Testo del volume - Istat.it

Nella tavola 4.67 è riportata la distribuzione dei decessi classificati in Icd-10 nel settoredelle malattie del sistema circolatorio, secondo la provenienza dai diversi capitoli dell’Icd-9. Ilcontributo derivato dagli altri settori è piuttosto marginale, con percentuali che non superanol’uno per cento. I due settori che hanno maggiormente contribuito sono quello dei disturbipsichici (28 per cento) e quello del sistema respiratorio (32,58 per cento) (cfr. paragrafi. 4.7 e4.10).Tavola 4.67 – Distribuzione dei 6.123 decessi classificati in Icd-10 nel settore IX “malattie delsistema circolatorio”, provenienti da capitoli o raggruppamenti differenti dell’Icd-9CLASSIFICAZIONE PER SETTORI DELL’ICD-9 Valori assoluti %Malattie infettive e parassitarie 76 1,24Tumori 234 3,82Malattie del sangue e degli organi ematopoietici e alcuni disturbi Immunitari 54 0,88Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 306 5,00Disturbi psichici e comportamentali 1.721 28,11Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso 563 9,19Malattie del sistema respiratorio 1.995 32,58Malattie dell'apparato digerente 313 5,11Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo 15 0,24Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo 46 0,75Malattie del sistema genitourinario 231 3,77Complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio 0 0,00Alcune condizioni che hanno origine nel periodo perinatale 22 0,36Malformazioni congenite e anormalità cromosomiche 112 1,83Sintomi, segni e risultati anomali di esami clinici e di laboratorio non classificati altrove 82 1,34Cause esterne di traumatismo e avvelenamento 353 5,77Totale 6.123 100,00Il 94 per cento dei decessi che erano classificati nell’ambito del settore delle malattie delsistema circolatorio in Icd-9, sono stati riclassificati con l’Icd-10 nell’ambito del medesimocapitolo. Come si nota nella tavola 4.68 la dispersione verso altri settori dell’Icd-10 è risultataessere più consistente rispetto agli spostamenti osservati verso altri settori dell’Icd-9, con glispostamenti più consistenti osservati verso le malattie del sistema respiratorio (2.077 decessi parial 17,15 per cento) e dei segni e sintomi (3.396 decessi, pari al 28 per cento).Nel caso dei decessi codificati in Icd-10 come malattie del sistema respiratorio, 394 sonostati codificati come “arresto (failure) respiratorio non specificato” (J96.9); 342 nelle “altremalattie polmonari cronico-ostruttive” (J44) e 341 nelle “polmoniti” (J18). Con la possibileeccezione delle condizioni ascritte alla categoria J44, il passaggio alla nuova revisione non hasempre comportato necessariamente un miglioramento dell’informazione per le finalitàstatistiche ed epidemiologiche poiché le condizioni selezionate con l’Icd-10 rappresentanocondizioni terminali o complicazioni di patologie preesistenti che non sono state individuate nédal processo di certificazione né da quello di codifica. Lo spostamento osservato in questi casi èprobabilmente imputabile all’ampliamento dei concatenamenti accettabili o, nel caso dell’arrestorespiratorio, al fatto che questa condizione è adesso inclusa nella liste delle condizioni maldefinite e quindi meno sottoposta a selezione quale causa iniziale di quanto non fosse in passatocon l’uso dell’Icd-9.Nel caso dei decessi codificati in Icd-10 come segni e sintomi, ben 2.180 sono staticodificati come “senilità” (R54) e tra questi la provenienza è in 2.020 casi dal codice Icd-9 cheidentifica l’arresto cardiaco (427.5). Questi certificati sono molto carenti sotto il profilo delcontenuto informativo: essi riportano infatti una sequenza di cause del tipo “senilità che causa87