Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...
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l’importante riserva cui attingere per dare impulso alle moderne attività produttive. E le acque<br />
correnti d’alta quota in Val <strong>di</strong> Peio sono copiose. Al vertice della rete idrografica si collocano<br />
ghiacciai <strong>di</strong> rilevanti <strong>di</strong>mensioni: il Gruppo dell’Ortles‐Cevedale è quello che, a livello nazionale,<br />
ospita la maggior presenza <strong>di</strong> superfici occupate dai ghiacci. Sono gli ambienti più belli e suggestivi<br />
del Parco Nazionale dello Stelvio, sono i luoghi selvaggi dell’autentico wilderness dove il paesaggio<br />
assume un aspetto lunare. Gli apparati glaciali dell’Ortles‐Cevedale convogliano le acque <strong>di</strong><br />
fusione, che escono dalla fronte, nei bacini idrografici dei fiumi A<strong>di</strong>ge, Adda ed Oglio.<br />
Orograficamente, l’area del Parco costituisce un’entità ben definita che si articola attorno alla<br />
cuspide glacializzata del M. Cevedale e da cui, ra<strong>di</strong>almente, si <strong>di</strong>ramano le catene principali. Le<br />
attività connesse al fenomeno glaciale sono legate all’utilizzo, con finalità produttive, dell’acqua, il<br />
cui uso è strettamente correlato alla situazione geografica e socio‐economica del territorio. In Val<br />
<strong>di</strong> Peio sono presenti ghiacciai <strong>di</strong> notevole pregio cui è riferibile l’intensa attività <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong><br />
energia elettrica seguita alla costruzione in quota <strong>di</strong> imponenti impianti nella prima metà del 1900.<br />
L’acqua oltre ad un elemento importante del paesaggio <strong>di</strong>venta in quel momento storico un<br />
risorsa economica fondamentale per la nascente industria italiana. Gli elementi fisici e quelli<br />
umani risultano, quin<strong>di</strong>, in<strong>di</strong>ssolubilmente uniti dall’interrelazione Acqua‐ Ambiente‐Attività<br />
antropiche.<br />
COSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI IN VAL DI PEIO<br />
La filiera della produzione dell’energia idroelettrica ha nell’elemento acqua il cuore: è la fonte<br />
energetica rinnovabile più utilizzata nel mondo. L’industria europea <strong>di</strong> fine Ottocento aveva nel<br />
carbone la risorsa <strong>di</strong> riferimento e nell’Italia, che non poteva contare sulla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> materie<br />
prime, il fanalino <strong>di</strong> coda. Nuovi orizzonti si aprirono quando la scienza sperimentò con successo<br />
l’impiego dell’energia elettrica, intuendone le gran<strong>di</strong> potenzialità come forza motrice. La svolta<br />
arriva nel 1891, quando all’Esposizione <strong>di</strong> Francoforte fu presentato un sistema <strong>di</strong> trasporto<br />
dell’elettricità su grande <strong>di</strong>stanza a mezzo <strong>di</strong> corrente alternata, senza incorrere in rilevanti per<strong>di</strong>te<br />
<strong>di</strong> potenza.<br />
Si trattò <strong>di</strong> un progresso notevole poiché questa innovazione tecnologica rese possibile la<br />
concentrazione del processo <strong>di</strong> trasformazione delle masse d’acqua in energia all’interno <strong>di</strong> un<br />
unico impianto <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> implementare una rete <strong>di</strong> fornitura a servizio <strong>di</strong> un vasto<br />
territorio.<br />
Il fabbisogno energetico crebbe esponenzialmente e l’attenzione dell’impren<strong>di</strong>toria, forte dei<br />
profitti accumulati durante la Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, si posò anche sulle notevoli risorse idriche<br />
del Trentino e, quin<strong>di</strong>, della Val <strong>di</strong> Peio. Fu infatti durante la reggenza fascista che l’industria<br />
idroelettrica si sviluppò in modo consistente avviando la costruzione <strong>di</strong> numerose centrali: si<br />
occupò così manodopera non specializzata, adempiendo, nel contempo, fedelmente al principio <strong>di</strong><br />
autarchia, particolarmente caro alla politica dell’epoca. Seguì un periodo <strong>di</strong> grande crescita del<br />
comparto, frenato bruscamente dalla Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale.<br />
In Val <strong>di</strong> Peio la memorabile costruzione delle gran<strong>di</strong> opere idroelettriche ebbe inizio con la firma<br />
del Decreto <strong>di</strong> Concessione del primo ottobre 1922, con il quale il Commissariato Civile <strong>di</strong> Cles<br />
conferisce alla SIAN (Società Idroelettrica Alto Noce, con sede a Milano) “la concessione per<br />
l’utilizzazione delle acque del Noce e affluenti, comprese quelle del Malghetto, delle Malghette, <strong>di</strong><br />
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