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Dizionario di retorica - Livros LabCom - UBI

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16 <strong>Dizionario</strong> <strong>di</strong> <strong>retorica</strong><br />

apoftègma [s.m.] Detto memorabile nell’aneddotica classica. Es.: Mio caro,<br />

sono stato impeccabile, come <strong>di</strong>sse Cesare: “ veni, vi<strong>di</strong>, vici”.<br />

apologìa [s.f.] Scritto argomentativo volto alla <strong>di</strong>fesa (ma anche, a volte,<br />

all’esaltazione) dello scrivente, <strong>di</strong> una determinata idea o concezione.<br />

apologismo [s.m.] Giustificazione; esposizione delle circostanze e delle motivazioni.<br />

apòlogo [s.m.] Breve racconto in prosa (o in versi) avente fini morali. Es.:<br />

l’a. <strong>di</strong> Menenio Agrippa → allegoria, favola, parabola.<br />

aporèma [s.m.] È il sillogismo dubitativo che ginge alla → contrad<strong>di</strong>zione,<br />

<strong>di</strong>mostrando l’ugual valore <strong>di</strong> duer ragionamenti contrari.<br />

aporìa [s.f.] Difficoltà interpretativa che si manifesta in presenza <strong>di</strong> ragionamenti<br />

logici contrari ma del medesimo valore. Anche intesa quale<br />

proce<strong>di</strong>mento finalizzato a <strong>di</strong>mostrare la falsità <strong>di</strong> una tesi mettendo<br />

in evidenza un caso che la tesi in questione renderebbe insolubile. →<br />

dubitatio.<br />

aposiopèsi [s.f.] Interruzione improvvisa del <strong>di</strong>scorso (essa si realizza dunque<br />

nelle forme dell’→ ellissi), solitamente tesa a <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> essere<br />

sopraffatti dall’emozione, dunque eufemistica o minacciosa. Es.:<br />

ego te, furcifer, si vivo. . . ! (Terenzio). Sin. → reticenza, interruptio,<br />

sospensione.<br />

apòstrofe [s.f.] Solitamente intesa a suscitare pathos, essa si realizza nella<br />

improvvisa ‘svolta’ prodotta dall’atto <strong>di</strong> chi inaspettatamente rivolge il<br />

<strong>di</strong>scorso, in maniera viva e <strong>di</strong>retta, a persona altra rispetto al destinatario<br />

(naturale o convenzionale) del <strong>di</strong>scorso stesso. Essa è caratterizzata<br />

dalla presenza <strong>di</strong> vocativo e/o imperativo. Es.: Go<strong>di</strong>, Fiorenza, poi che<br />

se’ sì grande / che per mare e per terra butti l’ali / e per lo ‘nferno tuo<br />

nome si spande! (Dante, Inf. XXVI). Allocuzione: Ricordati, lettor,<br />

se mai ne l’alpe / ti colse nebbia (Purg. XVII). Invocazione: Ancor ti<br />

priego, regina, che puoi / ciò che tu vuoli, che conservi sani, / dopo tanto<br />

veder, li affetti suoi (Par., XXXIII). Esecrazione: O Simon mago, o<br />

miseri seguaci. . . (Inf. XIX). → allocuzione, invocazione, esecrazione,<br />

exsuscitatio.<br />

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