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ammazzano. I famigliari devono portare il mangiare. C'è un alto tasso di TBC. E' l'inferno. Queste persone hanno<br />
l'abitudine di marchiarsi il braccio, di farsi delle ferite. Ci sono liti, ci sono i gruppi suddivisi gerarchicamente.<br />
Quando ci sono gli scontri si tagliano. Le persone che sono state in carcere si riconoscono per i segni che<br />
possono portare sul corpo e in faccia. Perché la faccia cambia. Molti li riconoscono e tendono ad allontanarli, ne<br />
hanno paura. Chi è stato in carcere viene molto discriminato. Queste cose le so perché ne parlano i mass media e<br />
internet, in più io ho dei cugini poliziotti che mi hanno raccontato com'è il carcere. Chi entra in carcere è difficile<br />
che esca come prima, è segnato per sempre. Ci sono state anche tante persone innocenti che sono entrate in<br />
carcere, ma la giustizia non arriva mai, sono anni e anni che stanno lì, e a quel punto basta, si è guastata la<br />
persona.<br />
C. Conosco una persona che è stata rimpatriata perché aveva rubato ad una persona anziana. Questa persona era<br />
dispiaciuta perché in Italia stava bene e lavorava, però lui era ambizioso e voleva farsi i soldi dalla sera alla<br />
mattina. Dispiaciuto però troppo tardi, una persona che commette un errore deve pagarlo. Adesso questa persona<br />
lavora in Perù e fa i lavori che gli capitano, imbianchino, muratore, elettricista, giardiniere. Lavorando alla giornata,<br />
senza sicurezza, non ha un lavoro fisso. In Perù è difficile trovare un lavoro buono, dove puoi essere tranquillo.<br />
D. In Perù c'è sempre stata discriminazione nei confronti di chi è stato in carcere, nei confronti dei transessuali e<br />
anche per la razza: i neri o i cioli (= terrone) delle Ande.<br />
E. No<br />
F. La tv ne parla, ma solo come notizia.<br />
G. No<br />
H. No<br />
J. Non credo che se ne parli. L'attenzione è sulla migrazione positiva, sui successi. Tutti i paesi hanno ministeri per i<br />
loro immigrati all'esterno, anche le associazioni migranti che sono qui si stanno sempre più muovendo su discorsi<br />
positivi, della possibilità di investire nel paese d’origine l'esperienza acquisita qui o le risorse economiche.<br />
Sarebbe interessante sondare all'interno delle comunità di emigrati, che si stanno sempre più raggruppando. Per<br />
esempio la comunità peruviana ha appena fatto un incontro in cui hanno eletto un nuovo organismo<br />
rappresentativo di tutte le comunità peruviane, stanno tornando ad essere attivi. Noi ci stiamo incontrando con<br />
loro rispetto al discorso che si aprirà sulle rimesse. Come si sono raggruppate le comunità senegalesi, in passato.<br />
Sarebbe interessante in queste sedi di incontri sottoporre a loro la questione di cosa ne pensano dei fratelli più<br />
sfortunati.<br />
DOMANDA 16 Le è mai capitato di conoscere tra i suoi vicini di casa, nella sua nazione di origine, degli ex-detenuti o dei<br />
rimpatriati? Come vivevano?<br />
A. No<br />
B. No<br />
C. No<br />
D. Sì. Continuano con la loro vita, fanno fatica a trovare lavoro perché hanno precedenti penali.<br />
E. No<br />
F. No<br />
G. No<br />
H. No<br />
I. Secondo me bisogna scindere in due l’ambito: quelli che sono riusciti in Italia a fare le formiche (che hanno<br />
racimolato del denaro) e quindi nel loro paese hanno una prospettiva di vita dignitosa; e quelli che hanno fatto le<br />
cicale e che si trovano ad avere lo stesso identico problema di prima di migrare. Molti, moltissimi, di quelli che<br />
sono venuti a vivere in Europa, una volta che tornano, rimpiangono il modo di vivere europeo, anche gli stessi<br />
mussulmani.<br />
DOMANDA 17 Se il soggetto rimpatriato ha commesso all’estero un reato contro la persona o contro il patrimonio ed ha<br />
subito una pena, come lo accoglie la sua comunità?<br />
A. Non bene.<br />
B. Se non sanno niente, lui non lo direbbe, quindi passa come uno che è arrivato dall'Italia e basta. Io ho sentito di<br />
persone che hanno commesso un reato in Italia e vanno avanti ed indietro dall'Italia al Perù, non so come fanno<br />
anche perché sono illegali, e quando si trovano in Perù non dicono di essere stato in carcere. Tante persone<br />
fanno finta, basta non dirlo e nessuno se ne accorge.<br />
D. Lo tratterebbero in maniera normale.<br />
E. È più brutto.<br />
G. Lo accoglierebbero bene, mia madre preferirebbe che mi deportassero piuttosto che sapermi in galera. Se ci<br />
fosse la possibilità io tornerei in Perù, con un lavoro a tempo pieno che mi faccia guadagnare circa 300 euro al<br />
mese. Vorrei lavorare vicino a casa, nella mia provincia (Trujillo), farei qualsiasi lavoro.<br />
I. Non è detto che la famiglia e la comunità siano a conoscenza di quello che ha fatto in Italia. Quindi è una<br />
questione di relazioni interpersonali. Comunque non è vanto per nessuno aver compromesso la propria e l'altrui<br />
onestà, quindi sicuramente chi rientra lo omette e va tutto in sordina.<br />
J. Dipende dal crimine, una cosa è un omicidio, una cosa è una rapina, una cosa è una truffa.<br />
N. Da una parte può valere il tipo di reato che ha commesso. Per la famiglia è un po’ più difficile accoglierlo perché<br />
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