;<br />
c) in tal senso, il <strong>di</strong>vorzio fra arte e tecnica va letto principalmente<br />
come <strong>di</strong>vorzio fra valori <strong>di</strong> riferimento, fra orizzonti<br />
culturali, in ultima analisi fra forme <strong>di</strong>versamente assestate <strong>di</strong><br />
sapere. Il "mondo a parte" che l'arte si guadagna non si identifica<br />
pertanto solo nei fenomeni esteriori (musei, collezioni) che<br />
dal Settecento prendono corpo sulla scena sociale, ma nella lenta<br />
costruzione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> valori destinato a collidere con le<br />
istanze della storicità, che ne pongono a repentaglio, in molti<br />
casi, la sua stessa legittimità. Fra tali istanze attuali, la più<br />
determinante è senza dubbio quella del nesso fra arte ed universo<br />
tecnico, giacché è esattamente quella in cui si gioca il principio<br />
stesso della legittimità dell’arte nel mondo attuale. <strong>La</strong> tecnica è<br />
stata per secoli l’essenza della creazione artistica e l’oggetto<br />
precipuo della riflessione estetica. Poi almeno per due secoli ne<br />
è stata estromessa. Oggi torna ad interferirvi prepotentemente e<br />
non solo con i suoi prodotti immaginali, ma con la sua pervasiva<br />
"ovvietà" (il fatto che c' è e non ce ne accorgiamo), che ci<br />
richiama non<strong>di</strong>meno a rivedere le nostre stesse idee sull'arte, e<br />
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