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Italia a Tavola Ottobre 2020

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pensiamo si potranno trarre tanti spunti<br />

degni di nota. Dobbiamo completare la<br />

proposta del mondo gastronomico e<br />

grazie all'accoglienza abbiamo potuto<br />

sempre promuovere la nostra proposta<br />

che è poi quello che il cliente vuole.<br />

Inoltre innalzare il livello della sala ci<br />

rafforzerà».<br />

Proprio sulla formazione si sono<br />

espressi molti partecipanti, perché la<br />

complessità delle azioni per chi deve accogliere<br />

e raccontare l'offerta ristorativa<br />

non si impara nelle scuole alberghiere e<br />

gli stessi docenti difficilmente entrano<br />

nelle cucine dei ristoranti. Ed è anche<br />

all'interno del ristorante che la formazione<br />

dovrebbe continuare. Di una sorta<br />

di interscambio tra cucina e sala ha<br />

parlato Andrea Berton. «Quando lavoravo<br />

con Gualtiero Marchesi - ha detto<br />

- invitavamo i ragazzi di cucina ad uscire<br />

in sala e viceversa per far cogliere ad<br />

entrambe le professionalità il valore del<br />

loro lavoro. Così faccio nella mia attività<br />

perché per far star bene il cliente serve il<br />

lavoro di tutti. Ma forse la sala è ancora<br />

più importante perché<br />

se si sbaglia viene rovinato<br />

tutto l'impegno<br />

della cucina».<br />

Negli ultimi anni<br />

si è assisto a un cambiamento<br />

del lavoro<br />

di sala, una maggiore<br />

presa di coscienza su<br />

quanto viene richiesto<br />

per la professione.<br />

«Ma stanno cambiando<br />

anche i giovani che<br />

si iscrivono ai corsi - ha<br />

sottolineato Marco Amato che si occupa<br />

della didattica - e si nota un maggiore<br />

impegno verso la professionalità, nella<br />

convinzione che il ristorante debba essere<br />

una macchina perfetta e che la qualifica<br />

di chi opera in sala a contatto con<br />

il cliente possa essere diversa: piuttosto<br />

L’associazione<br />

ha organizzato<br />

a Roma una<br />

tavola rotonda<br />

per riflettere<br />

sul ruolo<br />

del personale<br />

di sala nella<br />

ristorazione.<br />

Fondamentale<br />

la formazione<br />

anche all'interno<br />

dei locali<br />

che cameriere - un termine sempre sottovalutato<br />

- quasi un manager di tavolo».<br />

Joe Bastianich ha parlato della sua<br />

esperienza quarantennale nel settore<br />

vissuta soprattutto negli Stati Uniti e seguendone<br />

la continua evoluzione.<br />

Per Marcello Masi, impegnato per la<br />

Rai nella comunicazione enogastronomica,<br />

è il rapporto con le persone, prima<br />

ancora che col cibo, a<br />

fare la differenza. «Il<br />

vero fronte - ha detto<br />

- è la sala. Loro, gli addetti,<br />

sono il biglietto<br />

da visita a cominciare<br />

da chi risponde al<br />

telefono per ricevere<br />

la prenotazione. E se<br />

la nostra cucina per il<br />

suo alto livello ha raggiunto<br />

una supremazia<br />

mondiale, lo stesso<br />

non si può dire per la<br />

formazione e il servizio».<br />

Per Paolo Marchi, fondatore di Identità<br />

Golose, il settore dovrebbe avere più<br />

attenzione da parte delle istituzioni e di<br />

conseguenza non riesce a far comprendere<br />

la sua forza, comunicare quanto<br />

può offrire. Anche nel proporre e servire<br />

un vino c'è bisogno di maggiore competenza,<br />

così come per spiegare la qualità<br />

degli oli usati nei piatti a secondo della<br />

loro territorialità, a volte meno considerati<br />

della qualità delle acque minerali.<br />

Per Antonello Magistà, titolare di un<br />

ristorante stellato a Conversano (Ba) si<br />

sta assottigliando la distanza tra i giovani<br />

che scelgono la cucina rispetto alla sala.<br />

Anche per Alessandro Pipero il lavoro<br />

di sala è fondamentale, difficile e<br />

delicato. Si è prima linea e se un errore<br />

può esser perdonato in cucina non è lo<br />

stesso per quello commesso di fronte al<br />

cliente. «Io sull'insegna - ha detto - metto<br />

il mio nome, non quello dello chef,<br />

perché è il sistema che deve cambiare,<br />

non si può identificare un ristorante<br />

con nome dello chef che può cambiare,<br />

essere sostituito. Inoltre se si premia il<br />

ristorante nel suo complesso e non solo<br />

la figura dello chef, il personale è più stimolato<br />

e gratificato. Il cuoco non è tutto,<br />

è la squadra quella che conta».<br />

L'associazione Noi di Sala ha recentemente<br />

pubblicato la guida "I protagonisti<br />

dell'ospitalità nella ristorazione<br />

italiana" (Ed. Giunti) con 159 indirizzi in<br />

cui viene celebrata, regione per regione,<br />

il valore dell'ospitalità.

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