Dizionario di retorica - Livros LabCom - UBI
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90 <strong>Dizionario</strong> <strong>di</strong> <strong>retorica</strong><br />
giòco [s.m.] Il gioco è l o straniamento risultante da <strong>di</strong>versi fattori, come la<br />
→ mixtura verborum, un → ornatus particolare, soprattutto l’→ audacior<br />
ornatus, oppure l’→ enfasi e l’intenzione giocosa dell’→ allusione;<br />
oppure l’→ ironia che l’oratore usa come stato passeggero <strong>di</strong> malinteso<br />
e <strong>di</strong> equivoco.<br />
giòco <strong>di</strong> paròla [loc.s.m.] Si ottiene “giocando” sulla somiglianza del significante<br />
(→ paronomasia), sfruttando le variazioni funzionali della flessione<br />
(→ polittoto), oppure l’dentità della ra<strong>di</strong>ce (→ figura etimologica)”<br />
Es.: amore amaro. → calembour, traductio, boutade, anagramma.<br />
gnòme [s.f.] È una massima, una sentenza, un proverbio. → aforisma,<br />
massima, motto.<br />
gnòmica [s.f.] La gnomica presenta un contenuto moraleggiante, l’intento<br />
è precettistico e sentenzioso. Per alcuni autori (cfr. GDU) è un filone<br />
del genere <strong>di</strong>dascalico, per altri (cfr. Mortara Garavelli) va considerato<br />
come genere a sé stante in quanto, rispetto al genere <strong>di</strong>dascalico sarebbe<br />
caratterizzato da una maggiore frammentarietà. → gnomologia,<br />
<strong>di</strong>dascalico.<br />
gnomològio [s.m.] Florilegio <strong>di</strong> sentenze, espresse soprattutto da filosofi greci<br />
nonché da illustri uomini politici dell’antichità classica. Appartengono<br />
alla letteratura greca: le Sentenze dei Sette Savi, le Massime capitali<br />
<strong>di</strong> Epicureo, le Sentenze <strong>di</strong> Epicarmo, gli Aforismi (ca. 400), attribuiti al<br />
me<strong>di</strong>co Ippocrate (sec. V-IV a.C.), ecc. Per quanto riguarda i Romani,<br />
posse<strong>di</strong>amo solo pochi frammenti della raccolta <strong>di</strong> Sententiae <strong>di</strong> Appio<br />
Clau<strong>di</strong>o Cieco; <strong>di</strong> Catone il Vecchio si ha un Carmen de moribus; in una<br />
raccolta <strong>di</strong> 700 Sententiae, sono contenuti i versi dei mimi moraleggianti<br />
<strong>di</strong> Publilio Siro. Sempre in ambito latino, si posizionano i Disticha<br />
Catonis: quattro libri <strong>di</strong> sentenze formatisi tra il II ed il IV sec. d.C.<br />
Del Me<strong>di</strong>oevo posse<strong>di</strong>amo raccolte notevoli come il Talmud ebraico e<br />
l’Arabum proverbia. Ancora più della letteratura italiana (fra cui gli<br />
Adagia dell’urbinate Polidoro Virgili), quella francese rinascimentale è<br />
ricca <strong>di</strong> massime attribuite ad insigni autori, come gli Adagia <strong>di</strong> Erasmo<br />
da Rotterdam, che ebbero notevole fortuna ed ampia <strong>di</strong>ffusione. Del<br />
XIII sec. sono invece le Reflexions et Maximes <strong>di</strong> L. De Vauvenargues<br />
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