Dell'ingegno poetico di Cicerone.pdf - EleA@UniSA

pur entusiasta com’ è, il P atin confessa che, per la
poesia, il Nostro appartiene a quella stessa età, da
cui tanto lo separa la perfezione della sua prosa.
Il Teuffel *), tra ’ tedeschi, nei brevissimi cenni, che
prem ette alla copiosa bibliografia sugli scritti poetici
di Cicerone, osserva che egli non fu nulla più che
verseggiatore, e che 1’ epopea, scritta per celebrare
sè stesso e le traversie su p erate, non gli fruttò
punto per la sua fama.
Il Ribbeck, nella sua storia della poesia latina,
dice che Cicerone, con poesie storiche nel vecchio
genere, s’ è fatta una riputazione poco invidiabile,
e con numerose e compiacenti citazioni ha impedito,
disgraziatam ente, che i suoi ridicoli poemi cadessero
in oblio.
Nulla aggiunge il Bàhr s) ai giudizi altrui, che
riporta.
Pel Drum ann 3), si potrebbe applicare a Cicerone
ciò eh’ egli dice di Lucrezio : « mostrava m olt’arte
e poco ingegno poetico ».
Il B ernliardy, discorrendo della poesia che toglieva
argomento dalla storia romana,- dice che i
poeti si proponevano di fare poco più che degli
a n n a li, e che il patriottism o adescava dilettanti
e uomini di Stato. « Cicerone, aggiunge, il quale
ricorda volentieri da sè stesso questi prodotti per
lui inapprezzabili, compose noiosamente senza alcuna
') Teuffel. Geschichte der romischen literatur—Leipzig, Teubner.
3) Bahr, Geschichte der romischen literatur. Carlsruhe. 1828.
3) Drumann Geschichte Roms. VI, 681 e segg.