Dell'ingegno poetico di Cicerone.pdf - EleA@UniSA

More documents

Recommendations

Info

$3Eterov e)ce(te/rou sofo\v to/ te pa/lai to/ te nu=n. Ou ... - EleA@UniSA$

gerati, rispettivam ente nel rigore e nella benevolenza; sebbene l’opinione del critico tedesco ci sembri, nella sostanza, più accettabile, come quella che ha bisogno di esser lim itata, corretta, se ci è permesso dirlo, solamente da un eccessivo puritanismo, ch’ei par richieda ne’ poeti in generale, e da talune inesattezze, in cui è caduto nel formulare de’ canoni artistic i, a nostro giudizio, troppo rigidi e severi. . Non era giam m ai avvenuto, osserva il Ribbeck, che un uomo di Stato cantasse in vita le lodi delle proprie azioni, come Cicerone fece in quei tre lib ri, ne’ quali converge sulla propria persona le finzioni de’ m iti eroici greci. Il dotto critico giudica, quindi, che « l’ambizione di provarsi in tu tti i generi le ttera ri, la vanità e la smania di divenire l’ Omero di sè stesso, in m ancanza d ’ un altro migliore eh’ ei non trovava, abbiano agito sull’ a- nimo di Cicerone come tre potenze nemiche, che lo spinsero a tentare, malgrado di Apollo e della volontà delle Muse, una cattiva impresa nel dominio di queste divinità •». L ’esagerazione del Ribbeck consiste, m anifestam ente , nell’ affermazione recisa, che nessun uomo di Stato, prim a di Cicerone, abbia cantate le lodi di sè stesso. Se, invece, diamo uno sguardo, sia pure fugace, alla tradizione letteraria greca e latina, ci compariranno davanti non pochi poeti, che, in vita, han tessute le lodi di sè stessi o delle proprie imprese. Solone, ad esempio, che pure tanto nome lasciò di sè nelle storie per la sua saggezza, fa spesso un
vero e proprio panegirico dell’ efficace opera prestata da lui, con le sue leggi, alla quiete e tranquillità dello Stato. In un frammento, riportato da P lu tarco 1), il grande Ateniese si dà lode d ’avere, con la sua legislazione, equilibrato i diritti del devio e quelli degli eupcitridi, infrenando la rapacità de’ nobili e insieme la licenza de’ demagoghi. In due altri frammenti '), in tetram etri tro caici, si ascrive a merito grandissimo il non avei’ aspirato alla signoria della patria quando lo avrebbe potuto, essendogli stati conferiti pieni poteri per la riforma delle leggi. Mi chiamino pure, egli dice, sciocco e incapace; io sento che, in tal modo,- sarò superiore a tu tti gli uomini. .............7tXeov «>>Se vix^ aetv Soxeco 710CVT3C? à v S r p w T to u ;. E, in due fram m enti in trim etri giambici 3), conservatici da Aristide, si dà ancor lode d ’avere alleviata la miseria del demo, e ricondotti in patria molti cittadini venduti schiavi all’estero. Questo, egli dice, ho ottenuto, con l’energia e con la giustizia : ') Plut. Sol., 18. 2) Plut., Sol., 14. 3) Aristide II, 536. ............ TOUjTOC u iv XplXTSl, 6ji.où t s xocì St'xrjv (ru v ap [/.ó < ja< ;, epsija x a t Si^ vuij’S ; 6jtE
Page 2 and 3:
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI SALERNO BIB
Page 5 and 6:
DELL’INGEGNO POETICO DI CICERONE
Page 7:
N ‘ 3/,43.
Page 13 and 14:
Parte Priima. INDICE Prefazione....
Page 15:
PREFAZIONE Non solo quanti attendon
Page 18 and 19:
la critica ciceroniana, indagarne l
Page 20 and 21:
e ispirato da certo estro *). Quell
Page 22 and 23:
aggiunge, col solito lepore, che l
Page 24 and 25:
cose e a cose, cui ,1’ anima si s
Page 26 and 27:
ebbe? Forse quello elevato di Vergi
Page 28 and 29:
filtrazioni poetiche, artes leviore
Page 30 and 31:
di Sofocle, perchè li stimava più
Page 32 and 33:
ut videremus effecerit ? » *). Alt
Page 34 and 35:
studio sul mentovato poema; perchè
Page 36 and 37:
come quelli che rivelavano i moti d
Page 38 and 39: Degli altri lirici, ricorda due vol
Page 40 and 41: iconoscere che non c’ è quasi da
Page 42 and 43: E dagli Acarnesi toglie ed accomoda
Page 44 and 45: nazione più o meno libera, si ha d
Page 46 and 47: oratore romano più m ateria da tra
Page 48 and 49: pidea. Infatti, a Cesare scrive: «
Page 50 and 51: Arato — Callimaco — Nicandro
Page 52 and 53: itorneremo su ciò, quando dovremo
Page 54 and 55: d’un pezzo e con le medesime opin
Page 56 and 57: auguri Romolo e Remo '), e par ne s
Page 58 and 59: di esagerare collocando anche quest
Page 60 and 61: zavano *) i vecchi, invece di attin
Page 62 and 63: stuggine, sprecando quattro versi a
Page 64 and 65: Cicerone, pertanto, am m ira in Pac
Page 66 and 67: il Superbo *); e cita ancora altri
Page 68 and 69: Plauto — Cecilio — Sesto — Tu
Page 70 and 71: tinitatis »*). Cicerone, poi, si s
Page 72 and 73: plesso, appar sempre che li abbia l
Page 74 and 75: dolce. Egli non nega all’autore d
Page 76 and 77: nalità estetica in modo assoluto.
Page 78 and 79: , nuove, tra tte o im itate dal gre
Page 80 and 81: Tempestas, e questa lezione pare ac
Page 82 and 83: II. — Marius. Si andavano, ai tem
Page 84 and 85: Isidoro '). In questi è descritto
Page 86 and 87: In tu tti i casi, però, il serpent
Page 90 and 91: Avrei potuto, soggiunge, opprimere
Page 92 and 93: non sappiamo, in alcun modo, conten
Page 94 and 95: almente, non poteva essere più arb
Page 96 and 97: del Nostro, doveva essere divulgati
Page 98 and 99: a giudici colti come quelli d ’A
Page 100 and 101: dir così, l’am biente poetico de
Page 102 and 103: no *), dove è asceso per sacrifica
Page 104 and 105: tanto, un po’ d ’erudizione fuo
Page 106 and 107: nei tristi giorni dell’esilio e s
Page 108 and 109: Era, inoltre, cominciato per Cicero
Page 110 and 111: P atin, che egli accorciava, allung
Page 112 and 113: I versi di cui parliamo furono da l
Page 114 and 115: delle parole, eh’ è uno dei preg
Page 116 and 117: di Apollo e di tu tte e nove le Mus
Page 118 and 119: pur entusiasta com’ è, il P atin
Page 120 and 121: acuti giudizi sui poeti greci e lat
Page 123: Nota. — Il lettore correggerà da
show all

Dell'ingegno poetico di Cicerone.pdf - EleA@UniSA

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?