Dell'ingegno poetico di Cicerone.pdf - EleA@UniSA

dolce. Egli non nega all’autore del de natura Rerum
i « lumina ingenii » ; ma, come da principio osservammo,
lim ita, poco favorevolmente, il suo giudizio
sull’opera di lui, sol perchè questa, affatto recente,
scostandosi dalla tradizione antica, produce una vera
rivoluzione nel campo della filosofia e dell’ arte.
§ 4 . — G l i im it a t o r i d e g l i A l e s s a n d r in i.
Calvo.
Disprezza poi, in generale, gli im itatori degli
alessandrini ’), cui oppone Ennio, come a Eufòrione
Omero *).
E ironicamente scrive ad A ttico 3) « Flavit ab
Epyro lenissimus Onchesmites hunc aTOvcstà^ovia,
si cui voles, t w v v s t o T s f c o v prò tuo vendita » deridendo,
nei poeti nuovi, il modo artificioso di far
versi.
Dei poeti contemporanei ricorda solo un epigram
m a di Calvo 4). Non fa menzione di Catullo, del
quale, data 1’ intonazione dell’epigramma, con cui
*) « Novi cantores Euphorionis ».
2) De div. 2,64, 132: * Ille vero nimis etiam obscurus Euphorion;
at non Homerus. Uter igitur melior? > e Tusc. I li, 19, 45, parlando
di Ennio: « 0 poetam egregium, quamquam ab his can-
toribus Euphorionis contemnitur ! ».
s) Ad Att. VII, 2. 1.
*) Ad fam. VII, 24, 1.