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prevedesse di favorire l'inserimento lavorativo per chi è stato in carcere, comunque tutto dipende dal datore di<br />
lavoro: se gli vuole dare lavoro glielo dà, se non vuole non glielo dà.<br />
H. Sì, ci sono programmi di reinserimento, di formazione – lavoro, sono gestiti a livello istituzionale<br />
O. Mi sembra che non esistano istituzioni private locali che si occupino in modo specifico dell’assistenza post<br />
penitenziaria. Sicuramente esistono alcune ONG che lavorano sulla riabilitazione di ex detenuti che durante la<br />
pena sono stati identificati come consumatori di droghe (ONG: Cedro; Perú Sin Drogas; etc…).<br />
DOMANDA 6 Nella sua nazione, vengono riportate sui certificati penali, rilasciati a suoi connazionali, le condanne<br />
ricevute all’estero?<br />
B. C'è la certificazione dei precedenti penali, che deve essere prodotta quando si richiede il passaporto o quando<br />
servono atti notarili, anche per il lavoro magari chiedono la fedina. Ma non so se vengono riportati anche i reati<br />
commessi all'estero.<br />
C. Se è una cosa grossa (tipo il brasiliano della Vanna Marchi) allora vengono riportati, ma per quelli piccoli è difficile<br />
che vengano riportati<br />
H. Non vengono riportate sul certificato penale le condanne ricevute all’estero.<br />
I. Sul certificato penale italiano viene registrato. Sul certificato penale del paese di origine non so. Bisogna tenere<br />
conto che la maggior parte dei cittadini extra comunitari in carcere hanno degli alias, questo comporta una<br />
difficoltà nell'identificazione. Nel caso il cittadino straniero abbia usato un alias non potrebbe mai avere un<br />
trasporto di informazioni sulla fedina penale del paese di origine. Se il cittadino straniero ha usato il proprio nome<br />
potrebbe esserci questo passaggio di informazioni dalla fedina penale italiana a quella del suo paese, ma è<br />
fantapolitica, nel senso che potrebbe esserci un lavoro da parte dell'Interpool così capillare, e dubito che ciò<br />
accada. A meno che non si tratta di reati che vanno a sfociare nell'internazionale, tipo traffico di armi, traffico di<br />
stupefacenti, terrorismo.<br />
L. Non credo proprio, tant'è vero che per la cittadinanza si richiede il casellario giudiziario del paese di origine. La<br />
banca dati Schengen è una banca dati comune ma per determinati reati: espulsioni, furto d'auto, monete. Non c'è<br />
una replica pari pari della nostra banca dati nei paesi d'origine, ancora si è arrivati a ciò. Soprattutto non sapremo<br />
mai se una persona è pregiudicata nel suo paese d'origine, lo sappiamo se ci fossero segnalazioni dell'Interpool.<br />
C'è un fascicolo nella divisione anticrimine che si chiama “permanendo” che se uno per una volta viene segnalato<br />
per un fatto rimane lì. Certo quando una persona viene espulsa la polizia lo sa, perché la persona arriva<br />
segnalata, scortata, non so che iniziative possono prendere là. So che i cittadini di alcuni paesi temono tantissimo<br />
quello che gli può succedere nel loro paese.<br />
O. La pena comminata all’estero non viene registrata nei precedenti penali della persona in Perù.<br />
Q. Non vengono riportate. Il certificato del casellario dei carichi pendenti italiano riporta tutti procedimenti aperti in<br />
Italia. Per cui per avere questo genere di informazioni si devono fare altre verifiche, con altre procedure. I<br />
certificati rilasciati dai tribunali ordinari sul nostro territorio verificano solo procedimenti in Italia.<br />
Tutte le comunicazioni riguardanti il cittadino straniero vengono inviate al consolato o all'ambasciata che poi<br />
comunica alle proprie autorità, per cui in linea teorica si potrebbe venire a conoscenza delle condanne ricevute in<br />
un paese terzo. Poi non so quanto funzionino le amministrazioni e come funzionino, comunque nel caso che una<br />
persona ha subito delle condanne oppure che ci sono dei procedimenti penali in corso, gli atti vengono notificati<br />
anche ai consolati.<br />
DOMANDA 7 Per poter essere assunti da un datore di lavoro, si devono presentare le certificazioni dei carichi pendenti<br />
e delle fedine penali? E questo costituisce un pregiudizio per i datori di lavoro?<br />
B. Il datore di lavoro lo chiede. Se ci sono reati può essere un problema, a quel punto la cosa procede in base al<br />
criterio del datore di lavoro. Se il datore di lavoro se la sente, vede la persona che gli ispira fiducia, bene;<br />
altrimenti non gli dà lavoro. Ci sono alcuni lavori che le persone che hanno precedenti penali possono fare:<br />
l'ultima volta che sono stata in Perù (l'anno scorso) ho visto che li impiegano in lavori tipo guardie giurate, che<br />
tengono sotto controllo le costruzioni o la sicurezza di un locale. Gli fanno addirittura portare l'arma. Questo<br />
perché ad alcune delle persone che hanno commesso reati viene riconosciuta la capacità di essere svegli, furti,<br />
capaci di riconoscere le persone; per questo li fanno lavorare nella sicurezza.<br />
C. Le ditte grosse o medie lo richiedono, se la fedina penale non è pulita è un ostacolo perché la persona non è<br />
ritenuta sicura.<br />
D. Il datore di lavoro chiede i precedenti penali e se la persona ha precedenti fa fatica a trovare lavoro, spesso non<br />
riesce a trovare lavoro<br />
H. Viene richiesto per quasi tutti i lavori formali. Ma in Perù c’è una bassa percentuale di lavoro formale. Chi è stato<br />
in carcere deve lavorare nel settore informale.<br />
M. Molto del lavoro è in nero, cioè vai nel cantiere quando c'è lavoro e quando ti chiamano. Penso che le persone<br />
siano pagate a giornata e che il fenomeno sia qualcosa di equivalente al caporalato, così come lo conosciamo<br />
noi; lì è in proporzioni veramente devastanti. Chi decide che ha bisogno di 3 operai, va al barrio e ne prende 3.<br />
Finita la giornata gli dà i soldi e domani deciderà come vorrà. Al di là del fatto che la persona non ha un lavoro<br />
fisso, non sa neanche per quanto tempo lavorerà in uno specifico posto, perché glielo dicono di giorno in giorno.<br />
Molti bambini lavorano, i bambini maschi lavorano al mercato facendo il carico - scarico delle merci, oppure<br />
stanno al banco. Quelli più piccoli (4 anni) fanno lavori nel barrio, come per esempio le consegne. Le bambine<br />
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