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testo pdf - Piccolo Principe

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questi accordi, altri consolati che invece, a seconda del periodo storico, collaborano nonostante non ci siano<br />

accordi.<br />

R. Io non li conosco come accordi tra paesi, comunque c'è collaborazione. Noi come organizzazione internazionale<br />

abbiamo una collaborazione buona, in particolare l'abbiamo avuto con l'ambasciata e il governo rumeno, anche<br />

attraverso il nostro ufficio in Romania, ma anche qua. Abbiamo un'ottima collaborazione nel caso di rientri dei<br />

rumeni.<br />

DOMANDA 2 Come la sua nazione accoglie i soggetti rimpatriati? Spiegare, se esistono, le normative che definiscono<br />

delle condotte a cui i rimpatriati devono adempiere o le prassi consolidate a cui si attengono.<br />

A. Dall'anno scorso c'è una legge che prevede il ritiro del passaporto in dogana rumena per chi veniva espulso<br />

dall'Italia e anche per le persone che non rispettavano il termine di tre mesi per il soggiorno di turismo. Il<br />

passaporto potrà poi essere ritirato presso gli Uffici di polizia delle diverse città. Viene riconsegnato ad alcune<br />

condizioni, ma non ricordo quali. L'anno scorso in tv hanno fatto vedere queste persone abbastanza disperate<br />

davanti alle dogane. Ora questa legge è stata cambiata per cui oggi la legge dice che se superano il periodo del<br />

visto ed esso scade, poi non possono più uscire dalla Romania per 5 anni, non c'è più un ritiro forzato del<br />

passaporto. I rimpatriati sono tantissimi. Gli fanno il colloquio e dopo sono trattati come tutti gli altri normali<br />

cittadini.<br />

B. Sicuramente ci sono centri di accoglienza anche in Romania per quelli che rientrano mandati dall'Italia con un<br />

foglio di via. Le strutture hanno come organizzazione un'assistente sociale e i poliziotti del Ministero degli interni.<br />

Però non saprei dire cosa fanno perché non ho mai lavorato in un progetto del genere.<br />

C. C’è una legge recente (n° 148) che si riferisce a quelli con reati minori (la maggior parte riguarda il fatto che le<br />

persone non hanno il permesso di soggiorno, sul territorio italiano al momento si stima che ci siano 700.000<br />

rumeni clandestini) tale legge prevede che al rientro alla persona non succede niente, è libera, ma se la persona<br />

cerca di nuovo di passare la frontiera verso l’Europa essa viene fermata in base agli accordi Schengen. La legge<br />

prevede, in particolare nei rapporti con l’Italia, che per una persona rimpatriata in Romania essa verrà richiamata<br />

dai giudici in Romania e, in base alle ragioni per cui ha avuto il rimpatrio, i giudici sentenziano se confermarlo o<br />

ritirarlo, nel caso venga ritirato la persona avrà diritto di entrare in tutti i paesi dell’area Schengen tranne che in<br />

Italia. Nel 2007 con l’ingresso in Comunità europea della Romania tutti gli accordi collegati a Schengen cadranno,<br />

probabilmente in maniera progressiva nel tempo. Nella discussione del parlamento europeo sull’ingresso della<br />

Romania nell’Unione europea molti Stati erano perplessi e avrebbero voluto più tempo in modo che la Romania<br />

riuscisse ad arrivare ad un livello di sviluppo tale per cui i cittadini rumeni non fossero portati ad emigrare per<br />

sopravvivere. Per questo sono convinto che fin quando la Romania riesce a cambiare le leggi interne, per metterle<br />

in linea con quelle europee, nel campo dell’emigrazione la cintura sarà un po’ stretta, per non lasciare che i<br />

rumeni se ne vadano dove vogliono e quando vogliono, come gli altri cittadini europei. Questo a causa della paura<br />

degli Stati europei che troppe persone emigrino dalla Romania.<br />

F. Timbrano il passaporto e lo trattengono. Dopo un po' di tempo arriva a casa l'autorizzazione per avere un nuovo<br />

passaporto e puoi andare a ritirarlo.<br />

G. Mettono un timbro sul passaporto e così non si può più uscire per 5 anni dalla Romania.<br />

I. Non so. Per le persone che vengono rimpatriate e hanno già delle pendenze so che vengono accolte nella loro<br />

nazione direttamente dalla polizia locale.<br />

Procedure che riguardano lo straniero che esce dal carcere per fine pena o per applicazione della pena<br />

sostitutiva: l'intervento della Questura si concretizza essenzialmente o nell'espulsione (è il Prefetto che espelle, il<br />

Questore si limita ad eseguire il decreto del Prefetto nelle tre forme previste: accompagnamento alla frontiera<br />

immediato, trattenimento nel CPT, oppure ordine di lasciare il paese in 5 giorni). Per quelli che escono dal<br />

carcere, essendo persone che commettono reati, c'è sempre trattenimento al CPT, perché comporterebbe<br />

problemi rispetto al controllo sociale consegnare l'invito a una persona appena uscita dal carcere che potrebbe,<br />

per qualsiasi motivo, il giorno dopo commette un nuovo reato. Quindi preferiamo trattenerli al centro in modo da<br />

essere sicuri di poterli accompagnare fisicamente alla frontiera. Nel caso in cui non hanno documenti, dopo 60<br />

giorni, come spesso avviene, vengono muniti dell'ordine del Questore di lasciare il paese entro 5 giorni e lasciati<br />

liberi. Non sono chiuse le vie al rilascio del permesso di soggiorno per gli stranieri che hanno subito una<br />

condanna, questo accade sempre quando sono coniugi di cittadini italiani o genitori di cittadini italiani, che<br />

acquistano lo status di inespellibili. In questi casi richiediamo la convivenza, si chiama il coniuge richiedendo<br />

l’autocertificazione della convivenza e alla persona straniera verrà dato un permesso per famiglia, che potrà<br />

essere convertito in lavoro. I cittadini rumeni dal 1° gennaio diventano europei e ciò comporta che saranno<br />

inespellibili, tutti gli europei sono inespellibili. Quando parliamo di <strong>testo</strong> unico sull'immigrazione parliamo solo di<br />

extracomunitari, mentre i comunitari sono regolati - in quanto stranieri - da un'altra legge che è del 2000,<br />

modificata nel 2002 e ultimamente ancora modificata, che li considera inespellibili. Essi possono stare in Italia<br />

liberamente, in teoria fino a 90 giorni, ma nessuno gli chiede contezza, hanno bisogno del permesso nel momento<br />

in cui iniziano a lavorare. Stiamo recependo la direttiva europea per cui scomparirà anche il permesso per i<br />

comunitari. E siccome al momento la metà delle espulsioni sono di cittadini rumeni e albanesi, l'anno prossimo<br />

avremo un abbattimento drastico delle espulsioni. Il rumeno, al pari di un francese, che sconta la pena, se non è<br />

una persona pericolosa per la sicurezza nazionale tanto da scomodare il Ministro, rimane qua come libero<br />

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