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COMMENTI ALLE DOMANDE SULL’AREA LEGALE - TUNISIA<br />
Normativa d’accordo tra Italia e Tunisia - Aspetti legislativi relativi alle procedure di rientro assistito<br />
Esistono accordi di riammissione tra Italia e Tunisia, si tratta di accordi di collaborazione che regolano anche il<br />
rimpatrio di persone emigrate clandestinamente, infatti in base a tali accordi la Tunisia è tenuta a riconoscere i<br />
suoi cittadini e a riaccoglierli.<br />
La legislazione tunisina prevede che la persona che rientra, nel caso sia uscita in maniera clandestina dal<br />
territorio, deve scontare una pena in carcere, che va da 1 a 6 mesi.<br />
Il sistema penale tunisino prevede l’extraterritorialità, ossia se un cittadino tunisino commette un atto, ovunque<br />
si trovi, che per la Tunisia è un crimine viene giudicato in patria anche in contumacia.<br />
Inoltre se un tunisino ha commesso un reato all’estero contro un cittadino tunisino, anche se ha già avuto una<br />
condanna all’estero e ha già scontato una pena, verrà nuovamente processato in Tunisia e potrà avere<br />
un’altra condanna separata. Per la legislazione tunisina infatti non ha rilevanza se la persona ha già scontato<br />
la pena per quel reato in Europa, poiché in Tunisia dovrà scontare la pena come condanna principale e non<br />
come pena integrativa; in pratica gli anni scontati all’estero non valgono.<br />
Per quanto riguarda i percorsi di rientro onorevole questi tre aspetti legislativi rappresentano dei punti<br />
d’attenzione, in quanto bisognerà valutare:<br />
• se gli ex detenuti tunisini se la sentano di rientrare affrontando da 1 a 6 mesi di detenzione, nel caso in cui<br />
siano emigrati clandestinamente. L’alternativa è verificare se c’è la possibilità di attivare percorsi senza<br />
incappare nel periodo di detenzione, anche se la persona interessata è uscita in maniera irregolare dal<br />
territorio tunisino.<br />
• Sarà indispensabile sondare con il potenziale candidato ad un progetto di rientro onorevole è se ha<br />
commesso reati che prevedono l’extraterritorialità.<br />
• Sarà indispensabile verificare se la persona ha commesso all’estero reati contro un cittadino tunisino.<br />
Le normativa sopra esposte potrebbero rendere problematica l’applicazione della procedura secondo cui è<br />
possibile richiedere una pena alternativa al carcere, nel caso la condanna da scontare sia inferiore ai 2 anni,<br />
che si concretizza nella presentazione dell’istanza al giudice per ottenere di sostituire il carcere con il rientro<br />
nel paese d'origine. Condizione necessaria per attivare tale procedura è che la persona detenuta sia in<br />
possesso del passaporto poiché la richiesta di pena alternativa può venire solo da chi ha un'identità certa o dai<br />
cittadini di quei paesi i cui Consolati sono disposti a riconoscerne l'identità. In questo caso l’esistenza di<br />
accordi bilaterali è da considerarsi un aspetto facilitante.<br />
Un aspetto di cui il progetto di rientro onorevole dovrebbe occuparsi è la prassi in base alla quale una persona<br />
all’uscita dal carcere, avendo scontato la pena, viene inviata e trattenuta nei Centri di Permanenza<br />
Temporanea affinché avvenga la sua identificazione (condizione necessaria per l’accompagnamento in<br />
frontiera). Bisognerebbe verificare se l’identificazione potesse essere anticipata durante il periodo di<br />
detenzione, in modo che la persona possa non passare per il CPT e, una volta scontata la pena o ottenuta<br />
l’alternativa alla pena, possa essere immediatamente accompagnata in frontiera. Questa procedura alternativa<br />
comporterebbe un risparmio di risorse economiche per lo Stato Italiano e la possibilità di dover effettuare un<br />
passaggio in meno per il cittadino straniero.<br />
Legislazione in materia di lavoro<br />
Per quanto riguarda l’esistenza di una normativa che favorisca l’inserimento lavorativo di persone rimpatriate o<br />
ex detenuti le risposte ottenute vanno tutte nella direzione dell’assenza di qualsiasi legislazione in materia, sia<br />
ostacolante che favorente, e della necessità che la persona se la cavi da sola.<br />
E’ interessante rilevare come l’assenza di intervento in materia di lavoro e la vicinanza della Tunisia all’Europa<br />
siano fattori determinanti per i protratti e successivi tentativi di emigrazione irregolare anche da parte di<br />
cittadini tunisini già rimpatriati.<br />
Per quanto riguarda la possibilità di inserimento lavorativo i certificati penali pare non costituiscano un<br />
problema, visto che i reati commessi fuori da Tunisia non vengono riportati sul casellario giudiziario tunisino,<br />
tranne quei reati a rilevanza internazionale (ossia il traffico di armi, il traffico di stupefacenti e il terrorismo).<br />
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