19.10.2020 Views

Italia a Tavola Ottobre 2020

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

FOCUS ON - SURGELATI<br />

conseguenze positive dal rallentamento<br />

delle attività biologico-enzimatiche e la<br />

creazione di una barriera alle aggressioni<br />

microbiche, scoprendo le potenzialità<br />

del raffreddamento tra i metodi più efficaci<br />

di conservazione del cibo.<br />

Nacque così l’industria della conservazione<br />

che assunse sempre di più<br />

un carattere scientifico e grazie al lavoro<br />

di molti illustri studiosi fra i quali Pasteur,<br />

compì passi da gigante in risposta<br />

ai cambiamenti sociali e al sempre più<br />

elevata richiesta e necessità di ulteriore<br />

allungamento della vita commerciale dei<br />

prodotti alimentari, modernamente definita<br />

shelf-life (vita di scaffale).<br />

La catena del freddo<br />

Il freddo<br />

è da sempre<br />

il miglior modo<br />

per conservare<br />

i cibi e preservarli<br />

con le loro<br />

qualità. Nel ‘600<br />

sono iniziate<br />

le costruzioni<br />

di ghiacciaie<br />

e neviere, fino<br />

al 1748 quando<br />

è stato prodotto<br />

il freddo<br />

artificiale<br />

La refrigerazione rappresenta una delle<br />

tecnologie più utilizzate dell’industria<br />

alimentare per la conservazione delle<br />

materie prime, sia nelle fasi della trasformazione<br />

che durante le fasi di conservazione,<br />

distribuzione e vendita (Gd/Gdo,<br />

retail), che nella fase di somministrazione<br />

(ristorazione collettiva, Horeca).<br />

Con il termine catena del freddo o<br />

cold chain entrato in uso per la prima<br />

volta all’inizio del secolo<br />

scorso, si intende la continuità<br />

di mezzi impiegati<br />

in sequenza per assicurare<br />

la conservazione<br />

a bassa temperatura<br />

di alimenti deperibili<br />

dalla fase di produzione<br />

al consumo finale.<br />

La catena del freddo<br />

rappresenta pertanto<br />

il percorso obbligato<br />

che determinate tipologie<br />

di prodotti alimentari<br />

devono compiere<br />

affinché possano<br />

giungere al consumatore finale mantenendo<br />

lo standard igienico-qualitativo<br />

iniziale e comprende:<br />

• stoccaggio e lavorazione del prodotto<br />

di origine animale o vegetale in ambiente<br />

refrigerato;<br />

• trasporto e stoccaggio dai centri di<br />

produzione ai depositi frigoriferi (piattaforme);<br />

• trasporto verso i punti di distribuzione<br />

e vendita ingrosso e dettaglio;<br />

• conservazione presso i punti vendita<br />

in appositi banconi e armadi refrigerati;<br />

• trasporto dai punti di vendita al luogo<br />

di consumo professionale o domestico;<br />

• conservazione all’interno di frigoriferi/celle<br />

sino al momento dell’utilizzo.<br />

La corretta gestione di ogni fase<br />

della catena del freddo garantisce il<br />

mantenimento delle derrate deperibili<br />

al valore di temperatura adeguato<br />

a consentirne la produzione, la conservazione<br />

e la commercializzazione.<br />

La normativa italiana ed europea,<br />

costituita dai Regolamenti Comunitari<br />

852-853/2004, 183/2005 e il Dlgs. 110/92<br />

prevede precise temperature per la conservazione<br />

e il trasporto degli alimenti<br />

deperibili refrigerati, congelati e surgelati,<br />

indicando anche le modalità di applicazione<br />

del sistema Haccp (Hazard<br />

analysis and critical control points).<br />

Possiamo riassumere che una bassa<br />

carica microbica iniziale insieme ad una<br />

corretta manipolazione degli ali men ti<br />

refrigerati e congelati, inclusa quella domestica<br />

e il controllo della temperatura<br />

in tutte le fasi della ca te na del fred do<br />

sono i requisiti indispensabili per assicurare<br />

la qualità igienico-sanitaria del cibo.<br />

Tempo e temperatura esercitano un<br />

enorme impatto sulla velocità di crescita<br />

dei microorganismi: anche il minimo<br />

aumento di temperatura può favorire la<br />

crescita di patogeni e alteranti.<br />

La velocità di riproduzione dei microrganismi<br />

dipende dal contenuto in<br />

principi nutritivi presenti negli alimenti<br />

(glucidi, protidi, lipidi) e dai seguenti indicatori<br />

chimico-fisici:<br />

• Temperatura (T°C);<br />

• pH (acidità);<br />

• Aw (Attività dell’acqua = acqua disponibile<br />

per la crescita microbica);<br />

• Potenziale redox (Eh);<br />

• Sostanze antimicrobiche (conservanti,<br />

batteriostatici naturali, antagonisti)<br />

La refrigerazione<br />

La refrigerazione consiste nell’abbassamento<br />

della temperatura degli alimenti,<br />

mantenendo l’acqua presente al loro interno<br />

sempre allo stato liquido, ovvero<br />

prima del punto di congelamento. Per far<br />

ciò, i prodotti vengono conservati ad una<br />

temperatura tra 0°C e +10°C, meglio se<br />

tra 0°C e +4°C, per alcuni alimenti (pesci)<br />

si può scendere a -1°C/-2°C, mentre per<br />

altri alimenti come la frutta e la verdura<br />

si può salire a +8°C/+12°C.<br />

La refrigerazione non blocca, ma rallenta<br />

lo sviluppo dei microrganismi,<br />

OTTOBRE <strong>2020</strong> · ITALIA A TAVOLA<br />

99

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!