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Progetto HIGHEST - Relazione Finale - Museo Tridentino di Scienze ...

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per il sottobacino del Careser si spiegano per lo più con la presenza, ad una quota elevata (2600 m<br />

s.l.m.), <strong>di</strong> un bacino artificiale che interrompe la continuità fluviale. Inoltre, questo stu<strong>di</strong>o ha<br />

messo in evidenza il ruolo dell’origine, più che dell’or<strong>di</strong>ne e della quota, nel determinare le<br />

caratteristiche chimico‐ fisiche e biologiche dei tratti fluviali ubicati al <strong>di</strong> sopra della linea degli<br />

alberi.<br />

I valori me<strong>di</strong> <strong>di</strong> clorofilla a e feofitina a (entrambi espressi in g cm ‐2 ) erano chiaramente <strong>di</strong>versi<br />

nelle due tipologie <strong>di</strong> torrente. Nei torrenti glaciali si sono rilevati valori molto bassi <strong>di</strong> clorofilla,<br />

senza significative variazioni sia nel tempo (da agosto a settembre) che nello spazio (da monte<br />

verso valle). Ciò è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una limitata produzione primaria, come atteso nei torrenti glaciali a<br />

causa delle con<strong>di</strong>zioni estreme presenti (bassa temperatura, elevata instabilità dell’alveo, elevato<br />

trasporto solido). L’elevato trasporto solido rende torbide le acque e quin<strong>di</strong> non permette il<br />

passaggio della luce, in<strong>di</strong>spensabile per l’attività fotosintetica, e provoca anche un effetto abrasivo<br />

sulla superficie dei sassi e sulle alghe eventualmente presenti. Il torrente glaciale della Val de la<br />

Mare è inoltre caratteristico per l’assenza della crisofita Hydrurus foetidus, solitamente presente in<br />

tipologie fluviali simili. Nei torrenti non glaciali si sono invece osservati valori <strong>di</strong> clorofilla<br />

me<strong>di</strong>amente più elevati rispetto al vicino torrente glaciale, con un chiaro gra<strong>di</strong>ente longitu<strong>di</strong>nale<br />

decrescente da monte verso valle. Questo è attribuibile alla presenza, nella stazione NB1bis, <strong>di</strong><br />

abbondanti licheni acquatici. Inoltre, la relativa stabilità della temperatura dell’acqua unita alla<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nutrienti rilasciati con la fusione delle nevi, dà luogo a con<strong>di</strong>zioni favorevoli per una<br />

proliferazione algale relativamente intensa.<br />

La temperatura<br />

La temperatura è uno dei fattori abiotici che più influenzano la vita degli organismi acquatici.<br />

Nei torrenti la temperatura dell’acqua varia sia su scala annuale che giornaliera, in <strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong><br />

clima, altitu<strong>di</strong>ne, presenza <strong>di</strong> vegetazione riparia, esposizione e del contributo proveniente da<br />

acque <strong>di</strong> falda. Ulteriori fattori che incidono sulla temperatura dell’acqua sono la <strong>di</strong>stanza dalla<br />

fonte, la velocità della corrente e la portata. L’andamento stagionale della temperatura nei corsi<br />

d’acqua segue in linea <strong>di</strong> massima quello della temperatura dell’aria, con la <strong>di</strong>fferenza che nelle<br />

acque correnti non si hanno temperature inferiori a zero gra<strong>di</strong> e il riscaldamento primaverile inizia<br />

in ritardo rispetto a quello dell’aria. In generale, le temperature me<strong>di</strong>e dell’acqua seguono quelle<br />

dell’aria con un ritardo <strong>di</strong> 5‐7 giorni. In torrenti d’alta quota le variazioni estive giornaliere sono<br />

generalmente più ampie che non in fiumi <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni, sia per la mancanza <strong>di</strong> copertura<br />

arborea sulle rive sia per il minor volume d’acqua da riscaldare nell’unità <strong>di</strong> tempo.<br />

A <strong>di</strong>fferenza dei laghi, i torrenti non hanno una stratificazione termica con la profon<strong>di</strong>tà, a causa<br />

del continuo rimescolamento delle acque. La presenza <strong>di</strong> infiltrazioni dalla falda può tuttavia<br />

creare un ambiente (prossimo al fondo) in cui la temperatura è <strong>di</strong> alcuni gra<strong>di</strong> più fredda d’estate e<br />

più calda d’inverno. Questo può risultare particolarmente importante per la fauna bentonica che<br />

appunto vive nello strato d’acqua <strong>di</strong> pochi millimetri a contatto con il fondo.<br />

Le <strong>di</strong>verse specie animali hanno sensibilità <strong>di</strong>verse rispetto alla temperatura. Quelle in grado <strong>di</strong><br />

sopportare ampie variazioni vengono denominate euriterme, mentre quelle il cui ciclo vitale si può<br />

svolgere solamente all’interno <strong>di</strong> uno stretto intervallo termico vengono definite stenoterme. Se<br />

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