Dell'ingegno poetico di Cicerone.pdf - EleA@UniSA
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m inenza de’ Greci sui Romani nel campo <strong>poetico</strong>,<br />
non manifesta mai chiaram ente in proposito il suo<br />
pensiero.<br />
Il vantaggio grande che par assegni a ’ Greci<br />
nelle Tusculane ‘) là dove <strong>di</strong>ce: « doctrina nos et<br />
om ni litterarum genere Graecia superabat » è, in<br />
fatti, secondo lui, giustificato dalle con<strong>di</strong>zioni sfavorevoli<br />
dell’ ambiente romano e dal poco onore<br />
che si concedeva, dagli antichi, presso quel popolo,<br />
alla poesia ed a ’ poeti, ed è, in appresso, a ogni<br />
passo, attenuato dalla comparazione, che l’autore<br />
fa delle virtù presenti, per così d ire, del popolo<br />
greco, manifestate nel campo delle lettere, con le<br />
laten ti, ben maggiori, <strong>di</strong> cui i Romani più volte,<br />
specialmente nella trage<strong>di</strong>a, fecero veder faville non<br />
trascurabili, anche a giu<strong>di</strong>zio dei più sev eri2).<br />
Il paragrafo 3 del libro I delle Tusculane3) è,<br />
secondo noi, una prova delle tergiversazioni ciceroniane,<br />
cagionate soprattutto da quel patriottismo,<br />
certamente non morboso, m a pur sempre nocevole<br />
al critico, e che era una delle più spiccate proprietà<br />
caratteristiche dei conservatori in politica<br />
e in letteratura, tra cui occupava uno de’ primissim<br />
i posti il grande oratore romano.<br />
Non ha più cultori quella critica, secondo la<br />
quale gli scrittori, anche i più gran<strong>di</strong>, sono tu tti<br />
*) Tusc. II, 1, 3.<br />
*) Orazio, Ep. ad Aug. 162-167.<br />
3) Tusc. Disp. I, 3. » ... doctrina nos et omni litterarum Graecia<br />
superabat.... nec tamen si qui magnis ingeniis in eo genere extiterunt<br />
non satis graecorum gloriae responderunt. »