Dell'ingegno poetico di Cicerone.pdf - EleA@UniSA

il nostro maggior poeta, nella Divina Commedia,
ci volle rappresentare una crisi morale, che di
lui aveva fatto un uomo ben diverso da quello
di prima. Ma, lasciando stare che, in Dante, tale
crisi era reale, e non un semplice espediente, come
in Cicerone, non si può fare a meno di rilevare che
neU’Alighieri è ritra tta appunto quella lotta intim a
tra l’uomo vecchio e l’uomo nuovo, che forma di lui
il personaggio più poetico della Divina Commedia ;
laddove, nel poema di Cicerone, non ci sono che
fredde e languide esortazioni, fiacchi predicozzi,
con cui Calliope raccomanda all’ alunno di non i-
smentire il suo passato.
Ma, soggiunge il P atin, Cicerone, nel libro secondo
del suo poema, se non altro, « a le m érite
de rappeler un des morceaux les plus célèbres et
les plus beaux de Vergile, celui où il a énuméré
les signes precurseurs du m eurtre de César et de la
guerre civile » ‘). E, anche qui, ci duole di non poter
accettare l’opinione del critico francese, nè partecipare
al suo lodevole entusiasmo per tu tto quello che reca
l’ impronta del potente ingegno di Cicerone. A ll’illustre
critico, che pure ha notato, assai a proposito,
ne’ versi del Xostro, « le vice, qui ne dispa-
raìtra guère de la poésie latine que chez Virgile,
d ’une verve surabondante, d ’ une composition mal
réglée » 2), sfugge completamente la differenza grandissima
delle condizioni oggettive, che formano, per
‘) Patin. Op. cit. pag. 434.
!) Patin. Op. cit. pag. 435.