Dizionario di retorica - Livros LabCom - UBI
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Stefano Arduini & Matteo Damiani 149<br />
la <strong>retorica</strong> crisitana opera una rivitalizzazione <strong>di</strong> quella classica, introducendo<br />
nuovi contenuti e nuove modalità <strong>di</strong> organizzazione ed espressione.<br />
Assieme all’ere<strong>di</strong>tà classica, l’oratoria cristiana formerà la → ars<br />
prae<strong>di</strong>can<strong>di</strong>.<br />
preméssa [s.f.] → praemissa / Inizio <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso, quasi un’apertura più o<br />
meno legata a quello che verrà detto o scritto dopo. → prova, sillogismo.<br />
premésse della argomentazióne [loc.s.f.pl.] Nel quadro teorico <strong>di</strong>segnato<br />
dalla → nuova <strong>retorica</strong> <strong>di</strong> Perelman, dove “ogni argomentazione mira<br />
all’adesione delle menti”, risulta evidente l’importanza del → kairós,<br />
nonché della conoscenza che l’oratore deve possedere circa il suo u<strong>di</strong>torio,<br />
ossia a proposito delle opinioni e delle credenze <strong>di</strong> quest’ultimo,<br />
<strong>di</strong> tutto ciò che esso considera ammesso. Le premesse della argomentazione<br />
sono rappresentate da tutte le tesi su cui esiste l’accordo dell’u<strong>di</strong>torio.<br />
Secondo Perelman esistono due tipi <strong>di</strong> accordo rinvenibili nelle<br />
premesse della argomentazione: accordo circa il reale e accordo circa<br />
il preferibile. Il primo si esprime in giu<strong>di</strong>zi sopra il reale conosciuto<br />
o presunto: tutto ciò che è ammesso dall’u<strong>di</strong>torio come fatto, verità o<br />
presunzione. L’accordo sopra ciò che è preferibile, invece, si esprime<br />
in giu<strong>di</strong>zi che stabiliscono una preferenza in termini <strong>di</strong> valore, gerarchia<br />
o in relazione ai nostri luoghi comuni del preferibile: quantità (ciò<br />
che è maggiore preferibile a ciò che è minore), qualità (ciò che è raro<br />
preferibile a ciò che è banale), or<strong>di</strong>ne (superiorità del prima rispetto al<br />
dopo), esistente (preferire ciò che esiste), essenza (riconoscimento <strong>di</strong><br />
eccellenza agli in<strong>di</strong>vidui che presentano tutte le caratteristiche richieste<br />
dal ‘tipo’ da loro impersonato), persona (i valori della <strong>di</strong>gnità, del merito,<br />
dell’autosufficienza; citando Aristotele: “ciò che non può esserci<br />
fornito dall’esterno è preferibile a ciò che possiamo procurarci anche<br />
dall’esterno”). → argomenti, nuova <strong>retorica</strong>, accordo.<br />
premunizióne [s.f.] Figura <strong>retorica</strong> per cui ci si <strong>di</strong>fende dalle obiezioni prima<br />
che possano essere formulate. → praemunitio.<br />
presunzióne [s.f.] Secondo Perelman, nella “forma del <strong>di</strong>scorso” esistono<br />
presunzioni particolari (per esempio “la presunzione che la qualità <strong>di</strong> un<br />
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