Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...
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La stazione <strong>di</strong> Pejo si trova a quota 1580 m in prossimità dell'abitato omonimo, è stata fondata dal<br />
Servizio Idrografico Austriaco nel 1882. Ha funzionato fino al 1915, ha subito l'interruzione nel<br />
periodo della Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, riprendendo nel 1920. Le registrazioni termometriche sono<br />
iniziate nel 1926. Sono stati recuperati i dati dal 1920 al 1989.<br />
La stazione <strong>di</strong> Cogolo Pont era collocata all'interno dell'area della centrale idroelettrica <strong>di</strong><br />
fondovalle, a quota 1201, ha iniziato a funzionare dal gennaio 1928 ed è stata <strong>di</strong>sattivata nel 1985<br />
in seguito all'automazione dell'impianto. Era dotata <strong>di</strong> pluviometro e termometro ed ha subito<br />
alcune brevi interruzioni.<br />
La stazione <strong>di</strong> Pian Palù è localizzata all'interno dell'impianto omonimo a quota 1800 m, ed è<br />
entrata in servizio da settembre 1958 con pluviometro e termometro.<br />
Precipitazioni<br />
La Valle della Mare si trova in una fascia <strong>di</strong> passaggio tra un regime <strong>di</strong> precipitazioni <strong>di</strong> tipo<br />
continentale caratterizzato da un solo massimo estivo, e la zona ad influsso me<strong>di</strong>terraneo con<br />
precipitazioni prevalentemente autunnali e primaverili.<br />
Partendo dalla stazione più occidentale <strong>di</strong> Pian Palù, questa presenta un regime pluviometrico<br />
caratterizzato da un massimo estivo, in corrispondenza del mese <strong>di</strong> agosto, uno primaverile (a<br />
maggio) ed uno autunnale (ottobre‐novembre) (Tab. 3 e Fig. 5 ). Questi massimi a carattere<br />
“me<strong>di</strong>terraneo” sono poco pronunciati nel regime dei valori me<strong>di</strong>, ma particolarmente nei<br />
massimi; appare, invece più “continentale” l'andamento dei minimi.<br />
Il regime delle precipitazioni misurate a Cogolo Pont (Tab. 4 e Fig. 6) ed a Pejo (Tab. 5 e Fig. 87)<br />
presentano le medesime caratteristiche.<br />
La fase <strong>di</strong> transizione tra due regimi è invece ben evidente a Malgamare, dove si registrano tre<br />
massimi (in corrispondenza dei mesi <strong>di</strong> febbraio, maggio e ottobre‐novembre (Tab. 6 e Fig. 8) .<br />
A Careser Diga tornano invece a manifestrasi due massimi: ad aprile quello primaverile ed a<br />
settembre quello autunnale, che tende ad allargarsi fino ad ottobre, dando una forma<br />
particolarmente arrotondata alla curva (Tab. 7 e Fig. 9).<br />
Il coefficiente <strong>di</strong> correlazione misura l'affinità delle relazioni tra i valori registrati nelle cinque<br />
<strong>di</strong>verse stazioni: la matrice dei coefficienti <strong>di</strong> correlazione (Tab. 8) viene costruita con i coefficienti<br />
ottenuti scambiando a due a due le coppie <strong>di</strong> stazioni, e questa contiene tutti valori maggiori <strong>di</strong><br />
0,900 ad eccezione della coppia Careser Diga – Pian Palù che presenta un coefficiente <strong>di</strong><br />
correlazione pari a 0,872. La coppia <strong>di</strong> stazioni più correlate è quella Pejo – Cogolo.<br />
I totali annuali <strong>di</strong> precipitazione in tutte le stazioni sono relativamente abbondanti, data anche la<br />
<strong>di</strong>sposizione Est‐Ovest della valle; l'incidenza delle pioggie orografiche accentua la tendenza<br />
all'aumento delle precipitazioni totali con l'altitu<strong>di</strong>ne: si va infatti da Cogolo Pont ( 812 mm), a Pejo<br />
(877 mm), a Pian Palù (963 mm), a Malgamare ( 1029 mm).<br />
Il valore me<strong>di</strong>o delle precipitazioni totali annue misurate alla stazione Careser Diga (884 m) è però<br />
in contrad<strong>di</strong>zione con questa tendenza: era stato da tempo notato che l'equivalente in acqua del<br />
manto nevoso al suolo fosse circa il doppio della somma delle precipitazioni misurate nel periodo<br />
dell'accumulo [Zanon, 1982; Giada & Zanon, 1985] e come il volume <strong>di</strong> acqua turbinata in un anno<br />
dalla Centrale <strong>di</strong> Malgamare (cioè tra un massimo del livello del serbatoio e quello dell'anno<br />
successivo) fosse sensibilmente maggiore <strong>di</strong> quello che ci sarebbe dovuto aspettare con le piogge<br />
misurate al pluviometro della <strong>di</strong>ga Careser [Rossi & Zanon, 1996].<br />
Si è interpretato il fenomeno alla luce <strong>di</strong> un problema generale dato dal fatto che la bocca tarata<br />
dei pluviometri sistematicamente cattura le precipitazioni nevose con <strong>di</strong>fficoltà, accentuato dalla<br />
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