Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...
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Di seguito vengono riportati i risultati riferiti allo stu<strong>di</strong>o del drift e delle migrazioni nel substrato<br />
della fauna bentonica.<br />
Il drift<br />
Il drift è stato raccolto in tutte le stazioni e date <strong>di</strong> campionamento con un unico retino<br />
posizionato a valle della stazione stessa per integrare il campione raccolto con retino immanicato.<br />
In sei stazioni (NB2, NB3, NB4, NB1bis, NB2 bis, NB3 bis) è stato condotto uno stu<strong>di</strong>o specifico con<br />
l’obiettivo <strong>di</strong> a) confrontare il tasso <strong>di</strong> drift in due torrenti con <strong>di</strong>versa origine; b) esaminare<br />
l’andamento longitu<strong>di</strong>nale in relazione alla stabilità dell’alveo, conducibilità, temperatura<br />
dell’acqua, portata, velocità della corrente, trasporto solido inorganico, materia organica<br />
particolata, e soli<strong>di</strong> sospesi; c) valutare l’influenza del tributario sulla colonizzazione del canale<br />
principale. A tale scopo sono stati raccolti 49 campioni <strong>di</strong> drift (con le meto<strong>di</strong>che descritte nel<br />
Capitolo 5) tra giugno e settembre 2000. Infine, nel 2003, è stato stu<strong>di</strong>ato l’andamento giornaliero<br />
del drift (ritmo circa<strong>di</strong>ano) nella stazione NB3bis.<br />
I risultati dell’analisi statistica condotta sui dati riferiti allo stu<strong>di</strong>o dell’anno 2000, che ha indagato<br />
le relazioni tra i fattori ambientali delle stazioni e la loro composizione faunistica, hanno separato<br />
chiaramente i settori del fiume con <strong>di</strong>versa origine sulla base <strong>di</strong> fattori biotici e abiotici. Il settore<br />
glaciale del fiume era caratterizzato da elevata instabilità, trasporto <strong>di</strong> materiale solido inorganico<br />
e <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti in sospensione. In tutto sono stati raccolti 2028 in<strong>di</strong>vidui, il 70% dei quali erano<br />
rappresentati da <strong>di</strong>tteri chironomi<strong>di</strong>, che <strong>di</strong>minuivano da giugno a settembre. Un numero più<br />
elevato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui e <strong>di</strong> taxa era presente nel tratto non‐glaciale, dove le con<strong>di</strong>zioni ambientali<br />
sono meno estreme. Tuttavia, la composizione della fauna driftante non corrispondeva a quella<br />
della fauna bentonica nel tratto glaciale, dove era composta quasi esclusivamente da chironomi<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>amesini. In particolare, i taxa meglio adattati a vivere in con<strong>di</strong>zioni estreme quali quelle dei<br />
torrenti glaciali, erano solo raramente presenti nel drift (Fig. 10). Tali taxa vivono infatti nei<br />
torrenti <strong>di</strong> origine glaciale grazie alla loro scarsa mobilità e alla elevata capacità <strong>di</strong> aderire al<br />
substrato. In tali ambienti, la loro tendenza al drift comportamentale tende a scomparire. Nel<br />
settore non‐glaciale del fiume la composizione della comunità driftante era simile a quella del<br />
benthos, con i chironomi<strong>di</strong> ortocla<strong>di</strong>ni come taxon dominante, accompagnati da efemerotteri,<br />
plecotteri, nemato<strong>di</strong>, oligocheti e acari. Pertanto in tratti fluviali <strong>di</strong> questa tipologia lo stu<strong>di</strong>o della<br />
comunità driftante complementa quello delle comunità bentoniche. Un aumento in bio<strong>di</strong>versità è<br />
stato registrato risalendo lungo il corso del fiume, ma l’influenza via drift del tributario sulla<br />
composizione della comunità non è risultato evidente. Alcuni taxa presentavano preferenze<br />
stagionali: i simuli<strong>di</strong> driftavano in tarda primavera/inizio estate, arpacticoi<strong>di</strong>, plecotteri e<br />
efemerotteri a metà estate/ inizio autunno. Tra tutte le variabili ambientali indagate, solo ilo<br />
trasporto <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> inorganici è risultato essere influenzare significativamente la composizione del<br />
drift nelle 6 stazioni. Questa variabile era però positivamente correlata con l’influenza glaciale,<br />
l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Pfankuch, la velocità della corrente e i se<strong>di</strong>menti in sospensione. Tutti questi parametri<br />
presentavano valori più elevati nel tratto glaciale.<br />
La raccolta <strong>di</strong> crostacei arpacticoi<strong>di</strong>, organismi che vivono tipicamente negli interstizi tra il<br />
se<strong>di</strong>mento in ambiente iporreico, è stata effettuata nel corso delle ricerche svolte nel 2000, 2001,<br />
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