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Dizionario di retorica - Livros LabCom - UBI

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54 <strong>Dizionario</strong> <strong>di</strong> <strong>retorica</strong><br />

<strong>di</strong>èresi [s.f.] In fonetica: <strong>di</strong>visione in sillabe <strong>di</strong>stinte <strong>di</strong> due vocali vicine (tale<br />

<strong>di</strong>visione è in<strong>di</strong>cata da due puntini sovrapposti alla vocale che fa sillaba<br />

a sé e non si unisce all’altra; viene così impe<strong>di</strong>ta la formazione <strong>di</strong> un<br />

<strong>di</strong>ttongo). In <strong>retorica</strong>: L’idea spezzata in varie idee parziali coor<strong>di</strong>nate<br />

che compaiono come enumerazione. → accumulazione, expolitio.<br />

<strong>di</strong>fésa [s.f.] 1. L’insieme degli argomenti che si portano per scagionare un<br />

accusato, o per sostenere un principio attaccato da altri. 2. La persona, o<br />

le persone che svolgono questa mansione. È il contrario dell’ → accusa.<br />

<strong>di</strong>fferentia [s.f.] È la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> significato, anche quella tra i sinonimi, e<br />

appare in due sfere: quella rispetto all’uso concettuale (contenuti leggermente<br />

<strong>di</strong>versi) e quella rispetto all’uso <strong>di</strong> due sinonimi, che possono<br />

essere usati come varietà <strong>di</strong>afasiche, cioè in <strong>di</strong>pendenza dalle situazioni.<br />

Sulla <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> significato può insistere l’oratore <strong>di</strong> parte. →<br />

sinonimo, omonimo.<br />

<strong>di</strong>fficilis ornatus [loc.s.m.] Nel Me<strong>di</strong>oevo si viene a contrapporre al → facilis<br />

ornatus. Rappresenta quel parlare ornato che si avvale dell’uso <strong>di</strong><br />

→ tropi (→ metafora, metonimia, sineddoche) e che scaturisce dalla<br />

capacità e dal talento dell’oratore <strong>di</strong> stabilire una relazione tra due idee,<br />

concentrate in una sola parola (in verbis singulis). → facilis ornatus.<br />

<strong>di</strong>gnitas [s.f.] Qualità che deve possedere un <strong>di</strong>scorso retorico per essere<br />

percepito come gradevole e decoroso dall’au<strong>di</strong>torio.<br />

<strong>di</strong>gressio [s.f.] Rappresenta una sorta <strong>di</strong> allontanamento dall’argomento centrale<br />

del <strong>di</strong>scorso che si sta svolgendo; introdotta e poi congedata generalmente<br />

con formule specifiche (a proposito, tra parentesi,. . . ; allora,<br />

comunque, ripren<strong>di</strong>amo il <strong>di</strong>scorso, <strong>di</strong>cevamo,. . . ), la <strong>di</strong>gressione permette<br />

l’inserimento <strong>di</strong> alcune tematiche, me<strong>di</strong>ante ricor<strong>di</strong>, aneddoti, storie,<br />

episo<strong>di</strong>, in maniera del tutto funzionale alla narrazione considerata<br />

principale. Le sue finalità pratiche possono essere molteplici: dall’introduzione<br />

della descrizione <strong>di</strong> un particolare personaggio o paesaggio,<br />

a quella <strong>di</strong> uno stato d’animo, <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio morale, anche da parte<br />

dell’autore stesso (può rappresentare ad esempio un modo attraverso il<br />

quale l’autore interviene nel testo); ha inoltre la facoltà <strong>di</strong> creare un momento<br />

<strong>di</strong> pausa me<strong>di</strong>tativa per il lettore / ascoltatore, durante la quale<br />

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