Dizionario di retorica - Livros LabCom - UBI
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32 <strong>Dizionario</strong> <strong>di</strong> <strong>retorica</strong><br />
consiste nell’enumerazione degli attributi <strong>di</strong> Dio, e si contrappone all’apofasi,<br />
ossia all’enunciazione <strong>di</strong> ciò che Dio non è. → praeteritio,<br />
apofasi.<br />
catàfora [s.f.] Figura <strong>retorica</strong> che consiste nel ripetere la parola o le parole<br />
finali del verso precedente nei versi succcessivi; si contrappone all’→<br />
anafora. → ana<strong>di</strong>plosi, ellissi cataforica.<br />
cataplexis [s.f.] Intimidazione. Minaccia. Così, parole come «Scusa ?!»,<br />
«Come ?!», se pronunciate con un certo tono, assumono un effetto<br />
intimidatorio. → ominatio, minaccia.<br />
catàstasi [s.f.] Momento ritardante dell’epitasi, o parte <strong>di</strong> un pezzo <strong>di</strong> teatro<br />
in cui il nodo dell’intrigo è nel suo punto massimo. → epitasi.<br />
catena [s.f.] → climax, concatenazione.<br />
causa [s.f.] È l’oggetto <strong>di</strong> un processo. Rappresenta la controversia, la →<br />
quaestio finita (o hypothesis), la quale, sottoposta all’esame dell’oratore<br />
durante la fase preliminare <strong>di</strong> → intellectio, <strong>di</strong>viene oggetto peculiare<br />
del <strong>di</strong>scorso retorico. L’oratore deve essere in grado <strong>di</strong> analizzare la<br />
causa nei suoi <strong>di</strong>versi aspetti, quin<strong>di</strong> ne deve innanzitutto determinare la<br />
tipologia, stabilire cioè se essa appartiene al genere epi<strong>di</strong>ttico, deliberativo<br />
o giu<strong>di</strong>ziario, nonché lo status quaestionis (→ status causae), che<br />
è stato classificato in quattro categorie: → status coniecturae, → status<br />
finitionis, → status qualitatis, → status translationis; occorre inoltre<br />
comprendere il carattere della causa, il suo stato <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>bilità e la sua<br />
struttura, che può essere simplex, coniuncta, concertativa.<br />
chiarézza [s.f.] La terza delle quattro caratteristiche delle → virtutes elocutionis,<br />
perspicuitas.<br />
chiasmo [s.m.] Sequenza <strong>di</strong> almeno quattro elementi, correlati fra loro, che<br />
si <strong>di</strong>spongono secondo uno schema del tipo AB-BA, formando pertanto<br />
una specie <strong>di</strong> incrocio a ics (che risulterebbe più evidente se AB e BA<br />
fossero collocati su due righe sovrapposte). Gli elementi (AA o BB)<br />
possono essere uguali (cento figli – cento figli), o correlati in ripetizioni<br />
più o meno sinonimiche (i cavallier – l’arme), o in forti antitesi (pace<br />
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