Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...
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animali morti. I cladoceri vivono praticamente in tutti i corpi d’acqua ferma, dai laghi profon<strong>di</strong> alle<br />
pozzanghere. La maggior parte delle specie vive in acque basse, vicino alla riva, in zone con<br />
vegetazione. Si nutrono della vegetazione acquatica, filtrano il plancton, tra cui i rotiferi,<br />
setacciano i detriti del fondo e rappresentano un’importante fonte alimentare per molti pesci,<br />
soprattutto per gli sta<strong>di</strong> giovanili. I rotiferi vivono come predatori e parassiti in tutti i tipi <strong>di</strong> acque,<br />
dai laghi più profon<strong>di</strong> alle più piccole pozze d’acqua. Vivono ad<strong>di</strong>rittura fra il muschio e negli incavi<br />
del terreno in boschi, prati e campi. Mentre lo zooplancton dei laghi <strong>di</strong> fondovalle è molto<br />
abbondante sia come numero <strong>di</strong> specie che <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui, quello dei laghi alpini è rappresentato<br />
solitamente da poche specie, talvolta presenti con pochi in<strong>di</strong>vidui. Normalmente il gruppo più<br />
numeroso è quello dei rotiferi (in me<strong>di</strong>a 4 o 5 specie), seguito da poche specie <strong>di</strong> crostacei<br />
calanoi<strong>di</strong>, ciclopoi<strong>di</strong> e cladoceri. Esiste una notevole uniformità <strong>di</strong> composizione del plancton nella<br />
maggior parte dei laghi d’alta quota alpini, pirenaici e nord africani.<br />
Il popolamento zooplanctonico dei tre laghi esaminati è dominato da una sola specie <strong>di</strong> copepode<br />
ciclopoide, il Cyclops abyssorum tatricus, e dai suoi sta<strong>di</strong> naupliari e <strong>di</strong> copepo<strong>di</strong>ti. I cladoceri sono<br />
rappresentati solo da tre taxa (Daphnia gr. longispina, Biapertura affinis e Chydorus sphaericus),<br />
mentre i rotiferi da 14 taxa. A livello qualitativo la composizione dello zooplancton dei tre laghi<br />
esaminati è molto simile e possiede un basso grado <strong>di</strong> complessità. L’esame dei campioni<br />
quantitativi ha poi permesso <strong>di</strong> evidenziare la bassissima densità con cui erano presenti le varie<br />
specie (poche decine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui per m 3 ). Il Lago Nero è risultato quello con maggior <strong>di</strong>versità, con<br />
un rapporto rotiferi/crostacei vicino all’unità. Segue il Lago delle Marmotte, con una <strong>di</strong>versità più<br />
bassa, mentre il Lago Lungo presenta le massime densità <strong>di</strong> ciclopoi<strong>di</strong>. Infine, l’esame dei campioni<br />
qualitativi <strong>di</strong> riva dei laghi Lungo e Marmotte ha evidenziato un numero <strong>di</strong> specie leggermente<br />
inferiore rispetto ai campioni presi in centro lago, con presenza <strong>di</strong> organismi tipici della zona<br />
litorale come il cladocero Chydorus sphaericus.<br />
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