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Italia a Tavola Ottobre 2020

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VINO<br />

PINOT NERO<br />

RE DELL’ALTO ADIGE<br />

PROFUMATO, ELEGANTE<br />

E AVVOLGENTE<br />

foto del servizio © IDM Alto Adige / Florian Andergassen<br />

Il Pinot nero è forse considerato il più regale fra i rossi<br />

dell’Alto Adige. Qui, grazie al clima e al terreno, si veste<br />

di profumi finissimi e si distingue per un’eleganza<br />

fuori dal comune. È il vitigno più antico di queste latitudini.<br />

Il fatto che la sua coltivazione si sia protratta per millenni<br />

ha fatto sì che nei vari territori assumesse nomi locali diversi,<br />

ma dal 1894 il suo nome ufficiale in Francia diventò<br />

Pinot noir, mentre in Germania, dal Novecento, assunse la<br />

denominazione di Blauer Spätburgunder (“Pinot nero tardivo”).<br />

In Alto Adige, come pure in Austria, si è imposta la<br />

denominazione Blauburgunder.<br />

A livello mondiale, il Pinot nero è una delle prime dieci<br />

varietà, con una forte presenza nel territorio francese, statunitense,<br />

neozelandese e italiano. La coltivazione in Alto<br />

Adige si concentra principalmente sui versanti occidentali<br />

della Bassa Atesina, in particolare nei comuni di Montagna<br />

ed Egna, ma è un vitigno che prospera bene anche sulle<br />

colline dell’Oltradige.<br />

Il suo profumo intenso di bacche rosse e scure, le note<br />

olfattive di chiodi di garofano e violetta e l’eleganza piena<br />

con cui avvolge il palato ne fanno un vino di grande classe<br />

e presenza. Le guide enologiche italiane più importanti<br />

concordano nell’assegnare all’Alto Adige la palma d’oro<br />

dei Pinot nero prodotti a sud delle Alpi. È un vitigno molto<br />

sensibile, il più difficile da allevare anche in Alto Adige per<br />

la sua buccia sottile e delicata. Sa raccontare perfettamente<br />

il terroir, con una precisa stilistica altoatesina: c’è una parte<br />

di frutta molta matura, frutta rossa come fragolina di bosco<br />

e lampone, poi ginepro, acidità e tannini presenti ma morbidi.<br />

Sono vini tondi la cui bellezza è che sono buoni fin da<br />

giovani e, allo stesso tempo, invecchiano benissimo grazie<br />

alla grande longevità potenziale.<br />

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ITALIA A TAVOLA · OTTOBRE <strong>2020</strong>

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