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testo pdf - Piccolo Principe

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COMMENTI ALLE DOMANDE DELL’AREA ANTROPOLOGICO – CULTURALE TUNISIA<br />

Le ragioni della migrazione e i processi migratori<br />

La migrazione è vissuta come un sogno e una fuga. Si fugge dalla frustrazione di non riuscire a trovare un<br />

lavoro adeguato alla propria preparazione e abbastanza remunerativo, si fugge per cercare maggiore libertà<br />

rispetto ai vincoli famigliari e politici. La condizione socio – economica tunisina viene rappresentata come<br />

fortemente influenzata da modelli di vita occidentali con stili consumistici, attualmente inconciliabili con il<br />

potere d’acquisto reale della maggior parte della popolazione. Non c’è povertà estrema, ma il lavoro operaio e<br />

manuale è retribuito con stipendi considerati bassi e c’è difficoltà a raggiungere livelli di occupazione consoni<br />

all’alto livello di istruzione. Sono presenti anche fenomeni di disoccupazione e di lavoro nero. Le condizioni<br />

delle zone rurali sono di maggiore difficoltà, con scarsità di infrastrutture e stili di vita molto semplici fondati<br />

sull’agricoltura e la pastorizia.<br />

Il sogno è di guadagnare molti soldi per garantirsi un futuro sicuro dal punto di vista economico e di<br />

emancipazione personale. Spesso si tratta di un sogno perché chi emigra non si costruisce un progetto<br />

migratorio sulla base della conoscenza della normative vigenti, delle condizioni socio – economiche dei luoghi<br />

di destinazione, ed invece parte confidando di farcela comunque. La modalità di tentare più volte di entrare in<br />

un paese europeo, anche dopo un’espulsione, pare essere molto diffusa.<br />

Le aree più povere della Tunisia sono il nord – ovest (al confine con l’Algeria), l’est e sud – est (nella parte<br />

desertica), l’entroterra e le periferie urbane. La provenienza di chi emigra è da tutta la nazione ma per quanto<br />

riguarda la Tunisia viene evidenziato il fenomeno delle “catena migratorie”.<br />

In Tunisia c’è un pensiero diffuso che divide l’emigrazione in due tipologie: la alta e la bassa. Chi appartiene<br />

alla alta emigrazione sceglie paesi di destinazione quali Francia, Germania e Canada. Chi mette in atto la<br />

bassa emigrazione si dirige verso l’Italia, facilmente raggiungibile con mezzi di fortuna.<br />

Per quanto riguarda i progetti di rientro onorevole:<br />

• viene sottolineato come sia indispensabile offrire un’occupazione che permetta un certo tenore di vita e<br />

non la mera sopravvivenza<br />

• è bene tenere conto che il Governo tunisino è interessato ad attuare una strategia di decentralizzazione,<br />

volta ad attivare nuovi distretti industriali e poli culturali, in modo da invertire la tendenza secondo cui tutte<br />

le attività economiche, produttive, intellettuali ed istituzionali fanno capo a Tunisi.<br />

Rimanere all’estero o tornare<br />

Gli intervistati delineano due distinti approcci rispetto al desiderio di stabilizzarsi all’estero o rientrare in patria:<br />

• c’è chi attribuisce alla migrazione la funzione di permettere di accumulare risorse economiche sufficienti<br />

ad avviare un’attività nel paese d’origine. In questo caso non viene messo in atto il ricongiungimento<br />

famigliare e vi sono un paio di rientri all’anno per incontrare la propria famiglia in Tunisia. La difficoltà<br />

evidenziata è collegata al tempo necessario per accumulare risorse sufficienti, spesso è superiore al<br />

previsto. Ciò presenta delle conseguenze soprattutto rispetto alla relazione padre – figlio: i figli crescono<br />

senza padre, si creano vissuti di lontananza e situazioni di incomprensione, i figli smettono di dare fiducia<br />

ai loro padri avendo più volte avuto rassicurazioni sul fatto che presto sarebbero tornati senza che ciò si<br />

realizzasse.<br />

• C’è chi decide di rimanere all’estero, si tratta di una scelta che difficilmente viene presa all’inizio del<br />

processo migratorio ma durante la migrazione. Un intervistato ha avanzato l’ipotesi che ciò avviene perché<br />

le persone del Maghreb hanno uno scarso attaccamento alla propria identità culturale e perciò riescono<br />

facilmente ad adattarsi allo stile di vita europeo.<br />

Modalità di accoglienza per un rientro forzato - La famiglia<br />

La modalità di accoglienza dipende dalla famiglia, dalla sua sensibilità e dal livello culturale – di istruzione.<br />

Prevale una sensazione di fallimento, che può essere incrementata dalla reazione della famiglia, ma che<br />

comunque appartiene a chi è stato costretto a rientrare. E’ una vergogna, una sconfitta, un poco stemperata<br />

dal fatto che c’è la consapevolezza che si può ritentare.<br />

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