Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...
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in<strong>di</strong>vidui che <strong>di</strong> taxa. Nel torrente glaciale invece, la comunità è risultata essere composta solo da<br />
pochi in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> taxa specializzati, in particolare Ditteri Chironomi<strong>di</strong> e microcrostacei. Alla<br />
confluenza infine, si ha una con<strong>di</strong>zione interme<strong>di</strong>a con prevalenza <strong>di</strong> Insetti.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questi ambienti ancora poco noti ed i meccanismi che ne regolano le popolazioni è<br />
importante per il ruolo chiave che proprio questi ecosistemi andranno ad assumere nel prossimo<br />
futuro, come risorse idriche incontaminate.<br />
La bio<strong>di</strong>versità nelle piane alluvionali glaciali<br />
In piane alluvionali glaciali, anche a quote elevate, è possibile rinvenire un’elevata e inattesa, sulla<br />
base della quota, bio<strong>di</strong>versità, supportata dall’elevata eterogeneità <strong>di</strong> microhabitat generati dal<br />
torrente glaciale stesso. Ne è un esempio la piana alluvionale glaciale del Torrente Noce Bianco a<br />
2400 m che, se considerata nel suo complesso, ospita una fauna molto <strong>di</strong>versificata e popolazioni<br />
numerose rispetto al solo torrente glaciale.<br />
Nel corso del progetto abbiamo messo in evidenza il ruolo delle “aree rifugio” nel mantenimento<br />
<strong>di</strong> una bio<strong>di</strong>versità relativamente elevata in un ecosistema fluviale glaciale dove tipicamente si<br />
trova una comunità bentonica “semplice”, con bassi valori <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità (soprattutto nel periodo<br />
estivo), con prevalenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>tteri chironomi<strong>di</strong> <strong>di</strong>amesini.<br />
Le stesse caratteristiche che determinano la bassa <strong>di</strong>versità delle fauna invertebrata acquatica<br />
tipica dei biotopi criali innescano forti <strong>di</strong>namiche idromorfologiche ‐ processi <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong><br />
deposito alterano continuamente la struttura dell’alveo creando isole, lanche, canali laterali,<br />
pozze, rivoli con bassa velocità e conseguente deposito <strong>di</strong> limo ecc. In questo modo la valle fluviale<br />
<strong>di</strong>venta sede <strong>di</strong> un mosaico <strong>di</strong> habitat in perenne trasformazione.<br />
La comunità zoobentonica tipica dei torrenti glaciali è comunemente ritenuta “semplice”, con<br />
bassi valori <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità. In una prospettiva più ampia, il forte <strong>di</strong>namismo <strong>di</strong> un sistema glaciale<br />
provoca continui cicli <strong>di</strong> espansione, contrazione e frammentazione <strong>di</strong> habitat che consente il<br />
mantenimento <strong>di</strong> una bio<strong>di</strong>versità relativamente elevata. Si trovano comunità zoobentoniche<br />
“complesse” , con caratteristiche ecotonali (torrente‐ruscello, torrente‐pozza, ecc.) fortemente<br />
resilienti, in grado <strong>di</strong> colonizzare i nuovi ambienti “liberati” dal ritiro dei fronti glaciali.<br />
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