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Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...

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durante lo scongelamento primaverile. Inoltre, essi rappresentano una riserva <strong>di</strong> amminoaci<strong>di</strong>,<br />

acqua e carbonio <strong>di</strong>sponibili in la primavera, quando il ghiaccio si scioglie.<br />

Gli insetti che tollerano il congelamento passano l’inverno un uno stato parzialmente <strong>di</strong>sidratato,<br />

infatti i crioprotettori e gli anticoagulanti a basso peso molecolare, accumulati nell’emolinfa,<br />

aumentano la pressione osmotica dei liqui<strong>di</strong> extracellulari e così richiamano acqua dalla matrice<br />

cellulare e ne riducono il rischio <strong>di</strong> congelamento. Una volta nell’emolinfa, l’acqua può essere<br />

utilizzata per la formazione <strong>di</strong> cristalli <strong>di</strong> ghiaccio, può legarsi a crioprotettori e anticongelanti o, se<br />

l’insetto rimane nel substrato congelato, può essere eliminata attraverso la cuticola. Per gli insetti<br />

ibernanti la morte sopraggiunge quando l’esposizione a temperature <strong>di</strong> molti gra<strong>di</strong> sotto lo zero (‐<br />

30/‐50 °C) si protrae per molti mesi consecutivi, o se essi vengono esposti a temperature ancora<br />

più basse (‐60/‐80 °C) anche per brevissimi perio<strong>di</strong>, o ancora se si verificano più cicli consecutivi <strong>di</strong><br />

gelo e <strong>di</strong>sgelo. Generalmente, una volta congelati, gli insetti possono sopravvivere a<br />

un’esposizione a ‐40/‐80 °C per perio<strong>di</strong> brevi o a temperature <strong>di</strong> ‐20/‐40 °C per molti mesi.<br />

L’ibernazione è stata osservata in empi<strong>di</strong><strong>di</strong>, chironomi<strong>di</strong> (soprattutto Diamesinae e<br />

Orthocla<strong>di</strong>inae), odonati e in molti taxa non <strong>di</strong> insetti (oligocheti, sanguisughe, ostraco<strong>di</strong>,<br />

cladoceri, molluschi e acari acquatici).<br />

Il super‐raffreddamento, più comune tra gli insetti acquatici, è dato dal mantenimento dei flui<strong>di</strong><br />

corporei in uno stato non congelato a temperature molto più basse del punto naturale <strong>di</strong><br />

congelamento, spostando il punto <strong>di</strong> congelamento da –5/‐10°C (come è per la maggior parte degli<br />

insetti) a –20/‐25 °C. Per abbassare il punto <strong>di</strong> congelamento, all’inizio dell’inverno le larve<br />

eliminano le sostanze contenute nel canale <strong>di</strong>gerente che potrebbero funzionare come nucleatori<br />

<strong>di</strong> ghiaccio, e sintetizzano nell’emolinfa larghe quantità <strong>di</strong> crioprotettori e anticongelanti della<br />

stessa natura <strong>di</strong> quelli accumulati dalle forme ibernanti, soprattutto quelli a basso peso<br />

molecolare. Queste sostanze possono raggiungere elevate concentrazioni nel sangue, viene<br />

accumulato frequentemente il glicerolo, che in alcuni insetti può raggiungere una concentrazione<br />

pari a 10‐14% del peso fresco dell’animale, e in alcuni casi a ‐20/‐ 30 °C si verifica un processo <strong>di</strong><br />

vetrificazione a causa <strong>di</strong> tale elevata concentrazione: i cristalli <strong>di</strong> ghiaccio sono assenti e l’emolinfa<br />

è in uno stato vitreo (non‐cristallino). Il super‐raffreddamento è stato osservato più<br />

frequentemente nelle larve <strong>di</strong> insetti acquatici, e in alcuni casi anche negli adulti.<br />

Nei torrenti glaciali i Chironomi<strong>di</strong> sono la famiglia <strong>di</strong> insetti più rappresentata, sia in termini <strong>di</strong><br />

numero <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui che <strong>di</strong> specie. Tra queste devono essere citate le specie stenoterme fredde<br />

appartenenti a Diamesa, il genere più frequente ed abbondante, noto per avere optimum <strong>di</strong><br />

temperatura attorno a 4‐6°C. Ditteri simuli<strong>di</strong>, tipulid, culici<strong>di</strong>, empi<strong>di</strong><strong>di</strong> e limonii<strong>di</strong> sono anche<br />

frequenti in acque fredde, oltre a plecotteri, efemerotterie tricotteri.<br />

L’aumento della temperatura dell’aria e la mo<strong>di</strong>ficazione del regime delle precipitazioni in corso a<br />

livello globale stanno alterando il regime idrologico e termico dei corsi d’acqua, in particolare <strong>di</strong><br />

quelli ad alimentazione glaciale. Nel 2003, e fino al termine del 2006, il MTSN‐MdS ha sviluppato la<br />

ricerca Valenza Ecologica dello Zoobenthos <strong>di</strong> Torrenti Alpini (VETTA), che si pone l’obiettivo <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>are le strategie <strong>di</strong> colonizzazione e <strong>di</strong> sopravvivenza degli invertebrati acquatici in ambienti<br />

"estremi", valutando la riposta all'essiccamento e allo shock termico da freddo e da calore in<br />

specie target "estremofile" <strong>di</strong> invertebrati stenotermi fred<strong>di</strong> (Chironomi<strong>di</strong> Diamesini e Tar<strong>di</strong>gra<strong>di</strong>)<br />

potenzialmente minacciate <strong>di</strong> estinzione. Nei laboratori del MTSN‐MdS sono in corso sugli<br />

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