Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...
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sod<strong>di</strong>sfacente per quanto riguarda la collimazione dei punti trigonometrici, la <strong>di</strong>screpanza sui punti<br />
è comunque dell'or<strong>di</strong>ne delle decine <strong>di</strong> metri.<br />
All'analisi successiva è apparso che alcuni particolari della forma dei giacciai erano incongruenti<br />
con la realtà. Si è quin<strong>di</strong> proceduto ad una "ricostruzione" della situazione glaciale rappresentata<br />
nella carta, spezzando le linee <strong>di</strong> confine del ghiacciaio e localizzandone i singoli pezzi in modo da<br />
renderli compatibili con la cartografia <strong>di</strong>gitale, con l'interpretazione dell'ortofoto e con le quote<br />
della fronte che sono riportate sulla carta.<br />
Sono state poi ricuperate le restituzioni cartografiche <strong>di</strong> dettaglio dei rilievi fotogrammetrici<br />
terrestri o aerei effettuati sul Ghiacciaio del Careser, come segue:<br />
rilievo fotogrammetrico terrestre del 1933 eseguito in scala 1:5000 dall'I.G.M. per conto<br />
dell'UIMA; questo rilievo, del quale è andato perduto l'originale, è stato recuperato dalla<br />
pubblicazione 132 [Desio & Di Pisa, 1934] alla quale è allegata una copia in scala ridotta 1:8333.<br />
Questa carta, oltre ai caposal<strong>di</strong> UIMA, contiene anche i caposal<strong>di</strong> <strong>di</strong> misura degli spostamenti<br />
frontali posizionati da A. Desio.<br />
rilievo fotogrammetrico terrestre del 1958 eseguito in scala 1:5000 dalla <strong>di</strong>tta Leopoldo Carra<br />
per conto dell’Ufficio Idrografico del Magistrato alle Acque.<br />
rilievo aerofotogrammetrico del 1964, effettuato dall'EIRA e restituito in scala 1:5000 per conto<br />
dell’Ufficio Idrografico della Provincia Autonoma <strong>di</strong> Trento; questo rilievo era ancora ine<strong>di</strong>to e<br />
l'utilizzo è stato autorizzato dall'Ufficio Idrografico per l'ambito <strong>di</strong> questo progetto .<br />
rilievo aerofotogrammetrico del 1967 eseguito in scala 1:5000 dalla <strong>di</strong>tta IRTA nell'ambito della<br />
collaborazione tra Comitato Glaciologico Italiano ed ENEL [Giada & Zanon, 1985].<br />
rilievo aerofotogrammetrico del 1970 restituito in scala 1:5000 alla <strong>di</strong>tta IRTA nell'ambito della<br />
collaborazione tra Comitato Glaciologico Italiano ed ENEL [Giada & Zanon, 1995]].<br />
rilievo aerofotogrammetrico del 1973 restituito in scala 1:5000 per conto dell’Ufficio Idrografico<br />
della Provincia Autonoma <strong>di</strong> Trento; questo rilievo era ancora ine<strong>di</strong>to e l'utilizzo è stato autorizzato<br />
dall'Ufficio Idrografico per l'ambito <strong>di</strong> questo progetto.<br />
rilievo aerofotogrammetrico del 1980 restituito in scala 1:5000 dallo Stu<strong>di</strong>o SCM nell'ambito<br />
della collaborazione tra Comitato Glaciologico Italiano ed ENEL [Giada & Zanon, 1995]].<br />
rilievo aerofotogrammetrico del 1983 restituito in scala 1:5000 per conto dell’Ufficio Idrografico<br />
della Provincia Autonoma <strong>di</strong> Trento; questo rilievo era ancora ine<strong>di</strong>to e l'utilizzo è stato autorizzato<br />
dall'Ufficio Idrografico per l'ambito <strong>di</strong> questo progetto.<br />
rilievo aerofotogrammetrico del 1990 restituito in scala 1:5000 dallo Stu<strong>di</strong>o SCM nell'ambito<br />
della collaborazione tra Comitato Glaciologico Italiano ed ENEL [Giada & Zanon, 1995]].<br />
Questi rilievi cartografici sono riferiti ad un sistema locale (che per brevità verrà in<strong>di</strong>cato nel<br />
seguito con la sigla UIMA) espresso in coor<strong>di</strong>nate metriche con origine sul Piz Cavajon ed orientato<br />
con l'asse Y verso Cima Campisol (orientamento approssivamente <strong>di</strong>retto verso Nord). Le<br />
restituzioni sono state eseguite sulla base <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> 24 caposal<strong>di</strong> georeferenziati nel sistema<br />
locale con coor<strong>di</strong>ante planoaltimetriche (che in seguito chiameremo caposal<strong>di</strong> UIMA). Parte <strong>di</strong><br />
questi caposal<strong>di</strong> coincide con alcuni punti catastali del già citato catasto austriaco.<br />
Inizialmente si era previsto <strong>di</strong> trasferire questi rilievi nel sistema <strong>di</strong> riferimento nazionale<br />
(coor<strong>di</strong>nate metriche Gauss Boaga); in considerazione del fatto che i singoli rilievi cartografici<br />
sono, <strong>di</strong> volta in volta, appoggiati a un numero variabile <strong>di</strong> caposal<strong>di</strong> UIMA, questa operazione<br />
avrebbe dovuto essere fatta georeferenziando tutti i caposal<strong>di</strong> UIMA nel sistema Gauss‐Boaga<br />
(con un rilievo topografico oppure me<strong>di</strong>ante un rilievo GPS) e registrando ogni singola carta sulla<br />
base dei caposal<strong>di</strong> in essa riportati.<br />
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