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piante medicinali che favoriscono la diminuzione del ... - Erboristeria

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Perché mangiamo?<br />

• “Perché si ha fame”: l’inizio di un pasto può rispondere ad una<br />

necessità metabolica <strong>che</strong> si manifesta con segnali digestivi o<br />

biologici.<br />

• “Perché si ha voglia di mangiare”: l’assunzione alimentare può<br />

essere provocata da un desiderio di cibo indipendente da qualsiasi<br />

necessità energetica.<br />

• “Perché è l’ora” : rispettiamo le abitudini in uso nel<strong>la</strong> società al<strong>la</strong><br />

quale apparteniamo.<br />

In generale, nei soggetti <strong>che</strong> appartengono ad un dato ambiente con<br />

disponibilità di cibo, l’assunzione alimentare non è provocata in<br />

maniera predominante dal livello <strong>del</strong>le riserve energeti<strong>che</strong>. Beninteso,<br />

<strong>la</strong> fame biologica e l’appetito si rafforzano reciprocamente per iniziare<br />

il pasto, ma l’inizio <strong>del</strong>l’assunzione alimentare dipende soprattutto da<br />

episodi esterni <strong>che</strong> consentono al soggetto di prevedere l’imminenza<br />

<strong>del</strong> pasto: l’ora abituale o <strong>la</strong> vista <strong>del</strong> cibo, o perfino il fatto di<br />

immaginare <strong>che</strong> si va a mangiare. I pubblicitari sanno sfruttare<br />

benissimo questo fenomeno.<br />

Molti segnali digestivi e metabolici sono implicati con <strong>la</strong> sensazione di<br />

fame. La percezione di “contrazione” <strong>del</strong>lo stomaco vuoto non è né<br />

necessaria né sufficiente a scatenare l’assunzione di cibo.<br />

Le qualità organoletti<strong>che</strong> degli alimenti (ovvero il loro aspetto, l’odore,<br />

il gusto e <strong>la</strong> consistenza) generano sensazioni <strong>che</strong> consentono dei<br />

giudizi edonistici <strong>che</strong> ne definiscono <strong>la</strong> pa<strong>la</strong>tabilità. Il carattere più o<br />

meno gradevole di tali sensazioni ed il livello di piacere o dispiacere<br />

<strong>che</strong> provocano consentono di attribuire ad un alimento un’appetibilità<br />

forte o debole.<br />

L’uomo occidentale, di fronte ad una grande disponibilità e varietà di<br />

cibo molto appetibile, è in grado di mangiare senza averne alcun<br />

motivo, e senza rapporto alcuno con le proprie necessità di<br />

rego<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> bi<strong>la</strong>ncio energetico.<br />

Le preferenze ed avversioni alimentari, <strong>che</strong> sono in parte innate,<br />

evolvono nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong> storia alimentare <strong>del</strong>l’individuo in funzione<br />

<strong>del</strong>l’apprendimento e dei condizionamenti: si par<strong>la</strong> di preferenza o di<br />

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