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VINO<br />
PINOT NERO<br />
RE DELL’ALTO ADIGE<br />
PROFUMATO, ELEGANTE<br />
E AVVOLGENTE<br />
foto del servizio © IDM Alto Adige / Florian Andergassen<br />
Il Pinot nero è forse considerato il più regale fra i rossi<br />
dell’Alto Adige. Qui, grazie al clima e al terreno, si veste<br />
di profumi finissimi e si distingue per un’eleganza<br />
fuori dal comune. È il vitigno più antico di queste latitudini.<br />
Il fatto che la sua coltivazione si sia protratta per millenni<br />
ha fatto sì che nei vari territori assumesse nomi locali diversi,<br />
ma dal 1894 il suo nome ufficiale in Francia diventò<br />
Pinot noir, mentre in Germania, dal Novecento, assunse la<br />
denominazione di Blauer Spätburgunder (“Pinot nero tardivo”).<br />
In Alto Adige, come pure in Austria, si è imposta la<br />
denominazione Blauburgunder.<br />
A livello mondiale, il Pinot nero è una delle prime dieci<br />
varietà, con una forte presenza nel territorio francese, statunitense,<br />
neozelandese e italiano. La coltivazione in Alto<br />
Adige si concentra principalmente sui versanti occidentali<br />
della Bassa Atesina, in particolare nei comuni di Montagna<br />
ed Egna, ma è un vitigno che prospera bene anche sulle<br />
colline dell’Oltradige.<br />
Il suo profumo intenso di bacche rosse e scure, le note<br />
olfattive di chiodi di garofano e violetta e l’eleganza piena<br />
con cui avvolge il palato ne fanno un vino di grande classe<br />
e presenza. Le guide enologiche italiane più importanti<br />
concordano nell’assegnare all’Alto Adige la palma d’oro<br />
dei Pinot nero prodotti a sud delle Alpi. È un vitigno molto<br />
sensibile, il più difficile da allevare anche in Alto Adige per<br />
la sua buccia sottile e delicata. Sa raccontare perfettamente<br />
il terroir, con una precisa stilistica altoatesina: c’è una parte<br />
di frutta molta matura, frutta rossa come fragolina di bosco<br />
e lampone, poi ginepro, acidità e tannini presenti ma morbidi.<br />
Sono vini tondi la cui bellezza è che sono buoni fin da<br />
giovani e, allo stesso tempo, invecchiano benissimo grazie<br />
alla grande longevità potenziale.<br />
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ITALIA A TAVOLA · OTTOBRE <strong>2020</strong>