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Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...

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LA CENTRALE DI PONT<br />

La centrale idroelettrica <strong>di</strong> Pont per la cura dei dettagli e la bellezza dei suoi interni può essere<br />

considerata a buon <strong>di</strong>ritto un’ “opera <strong>di</strong> archeologia industriale”.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio si compone <strong>di</strong> due parti comunicanti: nella prima trovano spazio turbine, alternatori e<br />

sale <strong>di</strong> controllo mentre nella seconda sono collocati i trasformatori e le torri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. I<br />

piccoli fabbricati pre<strong>di</strong>sposti nelle a<strong>di</strong>acenze sono utilizzati come officine, magazzini e depositi.<br />

L'e<strong>di</strong>ficio rappresenta un esempio fra i più interessanti <strong>di</strong> architettura industriale dell'epoca. La<br />

cura dei dettagli e le decorazioni interne rendono l'impianto <strong>di</strong> produzione particolarmente<br />

suggestivo ed elegante. Le sue forme rispecchiano l’ideologia del Regime, particolarmente attento<br />

a lanciare messaggi e a <strong>di</strong>ffondere i contenuti dei programmi politici attraverso il compimento <strong>di</strong><br />

opere imponenti. Due graffiti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni riproducono i bacini del Careser con vedretta e<br />

Pian Palù e con la stessa tecnica sono mirabilmente decorate altre superfici interne ed esterne<br />

PIAN PALU’<br />

Le tappe cruciali della costruzione in Val <strong>di</strong> Peio <strong>di</strong> imponenti opere idroelettriche si susseguirono<br />

velocemente negli anni che vanno dal 1925 al 1963. Si tratta <strong>di</strong> un periodo <strong>di</strong> continui lavori,<br />

interrotti dalla Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale, quando furono compiuti soltanto piccoli interventi <strong>di</strong><br />

finitura e manutenzione dell’esistente. Prima dello scoppio del conflitto in Val de la Mare aveva<br />

preso forma in tempo record l’impianto del Careser, mentre in Val del Monte il progetto relativo<br />

all’opera <strong>di</strong> sbarramento a Pian Palù subì ritar<strong>di</strong> a seguito dei problemi geologici rilevati sul fianco<br />

sinistro della erigenda <strong>di</strong>ga. Per ovviare alle <strong>di</strong>fficoltà tecniche e dare inizio alla costruzione<br />

dell’impianto, che avrebbe consentito <strong>di</strong> utilizzare appieno le potenzialità produttive della Centrale<br />

<strong>di</strong> Pont, fu definito un progetto esecutivo innovativo. Si realizzò, quin<strong>di</strong>, un bacino <strong>di</strong> raccolta con<br />

struttura muraria “a scogliera” poiché rappresentava garanzia <strong>di</strong> maggior flessibilità dell’opera che<br />

venne compiuta utilizzando blocchi calcestruzzo. L’impianto rientrava nella pianficazione<br />

industriale della E<strong>di</strong>sovolta e fu costruito dall’impresa Salci, consociata dell’E<strong>di</strong>son che nel 1947<br />

incorporò definitivamente la SGEC (Società Generale Elettrica Cisalpina). I lavori si protrassero<br />

negli anni che vanno dal 1948 al 1959: il progetto fu elaborato dall’ing. Clau<strong>di</strong>o Marcello che si<br />

avvalse della collaborazione dei colleghi Giuseppe Can<strong>di</strong>ani e Francesco Contessini.<br />

L’epopea si concluse con pesanti implicazioni sociali. Furono numerosissimi i decessi per silicosi<br />

nelle piccole comunità che fornirono la manodopera necessaria alla realizzazione degli impianti e<br />

delle infrastrutture che ne consentivano l’esercizio. Nel 1962, inoltre, con la legge n. 1643 del 12<br />

<strong>di</strong>cembre il legislatore nazionale mutò ra<strong>di</strong>calmente la cornice entro la quale il ruolo <strong>di</strong><br />

protagonisti dell’industrializzazione idroelettrica era riservato a soggetti privati. Fu infatti istituita<br />

l’ENEL (Ente Nazionale per l’Energia Elettrica) e si stabilì che entro un anno le dovessero essere<br />

trasferite le imprese cui era affidata l’attività <strong>di</strong> produzione, trasporto, <strong>di</strong>stribuzione e ven<strong>di</strong>ta<br />

dell’energia elettrica.<br />

I valori <strong>di</strong> sostanza organica particellata bentonica rilevati non sono risultati molto <strong>di</strong>versi per le<br />

singole stazioni e non fanno registrare <strong>di</strong>fferenze generalizzate fra i siti a monte e quelli a valle<br />

delle captazioni<br />

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