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Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...

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Questo recupero è stato poi seguito da una decisa accelerazione della velocità del ritiro: si è<br />

passati infatti da una velocità <strong>di</strong> ‐1,6 ha/anno <strong>di</strong> riduzione areale nel periodo 1867‐1973 ad una<br />

velocità <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> ‐6,9 ha/anno nel periodo 1973‐2000. L'estensione glaciale del 1983 è stata<br />

ricavata dalla Carta Tecnica Provinciale e dalle ortofoto relative alla stessa data.<br />

Non essendo state rese <strong>di</strong>sponibili le immagini dell'ortofoto Italia2000, i valori <strong>di</strong> estensione<br />

areale del 2000 dei ghiacciai della Valle della Mare sono stati ricavati dalle schede del Comitato<br />

Glaciologico della S.A.T. consultabili sul sito internet www.sat.tn.it, delle quali però non vengono<br />

fornite ulteriori informazioni.<br />

Per quanto riguarda l'evoluzione dell'estensione glaciale della Vedretta de la Mare le varie aree<br />

glaciali vengono rappresentate e inquadrate nel perimetro del bacino idrografico del Noce Bianco<br />

chiuso a Ponte <strong>di</strong> Pietra (linea tratteggiata nero‐verde) e sovrapposte all'ortofoto del 1983 (Fig.<br />

45). Per quanto rigurda le estensioni relative al XIX^ secolo si fa riferimento alle stesse fonti<br />

utilizzate per il Ghiacciaio Careser, mentre per i primi decenni del XX^ secolo mancano rilievi<br />

databili con una certa affidabilità; verifiche fatte sulle tavolette I.G.M. fanno pensare che i<br />

successivi aggiornamenti siano stati fatti solo su alcuni tematismi <strong>di</strong>versi dalle aree glaciali.<br />

In questo modo la si arriva fino alla carta pubblicata sul Catasto dei Ghiaccciai Italiani, databile<br />

al 1958, la cui estensione risulta però improponible, perchè in assoluto contrasto con le altre<br />

osservazioni e con la quota attribuitagli nel Cataste stesso (area in color grigio piombo). La<br />

valutazione dell'estensione è stata fatta su una ricostruzione della lingua operata in base alla<br />

quota attribuita al limite frontale.Le successive stime relative al 1983 ed al 2000 sono state<br />

effettuate sulla base delle stesse fonti <strong>di</strong> quelle del Careser.<br />

Si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una stima ulteriore dell'estensione del Ghiacciaio de la Mare, effettuata dall'allora<br />

tesista Pulejo [Pulejo, 1998] prodotta me<strong>di</strong>ante rilievi a terra. Questa stima presenta qualche<br />

marginale contrad<strong>di</strong>zione con quella della S.A.T. perchè darebbe tra il 1997 ed il 2000 un leggero<br />

aumento <strong>di</strong> estensione invece <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione, come sarebbe da attendersi.<br />

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