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DOMANDE AREA SOCIO – ANTROPOLOGICA<br />
DOMANDA 8 Quali pensa siano le ragioni che hanno spinto suoi connazionali a cercare di emigrare?<br />
A. L'aspirazione a cambiare vita, poiché in Tunisia in questi ultimi anni si sta verificando quello che più o meno sta<br />
succedendo anche qui, cioè gente che diventa sempre più ricca e gente che diventa sempre più povera e siccome<br />
noi dagli anni '80 fino agli anni '90 eravamo per l'80% una classe media abbastanza compatta, questo dislivello<br />
attuale ha creato un po' di scompiglio. I giovani sono tutti istruiti, cioè praticamente una grandissima percentuale<br />
ha la laurea. Quindi anche la laurea non è più un metro valido per poter competere nell'ambito del lavoro, perché<br />
tutti hanno la laurea. Per questo si pensa di più ai soldi piuttosto che ai valori e si cerca di fare i soldi in qualsiasi<br />
modo. Uno di questi modi è emigrare. Anche perché poi d'estate c'è il rientro degli immigrati con i macchinoni,<br />
gente che sembra che stia bene (che magari qui non mangia tutto l'anno per poter fare la scena quando<br />
sbarcano) e i giovani pensano che emigrando si possono fare i soldi facilmente e velocemente. Alcune volte c'è<br />
anche un disincanto, qui abbiamo conosciuto persone che sono laureate ma che fanno i muratori o i carpentieri,<br />
lavori puliti senza delinquere; la forza della disperazione fa sì che la gente che ha in mente di partire parte lo<br />
stesso. Magari senza troppe aspettative, però pensano che non sanno quello che trovano ma che sanno quello<br />
che lasciano. Pensano che peggio non si può stare, non sanno che si può stare peggio, prendono e vengono.<br />
L’Italia è considerata una tappa, di solito almeno, la gente non vuole stare in Italia.<br />
B. Le condizioni economiche e la mancanza di lavoro. Se una persona non riesce a trovare lavoro giù vede l’Europa<br />
come il sogno, il paradiso e visto che l’Italia è più vicina alla Tunisia è la prima cosa che si tenta. Si pensa che in<br />
Europa si possono fare soldi in breve tempo.<br />
D. La maggior parte per cercare di migliorare e di avere un futuro migliore, avere condizioni di vita migliori, sono<br />
motivi economici. I giovani sognano l’Europa perché pensano che qui avranno un futuro sicuro per l’aspetto<br />
economico e per la libertà.<br />
E. In Tunisia c’è poco lavoro ed è mal pagato.<br />
F. Perché non c’è libertà, che invece c’è in Italia.<br />
I. La ragione è legata alla possibilità o al sogno di poter cambiare vita, di avere un salario ben più alto di quello che<br />
può dare qualsiasi lavoro in Tunisia. So che anche un lavoratore regolare in Tunisia ha un salario veramente<br />
basso, quindi la chimera del guadagnare parecchi soldi porta alla migrazione. Per quanto riguarda la Tunisia le<br />
persone che sono passate dal CPT sono prevalentemente piccoli spacciatori, e non so se sono venuti in Italia a<br />
cercare una nuova vita, forse sono partiti credendo che in Italia sia più semplice passarla franca per certi tipi di<br />
lavoro. Perché comunque tunisini che non hanno commesso delitti noi non li vediamo, intendendo per delitti lo<br />
spaccio. Non so dire se partono proprio con questa visione rispetto all’Italia, so che sicuramente ritornano (una<br />
volta espulsi) convinti che quello è il miglior modo per guadagnare in Italia. Il ritorno dopo un'espulsione è una<br />
pratica sia dei tunisini sia dei rumeni, albanesi. Il discorso è diverso per chi parte da lontano, il Perù, la Nigeria.<br />
J. Le ragioni sono varie, la prima è sempre l'urgenza di miglioramento economico e della propria vita, poi soprattutto<br />
da queste regioni funziona il tam tam del gruppo che è già venuto qua. Non credo che siano percorsi di<br />
emigrazioni strutturati con delle mete chiare di inserimento lavorativo, per le persone che vengono dal Maghreb<br />
non credo si aspettino di trovarsi subito un lavoro. Vengono via da una situazione per migliorare la propria<br />
condizione economica, ma anche per venire fuori da una situazione di vita, di relazioni sociali e di prospettive che<br />
vivono come un disastro.<br />
M. C'è molto di sogno, di cambiamento radicale della propria vita: è sogno e fuga insieme. Perché in realtà in Tunisia<br />
non ci sono situazioni di estrema povertà, c'è una rete sociale che tiene, una rete famigliare che tiene, quindi non<br />
si fugge per fame. Si viene via per cercare lavoro, un lavoro molto remunerativo, c'è questa aspirazione. Perché là<br />
il lavoro operaio e manuale è a livelli di stipendi molto bassi, in rapporto anche all'aumento del costo della vita.<br />
Considerando anche che lo stile di vita è molto avanzato, perché su certi aspetti la Tunisia è un paese molto<br />
moderno, con tutte le nuove tecnologie, per esempio c'è stato questo nuovo impulso all'acquisto della macchina.<br />
C'è stata una modernizzazione di fatto del paese, che però negli ultimi anni ha portato ad un maggiore<br />
differenziazione tra chi è ricco e chi invece è sceso nella scala sociale, diventando più povero. Quella che ha<br />
sofferto soprattutto è la classe media, che ha dei salari (quelli da pubblico impiego) inconciliabili con un certo<br />
tenore di vita, che invece è il modello proposto. C'è una grossa frustrazione da parte dei giovani che studiano,<br />
perché la Tunisia ha un livello di scolarizzazione molto alto e l'istruzione funziona. Per cui loro studiano, lavorano<br />
per un certo tipo di preparazione e poi fanno fatica ad inserirsi.<br />
Ci sono delle motivazioni oggettiva all'emigrazione, collegate ad una non adeguatezza di quello che si potrà<br />
guadagnare, del lavoro che si potrà fare e della libertà da certi vincoli, dati da un lato dalle famiglie (c'è il desiderio<br />
di fuggire, di affermarsi autonomamente come individui, perché esiste ancora la famiglia allargata e quindi<br />
l'emigrazione di un membro della famiglia è qualcosa che coinvolge poi tutta la famiglia). Queste reti di solidarietà<br />
che salvano la situazione, nel senso che nessuno muore di fame, però poi tengono abbastanza prigionieri, legati.<br />
Quindi c'è un desiderio di emancipazione e anche un'aspirazione ad una vita meno controllata da parte dello stato<br />
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