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testo pdf - Piccolo Principe

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facevamo allo sportello tutti dicevano di provenire da lì (oppure la ragione è che si rivolgevano a noi solo quelli<br />

provenienti da quella specifica zona).<br />

DOMANDA 11 Dal suo punto di vista, nel progetto migratorio i suoi concittadini prevedono di ritornare in patria dopo<br />

alcuni anni, con i guadagni accumulati, e costruirsi una nuova attività, o desiderano solo andarsene?<br />

A. Dipende dal percorso di emigrazione perché c'è l'emigrato che viene per far soldi, questo tipo di emigrato cerca di<br />

fare soldi quanto più può e poi torna. E c'è chi emigra per altre ragioni, per studio, perché non ce la fa più in un<br />

sistema politico determinato, piuttosto che gente che emigra per questioni famigliari. Questi non è detto che<br />

pensano di tornare in Tunisia. Però penso che in linea di massima tutti tornano. Dipende anche dal progetto di<br />

emigrazione iniziale, ci sono persone che vengono qua, non riescono ad integrarsi, non riescono a fare soldi né a<br />

trovare lavoro, però si ostinano a rimanere pur di non tornare e far la figura di colui che ha fallito. Tra le persone<br />

che conosco io, chi è riuscito a crearsi una buona situazione famigliare e lavorativa tende a rimanere qua e a<br />

creare qualche progetto in Tunisia per sé o per aiutare i famigliari, ma in linea di massima stanno qui.<br />

B. C'è l'idea di andare in Italia, farsi una fortuna e tornare in Tunisia. Durante il percorso migratorio questa idea viene<br />

cambiata, perché la persona arriva qua, si trova bene, trova un buon lavoro e decide di rimanere. Dipende<br />

sicuramente dalla persona, dai suoi progetti. Quelli che conosco io, praticamente tutti, hanno scelto di rimanere,<br />

fanno di tutto per fare il ricongiungimento famigliare per gli altri che sono rimasti in Tunisia (moglie, bambini,<br />

fratelli).<br />

C. C’è una differenza tra i maghrebini e gli egiziani. L’Egiziano e chi proviene dal Medio Oriente (Siria, Libano ect)<br />

partono con l’intenzione di stare dai 2 ai 4 anni, il tempo che ci vuole per migliorare la loro situazione e tornare al<br />

paese d’origine. Questo perché hanno un’identità religiosa e tradizionale forte. Avviene il contrario per quanto<br />

riguarda le persone provenienti dalla zona del Maghreb, il loro attaccamento alla loro identità è più debole, perciò<br />

non hanno problemi ad adattarsi all’Europa, non pensano a tornare dopo qualche anno. Per lo più vogliono<br />

stabilirsi definitivamente.<br />

D. Tantissimi cercano di avere un po’ di tempo per migliorare le condizioni economiche in modo da avere un<br />

risparmio e rientrare aprendo una piccola attività in Tunisia. Tanti non fanno il ricongiungimento famigliare,<br />

lasciano la famiglia e i bambini e appena migliorano le loro condizioni rientrano. Però ci sono casi che hanno<br />

ritardato un po’ a rientrare e si sono creati problemi famigliari. E’ un grande sacrificio, conosco persone che<br />

soffrono, ma non hanno tanta scelta, ogni anno sperano che sia l’ultimo, i figli diventano grandi e sono lontani dal<br />

padre, è la donna che li fa crescere. Ci sono persone con figli che sono arrivati all’università e loro sono ancora<br />

qua. Per i figli il padre sembra un estraneo, perché li vede un paio di volte all’anno.<br />

F. Ognuno ha la sua idea, io non sono venuto per stare per sempre in Italia, vado e torno.<br />

I. Per la Tunisia ho difficoltà a risponderti a causa dei casi che ho seguito, si tratta di persone che hanno commesso<br />

reati avendo intenzione di delinquere. Questi soggetti, una volta tornati nel loro paese, rientrano in Italia per<br />

continuare ad operare nell'illegalità. Quelli che ho incontrato io hanno interesse a rimanere in Europa.<br />

J. All'inizio del percorso migratorio c'è l'idea di tornare, poi dipende da come va l'inserimento, se questo c'è (ma a<br />

volte anche se non c'è si continua a tentare di restare qua) pensano di rimanere, infatti molti emigrati hanno<br />

comprato casa qua. Quando si parte la spinta del processo migratorio non è quella di pensare di andare a vivere<br />

all'estero per tutta la vita.<br />

M. Ci sono tutte e due. C'è una parte che non ha intenzione di rientrare. C'è una parte invece che ha intenzione di<br />

creare nel paese d’origine delle attività. Vogliono attività che siano anche molto di apparenza, c'è molta esibizione<br />

dei soldi. Non era così (conosco la Tunisia dall'inizio degli anni 80), era un paese molto dignitoso, una società con<br />

saldi valori. Adesso c'è una esibizione di ricchezza che comincia dall'aeroporto costruito completamente i marmo,<br />

con un stile che non è tunisino, e che poi continua a tutti i livelli.<br />

Q. Partendo dal nostro osservatorio la maggior parte dei tunisini intende rimanere in Italia, eventualmente spostarsi<br />

in altri paesi europei, ma non rientrare. Hanno fatto una scelta definitiva.<br />

DOMANDA 12 Di fronte ad un rientro forzato, con decreto di espulsione dall’Italia, ritiene che ci sia un’accoglienza<br />

favorevole da parte dei famigliari del rimpatriato?<br />

A. Dipende se la famiglia sapeva che genere di attività svolgeva fuori, nel senso che se uno si aspetta o sa che sia<br />

un delinquente comunque lo shock iniziale non è lo stesso di uno che pensa che il figlio lavori, sia una persona<br />

onesta, corretta e leale. In Tunisia ci sono due tipi di emigrazione, l'alta emigrazione e la bassa emigrazione,<br />

chiamiamole così grossolanamente. Chi emigra per lavorare o studiare di solito non va in Italia, ma in Francia,<br />

Canada, Germania. Chi piuttosto dell'aereo prende il gommone attiva un'emigrazione completamente diversa.<br />

Purtroppo anch'io mi sono dovuta confrontare con questo aspetto quando sono arrivata qui, nel senso che ho<br />

toccato con mano che i nostri connazionali sono di due tipi: la gente per bene che viene qui per lavorare e la<br />

gente che viene qui per rompere le scatole e compiere azioni illegali. Purtroppo le persone appartenenti alla<br />

seconda categoria sono in percentuali più alte. Per questo si è creata un'associazione mentale tra emigrare in<br />

Italia e il concetto di illegalità, comunque di spaccio. Ultimamente stanno uscendo fuori anche storie non di<br />

spaccio, ma ancora più gravi che riguardano persone che obbligano le proprie sorelle o mogli a prostituirsi.<br />

B. In maniera normale, la persona rimane uno della famiglia. In Tunisia c'è questa idea che gli emigrati che vengono<br />

in Italia lavorano nel business della droga. C'è un identikit del tunisino spacciatore che vive in Italia: ha<br />

un'acconciatura particolare con capelli un po' lunghi con tanto gel, collane vistose, atteggiamento spavaldo di chi<br />

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