28.05.2013 Views

Dizionario di retorica - Livros LabCom - UBI

Dizionario di retorica - Livros LabCom - UBI

Dizionario di retorica - Livros LabCom - UBI

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

✐<br />

✐<br />

✐<br />

✐<br />

Stefano Arduini & Matteo Damiani 135<br />

sulla <strong>di</strong>stinzione tra parole (singole) e gruppi <strong>di</strong> parole (o connessioni).<br />

Nel primo gruppo vengono collocati i → sinonimi e i → tropi;<br />

nel secondo le → figure ( <strong>di</strong> parola e <strong>di</strong> pensiero) e la → compositio<br />

(composizione o struttura). → ornato, exornatio, rota Virgilii.<br />

ortoepìa [s.f.] Protagora si avvale <strong>di</strong> questo termine per in<strong>di</strong>care l’efficacia<br />

<strong>di</strong>mostrativa derivante dall’eccellenza del <strong>di</strong>re; in essa egli ravvisa la<br />

possibilità <strong>di</strong> rendere più potente il <strong>di</strong>scorso più debole. // L’insieme<br />

delle regole concernenti la buona pronuncia <strong>di</strong> una lingua.<br />

oscurità [s.f.] L’oscurità è totale o parziale. È totale quando il <strong>di</strong>scorso si<br />

rivela incomprensibile o perché composto in una lingua che l’u<strong>di</strong>torio<br />

non conosce, o perché pronunciato a voce troppo bassa e con una <strong>di</strong>zione<br />

non chiara. Per quanto l’oscurità totale fosse ammessa in alcuni<br />

generi (si pensi ai testi magici e religiosi), essa era solitamente considerata<br />

il massimo errore ai danni della → perspicuitas. L’oscurità è parziale<br />

se il <strong>di</strong>scorso contiene espressioni ambigue, passibili <strong>di</strong> ricevere<br />

<strong>di</strong>verse interpretazioni. In questo caso nel testo ricorreranno → anfibibolia,<br />

parole polisemiche (→ polisemia) e → omonimi. → sinchisi,<br />

malinteso.<br />

ossecrazióne [s.f.] Supplicare in nome della <strong>di</strong>vinità. Es.: Fate largo, in<br />

nome <strong>di</strong> Dio, o degli dei. → obsecratio.<br />

ossìmoro o ossimòro [s.m.] È dato dall’accostamento <strong>di</strong> due termini antitetici,<br />

che produce un effetto paradossale proprio perché il senso dei<br />

termini uniti in una medesima funzione sintattica è contrario o contrad<strong>di</strong>ttorio.<br />

L’ossimoro si avvale <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti della → traductio,<br />

quando è formato dalla ripetizione <strong>di</strong> un lessema la cui seconda forma<br />

contrad<strong>di</strong>ce la prima me<strong>di</strong>ante una negazione e in particolare sfrutta i<br />

meccanismi della → paronimia e della → figura etimologica (es. formosa<br />

deformitas, insensato senso, <strong>di</strong>sperate speranze). Es.: Concor<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong>scors ‘concor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>scorde’; convergenze parallele. La loro vita è<br />

morte d’immortali (Eraclito). → sineciosi, antilogia.<br />

<strong>Livros</strong> <strong>LabCom</strong><br />

✐<br />

✐<br />

✐<br />

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!