NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE - Comune di Montale

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COMUNE DI MONTALE – REGOLAMENTO URBANISTICO3. Vegetazione riparialeSulle rive dei corsi d’acqua ricoperte da vegetazione sono vietati idissodamenti che comportino la riduzione della copertura boschiva,l’introduzione di specie infestanti o estranee al contesto, l’alterazionegeomorfologica del terreno.Art. 20 – Zone preordinate alla istituzione di aree naturali protette diinteresse locale (ANPIL)1. Si definisce ANPIL un’area inserita in un contesto antropizzato chenecessiti per le sue caratteristiche di un’azione di conservazione evalorizzazione all’interno di un progetto di sviluppo sostenibile.2. Il RU segnala tre zone che per gli elementi di rilievo storico-culturali eambientali meritano di essere tutelate ed analizzate in manieraapprofondita al fine dell’istituzione di altrettante ANPIL:- Il bacino dell’Agna per le opere idrauliche ed i manufatti legatiai primi insediamenti produttivi del territorio;- Gli ambiti collinari e montani per l’elevata biodiversità el’interessante assetto faunistico;- Il segmento montalese del teatro di guerra dell’ultimo conflittomondiale denominato “linea gotica”, caratterizzato dai resti dipresidi e fortificazioni.3. Gli elementi caratteristici delle zone potenzialmente destinateall’istituzione di ANPIL debbono essere tutelati ai sensi del Titolo III del PS e,per i manufatti di valore storico-culturale, paesaggistico, testimoniale, coni criteri e le modalità previste ai successivi, artt. 40 e 41.norme tecniche di attuazione22
COMUNE DI MONTALE – REGOLAMENTO URBANISTICOCAPITOLO V –PREVENZIONE DEL RISCHIO PER GLI EFFETTIGEOMORFOLOGICI, IDRAULICI E SISMICI LOCALIArt. 21 - Generalità - Normativa di riferimento1. Le norme del presente capitolo si applicano ad ogni intervento previstodal RU, sia esso riferito all’uso del suolo che alla gestione del patrimonioedilizio esistente o alla trasformazione dei tessuti insediativi.2. Con riferimento all’ammissibilità degli interventi edilizi, la disciplina per laprevenzione del rischio geologico e idrogeologico fa diretto riferimentoalle leggi dello Stato, alla normativa della Regione Toscana ed alle normeemanate dalle Autorità di Bacino del Fiume Arno, con particolareriferimento a:a) D.P.G.R. 27 aprila 2007 n. 26R: Regolamento di attuazione dell'art. 62della L.R. 1/05 in materia di indagini geologiche;b) D.M. LL. PP.11/03/1988;c) D.P.C.M. 06/05/05 (PAI);d) D.P.C.M. 5/11/99;e) D.Lgs n. 152/99;f) PTC della Provincia di Pistoia.Art. 22 - Condizioni di fattibilità geomorfologica1. Ogni intervento previsto nelle varie zone urbanistiche e ricadente nelleclassi di fattibilità geomorfologica definite nelle tabelle 1 e 2, allegatecome parte integrante alla presente normativa, è soggetto alleprescrizioni di seguito elencate.2. CLASSE F1g: Fattibilità senza particolari limitazioniLe caratteristiche geologico-stratigrafiche possono essere ricavate daosservazioni di superficie. La caratterizzazione geotecnica del terreno alivello di progetto, quando necessaria, può essere ottenuta per mezzo dinotizie verificate con dati di indagini effettuate in zone vicine,litologicamente simili.3. CLASSE F2g: Fattibilità con normali vincoliPer le aree incluse in questa classe le indagini dovranno essere svolte nellafase di progetto esecutivo per ogni singolo intervento ed avranno comeobbiettivo la caratterizzazione geotecnica del sottosuolo. Neldimensionamento e nella scelta dei tipi di indagine si dovrà fareriferimento a quanto riportato nel D.M. 11.3.88.4. CLASSE F 3.1g: Fattibilità condizionataI progetti degli interventi compresi in questa classe devono esserecorredati da indagini geologiche e geotecniche estese ad un'areasufficientemente ampia da rendere possibile una valutazione dellastabilità generale della zona di intervento prima e dopo la costruzione.5. CLASSE F3.2g: Fattibilità condizionatanorme tecniche di attuazione23
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