09.06.2013 Views

testo pdf - Piccolo Principe

testo pdf - Piccolo Principe

testo pdf - Piccolo Principe

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Durante il periodo trascorso in PC Det, Babacar impara velocemente e si appassiona al mestiere,<br />

raddoppiando i suoi guadagni , e di conseguenza il contributo economico da mandare mensilmente alla<br />

famiglia.<br />

Gli sviluppi familiari<br />

Con i guadagni conseguiti durante il suo soggiorno in Italia – anche nel periodo di detenzione - Babacar ha<br />

potuto riscattare l’abitazione in cui vive la famiglia, garantire un’educazione ai due figli maggiori in un collegio<br />

di Religiose Missionarie (che tuttora frequentano) con l’intenzione di offrire questa possibilità anche alle due<br />

figlie minori.<br />

Inoltre, sempre con i soldi inviati mensilmente, la moglie ha potuto acquistare una macchina da cucire e<br />

l’attrezzatura necessaria per lavorare da casa e riacquistare un minimo di autonomia economica; la madre si è<br />

sottoposta ad un difficile e costoso intervento chirurgico, e pur non avendo riacquistato la completa mobilità<br />

degli arti inferiori, ha ripreso a camminare ed è ritornata nella sua casa di Dakar, portando con sé anche una<br />

delle due nipotine.<br />

Se da un lato l’emigrazione di Babacar ha permesso alla famiglia di condurre un’esistenza dignitosa e di<br />

risolvere tutte le esigenze di ordine economico, dall’altra ha minato pesantemente la coesione familiare. Oltre<br />

a non avere avuto la gioia di conoscere la figlia minore, anche il rapporto con Awa ha subito un duro<br />

contraccolpo a causa della lontananza che si protrae da più di cinque anni. Non ci è chiaro quali siano state le<br />

dinamiche che lo abbiano spinto a rivolgersi ad un avvocato ed a chiedere la separazione (fatta per procura)<br />

dalla moglie. Babacar afferma, e non abbiamo motivo di credere il contrario, che l’analisi della sua condizione<br />

gli ha fatto comprendere quanto non sia giusto tenere vincolata una donna al proprio marito che non vede da<br />

lungo tempo, e che solo per sua responsabilità ha trascorso gli ultimi anni in carcere.<br />

L’ipotesi progettuale<br />

Una volta dimesso, Babacar trova ospitalità presso alcuni connazionali in Milano.<br />

Vorrebbe continuare a lavorare per PC Det, ma nonostante sia un lavoratore molto apprezzato per la sua<br />

precisione e serietà, sull’esterno l’organico è al completo.<br />

Il Progetto di reinserimento lavorativo ORFEO, che ha preso in carico Babacar durante il periodo di<br />

detenzione, si attiva anche sull’esterno, riuscendo a reperire una postazione in Borsa Lavoro in una<br />

Cooperativa Sociale che si rende da subito disponibile ad accoglierlo.<br />

Ma il nodo critico da risolvere è costituito ora dal permesso di soggiorno, scaduto in carcere e da rinnovare.<br />

Nonostante, a dire di Babacar, venga consegnata tutta la documentazione richiesta, compresa la disponibilità<br />

della Cooperativa, a sei mesi dalla domanda, la Questura non ha ancora rinnovato il documento.<br />

Ciò comporta a Babacar l’impossibilità di essere assunto in regola, di partecipare al Bando Aler per<br />

l’assegnazione di alloggio popolare, l’aggancio con i Servizi Sociali per un contributo economico.<br />

Ma non si perde d’animo, ed inizia a lavorare ugualmente, ma senza contratto, presso varie cooperative.<br />

Abbandona l’ipotesi di inoltrare domanda per il ricongiungimento familiare: nonostante le varie peripezie, è<br />

riuscito a garantire alla propria famiglia in Senegal una vita dignitosa, e quindi preferisce non sradicarla,<br />

consapevole che in Italia la vita sia molto difficile e piena di insidie e trappole, a cui lui stesso non è riuscito a<br />

resistere. Propone l’idea di separazione ad Awa, che accetta.<br />

La proposta di Odisseo<br />

In questo momento di impasse, ciò che il Progetto Odisseo propone a Babacar è qualcosa di nuovo, rispetto ai<br />

suoi progetti originari, che però trova da subito riscontro.<br />

Babacar è stanco di lavorare senza un contratto regolare, di vivere lontano dai figli e allo stato attuale non<br />

intravede nessuna concreta possibilità di inserimento completo nella realtà del nostro Paese. Del resto, come<br />

lui stesso afferma, non ha mai pensato di stabilirsi definitivamente in Italia: ha sempre vissuto questa<br />

permanenza come momento di passaggio (più o meno lungo) che potesse permettergli di accantonare il<br />

capitale necessario per costituire un’attività in Senegal sufficientemente remunerativa.<br />

La retribuzione sufficiente per vivere, ammonta a 250-300 euro mensili, l’equivalente di uno stipendio medio in<br />

Senegal. Inoltre vorrebbe tornare a Dakar o Kaolack.<br />

112

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!