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1° Rapporto sullo Stato dell'Ambiente del Comune di ... - PUCG

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Gestione <strong>del</strong>la fauna<br />

Il Consiglio Provinciale <strong>di</strong> Roma ha approvato, ai sensi <strong>del</strong>la L. 157/92 e <strong>del</strong>la L. R. 17/95, il<br />

Piano Faunistico Venatorio con Deliberazione n. 268 il 10 giugno 1997.<br />

La pianificazione faunistico-venatoria ha il fine <strong>di</strong> programmare la tutela e la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la<br />

fauna selvatica, sia stanziale che migratoria, <strong>del</strong> suo habitat e <strong>di</strong> quant'altro contribuisce a<br />

migliorare l'equilibrio ecologico compromesso per la continua attività <strong>del</strong>l'uomo.<br />

Attraverso una serie <strong>di</strong> programmi aspira ad attuare una conservazione non solo <strong>di</strong>fensiva, ma<br />

anche una tutela costruttiva fondata sulla razionale e previdente amministrazione <strong>di</strong> tutte le<br />

risorse <strong>del</strong>l'ambiente, nel quadro più generale <strong>del</strong> rispetto e <strong>del</strong> supporto <strong>del</strong>l'economia agricola.<br />

Il Piano prevede una collaborazione attiva e sistematica tra il mondo venatorio, il mondo<br />

naturalistico, il mondo protezionistico ed il mondo agricolo.<br />

Se infatti il primo obiettivo <strong>del</strong>la programmazione è la massima valorizzazione ed utilizzazione<br />

<strong>del</strong>le risorse naturali ed umane, dalla pianificazione devono emergere anche gli strumenti con i<br />

quali le forze sociali, comunque interessate alla tutela <strong>del</strong>la fauna ed alla <strong>di</strong>sciplina<br />

venatoria, possono realizzarli.<br />

Nel Piano viene esaltato il principio che la fauna selvatica, patrimonio in<strong>di</strong>spensabile per la<br />

collettività, costituisce un bene <strong>del</strong> territorio e che la caccia <strong>del</strong>le specie consentite deve essere<br />

strettamente legata, oltre che a corrette tecniche <strong>di</strong> prelievo, alla conservazione attiva ed al<br />

miglioramento <strong>del</strong>l'ambiente naturale.<br />

E' infatti noto che il <strong>di</strong>ssesto faunistico è soprattutto prodotto dalle mo<strong>di</strong>ficazioni sempre più<br />

gravi cui il territorio provinciale è soggetto (bonifiche, <strong>di</strong>sboscamenti irrazionali, nuove pratiche<br />

agricole, nuovi inse<strong>di</strong>amenti abitativi, industrializzazioni, inquinamenti idrici ed atmosferici).<br />

Oltre a definire i criteri concernenti la localizzazione e la gestione degli istituti venatori ed a<br />

pianificare le opere <strong>di</strong> miglioramento ambientale e gli interventi <strong>di</strong> immissione <strong>di</strong> fauna selvatica<br />

ai fini <strong>del</strong> ripopolamento e cattura, il Piano in<strong>di</strong>ca gli ambiti territoriali <strong>di</strong> caccia <strong>del</strong>la Provincia<br />

<strong>di</strong> Roma (A.T.C.) (Fig. 1.2.20-1.2.21).<br />

Il comune <strong>di</strong> Colleferro ricade all’interno <strong>del</strong>l’A.T.C. RM2 il cui territorio agro-silvo-pastorale<br />

comprende a nord i Colli Albani e all’estremità orientale le catene appenniniche <strong>di</strong> natura<br />

prevalentemente calcarea con frequenti fenomeni <strong>di</strong> tipo carsico.<br />

La presenza <strong>di</strong> numerosi centri abitati (91 comuni) situati nel comprensorio <strong>del</strong>l’A.T.C. RM2,<br />

nonché il suo andamento orografico, influenzano le caratteristiche <strong>del</strong> territorio,<br />

con<strong>di</strong>zionandolo, a volte, sia sotto l'aspetto ambientale sia faunistico.<br />

Al fine <strong>di</strong> procedere ad un’analisi <strong>del</strong>la qualità e quantità <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>le risorse faunistiche<br />

<strong>di</strong> interesse venatorio e naturalistico, nel Piano Faunistico Venatorio <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Roma<br />

sono state descritte inizialmente le principali caratteristiche <strong>del</strong> territorio, attraverso<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> zone omogenee riferite alle seguenti tipologie:<br />

- Zone <strong>di</strong> pianura e bassa collina intensamente coltivate;<br />

- Zone <strong>di</strong> collina e montagna coltivate in modo più o meno intensivo;<br />

- Zone <strong>di</strong> collina e montagna in cui prevalgono boschi e pascoli;<br />

- Zone umide.<br />

Successivamente sono state riportate le schede relative allo stato attuale degli “istituti faunisticovenatori”<br />

presenti sul territorio provinciale sud<strong>di</strong>vise in:<br />

- Parchi e Riserve Nazionali e Regionali;<br />

- Zone militari;<br />

- Oasi <strong>di</strong> protezione;<br />

- Zone <strong>di</strong> rifugio;<br />

- Zone <strong>di</strong> ripopolamento e cattura;<br />

- Ban<strong>di</strong>te demaniali;<br />

- Fon<strong>di</strong> chiusi;<br />

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