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Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...

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3. AREA DI STUDIO<br />

La Val de la Mare è stata scelta come area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in quanto <strong>di</strong> grande pregio scientifico e<br />

naturalistico. È stata inclusa nel 1935 nel settore trentino del Parco Nazionale dello Stelvio; questo<br />

provve<strong>di</strong>mento ha certamente contribuito alla conservazione dell’integrità <strong>di</strong> gran parte del<br />

paesaggio e della qualità dell’ambiente, che sono le principali risorse su cui si fondano parte<br />

dell’economia e le prospettive <strong>di</strong> sviluppo della Valle.<br />

La Val de la Mare include in un’area relativamente piccola torrenti originati esclusivamente da<br />

ghiacciai (kryal), da sorgenti (krenal), ad alimentazione mista (rhithral), immissari ed emissari <strong>di</strong><br />

laghi naturali (delle Marmotte, Lungo, Nero) ed artificiali (Caresèr). Sono presenti inoltre <strong>di</strong>verse<br />

forme <strong>di</strong> impatto antropico (derivazioni idroelettriche, <strong>di</strong>ghe <strong>di</strong> sbarramento, bacini <strong>di</strong> raccolta,<br />

pascolo, rifugi, sentieri, turismo). L’area comprende ghiacciai con <strong>di</strong>verse caratteristiche e<br />

<strong>di</strong>namiche, che alimentano torrenti con tipologie idrologiche <strong>di</strong>verse. Questo è il caso del torrente<br />

originato dalle Vedrette de la Mare (Noce Bianco) e Careser (Rio Careser). Questa valle offre quin<strong>di</strong><br />

molti spunti allo stu<strong>di</strong>o della bio<strong>di</strong>versità in alta quota e all’effetto su <strong>di</strong> essa <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi impatti<br />

antropici <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti. Inoltre, stu<strong>di</strong> precedenti hanno fornito conoscenza <strong>di</strong> base sulla<br />

bio<strong>di</strong>versità dell’area, e sulle caratteristiche biotiche e abiotiche <strong>di</strong> torrenti e laghi della valle.<br />

Stato delle conoscenze naturalistiche<br />

L’Ortles‐Cevedale ha attirato nel secolo scorso l’attenzione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi delle più <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline,<br />

da botanici a geologi, da glaciologi a zoologi. In particolare la Val <strong>di</strong> Peio è stata oggetto <strong>di</strong><br />

numerose ricerche in campo glaciologico, tra cui quelle riportate nella monumentale opera <strong>di</strong><br />

Desio del 1967 “I ghiacciai del Gruppo Ortles‐Cevedale (Alpi Centrali)”, contenente anche una<br />

carta 1:50 000 con la posizione dei fronti glaciali dal 1865 al 1961. Tra i ghiacciai del Gruppo Ortles‐<br />

Cevedale, il più stu<strong>di</strong>ato è stato quello del Careser. Alla fine degli anni ’50 questo ghiacciaio è stato<br />

oggetto <strong>di</strong> una campagna <strong>di</strong> ricerca geofisica promossa dal Comitato Glaciologico Italiano, volta a<br />

valutarne lo spessore. Dagli anni ’70 ad oggi sono iniziati stu<strong>di</strong> sul bilancio <strong>di</strong> massa da parte del<br />

prof. Zanon dell’Università <strong>di</strong> Padova. Recentemente in Val de la Mare è stato eseguito anche uno<br />

stu<strong>di</strong>o palinologico su depositi torbosi tra 1764 e 2630 m s.l.m. al fine <strong>di</strong> valutare l’evoluzione<br />

climatico‐forestale che la zona ha subìto.<br />

La letteratura scientifica in campo ecologico sui laghi e i torrenti <strong>di</strong> Val de la Mare precedente al<br />

progetto <strong>HIGHEST</strong> è assai carente, e si riferisce solo a raccolte spora<strong>di</strong>che <strong>di</strong> invertebrati acquatici<br />

e terrestri in singoli microambienti. Informazioni essenziali sui laghi <strong>di</strong> Val de la Mare sono<br />

contenute nel “Catasto dei laghi del Trentino”. Alcuni dati ambientali e biologici, rimasti a tutt’oggi<br />

ine<strong>di</strong>ti, sono stati raccolti su laghi e torrenti <strong>di</strong> Val de la Mare negli anni ’70 da parte <strong>di</strong> ricercatori<br />

dell’Università <strong>di</strong> Varsavia.<br />

Nel 1996‐1998 il MTSN‐MdS ha partecipato al progetto europeo AASER, nel corso del quale sono<br />

state stu<strong>di</strong>ate le caratteristiche ambientali e biologiche <strong>di</strong> alcuni torrenti glaciali europei, dai<br />

Pirenei (42 °N <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne) alle Isole Svalbard (Circolo Polare Artico, 79 °N <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne). In<br />

particolare, sono stati presi in considerazione sistemi alimentati da ghiacciai in ritiro, in espansione<br />

e stabili, localizzati in aree geografiche soggette a climi <strong>di</strong>versi, da quello oceanico a quello<br />

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