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della Tunisia ed è anche vicino alle città turistiche (Hammamet è a 40 km). Non è per caso che il porto verrà<br />
realizzato là. Se il progetto riguardasse persone singole bisogna far tesoro del mestiere che la persona conosce,<br />
facendogli aprire in Tunisia un’attività da collocare dove può produrre e vendere. Poi ci sono le attività agricole. In<br />
Tunisia si sta assistendo ad un grande rientro di europei, italiani per esempio. Ho visto persone che, nella mia<br />
regione di origine, hanno portato una società italiana; persone provenienti dalla Puglia, che hanno affittato dal<br />
Ministero dell’agricoltura dei terreni, tramite un tunisino che ha lavorato per loro in Puglia. Questa ditta ha fatto<br />
miracoli, quest’anno sono riusciti a coltivare anche i carciofi, io credevo che fosse impossibile. Coltivano i<br />
pomodori e poi li fanno secchi, facendoli essiccare sotto il sole. Esportano pressoché tutto e fanno lavorare<br />
tantissime persone, specialmente le donne, questa è stata una fortuna per tante famiglie povere. Questa modalità<br />
si sta diffondendo in tante zone, ci sono tanti rientri di persone italiane e europee che hanno esperienza in diversi<br />
settori, per esempio quello dell’olio, e stanno riuscendo bene in Tunisia. Io conosco un anziano agricoltore<br />
tunisino, lui lavorava dei terreni in Tunisia per una famiglia italiana, quando gli italiani se ne sono andati, lui si è<br />
reso conto che i tunisini non sono in grado di coltivare, i prodotti non sono più come quelli di prima, i tunisini non<br />
sono capaci di fare delle cose fatte bene. Il Ministero dell’agricoltura, che era gestito da ingegneri, ha fallito perché<br />
i terreni con l’acqua rimangono fermi.<br />
Nel turismo è difficile, perché c’è molta concorrenza e poi il lavoro è stagionale, perciò secondo me non è la scelta<br />
giusta.<br />
F. Dipende da qual è il mestiere della persona.<br />
J. Bisogna fare uno studio più approfondito sui singoli paesi. E poi dipende da dove provengono, perché se una<br />
persona proviene da un'area rurale e la sua unica esperienza metropolitana è stata a Milano ed è finita pure male,<br />
non è pensabile reinserirlo in un’area metropolitana, perché sarebbe troppo complesso. Il territorio di dimensione<br />
medie è il luogo dove si può immaginare di avere un'attenzione maggiore da parte della comunità. Oramai le<br />
grandi aree metropolitane sono troppo dispersive e non è detto che garantiscano l'attenzione della comunità,<br />
mentre questo credo che sia un elemento indispensabile per un progetto come il vostro. Nelle aree medie il<br />
terziario offre ancora delle possibilità.<br />
K. I progetti di sviluppo agricolo per loro natura si realizzano nelle campagne, i progetti di formazione molto spesso<br />
tengono conto delle opportunità delle varie zone e in genere è più facile realizzarli nelle città. Tutto dipende dalle<br />
caratteristiche del territorio. In molti paesi terzi c’è interesse a sviluppare le aree rurali, aree che potenzialmente<br />
sono molto ricche e che necessitano di tecnica e modalità di coltivazione, offrono diverse possibilità. L’importante<br />
è sempre fare un’analisi generale per vedere quali sono le opportunità e sulla base di questo muoversi. Quello<br />
che chiamiamo lo studio di fattibilità del progetto, fatto in maniera dettagliata, perché le realtà sono molto diverse,<br />
da paese a paese si trovano cose molto differenti.<br />
M. Luoghi: costa, deserto e siti archeologici per il turismo. Per agricoltura: tutte le aree appena dietro la costa ed<br />
alcune pianure e regioni del sud.<br />
Si sta realizzando la decentralizzazione con la creazione di distretti industriali in aree diverse da Tunisi. Lo stanno<br />
facendo in collaborazione con alcune Regioni italiane, che hanno avviato contatti per la creazione di società miste<br />
oppure società italiane che si insediano lì. La Lombardia è coinvolta, c'è poi il Veneto e il Lazio, la Toscana,<br />
l'Emilia Romagna, c'è un ufficio dell'Istituto per il commercio estero.<br />
Q. A me viene più in mente che si deve creare un progetto ad hoc per la persona e questo comporta l'avere dei<br />
referenti seri sul posto. Bisogna anche valutare la storia della persona, per esempio se la famiglia ha investito<br />
affinché la persona potesse recuperare risorse per tutti allora il discorso lavorativo è importante. Perciò è<br />
importante dargli un'opportunità lavorativa, soprattutto se viene dalla campagna e non ha risorse, in questo caso<br />
andrebbe bene anche che non rientrasse nel suo paesino e lo si inserisse in una città con una concreta possibilità<br />
di lavoro. Se invece la persona avesse avuto un'esperienza migratoria drammatica e avesse bisogno di un<br />
supporto da parte delle famiglia, allora sarebbe bene offrirgli un ritorno onorevole all'interno della propria famiglia.<br />
Dipende proprio dalla specifica situazione.<br />
DOMANDA 23 Che tipologie di lavoro ritiene appetibili e competitive per il mercato di lavoro della sua nazione?<br />
A. Inserirli in progetti di cooperazione tra Italia e Tunisia, so che ce ne sono nell'industria tessile e del cuoio. Il<br />
problema è che i salari in Tunisia sono diversi, cioè se in Italia si prendono 700 euro per un lavoro del genere, in<br />
Tunisia prenderà meno di 400 dinari (1 dinaro sono 75 centesimi) per cui il dislivello è forte. Potrebbero anche<br />
sfruttare la loro conoscenza dell'italiano lavorando in progetti di cooperazione Italia - Tunisia.<br />
C. Il sud – est è una zona completamente agricola, ci sono tantissimi terreni abbandonati anche se c’è acqua, i<br />
terreni sono privati e pubblici. Sono abbandonati perché lo Stato non finanzia la costruzione di pozzi. La politica<br />
economica del paese negli ultimi 30 anni si è basata sul turismo, solo sul turismo, perciò gli investimenti sono stati<br />
fatti sulla zona costiera.<br />
Fabbriche di scarpe, fabbriche tessili. Adesso c’è una data importante che è il 1° gennaio 2008, nel ’95 la Tunisia<br />
ha sottoscritto con la Comunità europea un accordo secondo il quale verrà tolta la dogana tunisina, perciò ci sarà<br />
un’apertura del mercato tunisino, questo da un lato aiuterà gli investimenti esteri (attualmente il problema per gli<br />
investitori è la dogana e il tornare in possesso degli investimenti), dall’altro lato farà fallire molte imprese, quelle<br />
che non sono competitive con le merci estere (europee o cinesi).<br />
D. La provincia di Soux è una zona in cui ci sono già circa 150 ditte italiane, lì si aprirà nei prossimi anni un grande<br />
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