Dell'ingegno poetico di Cicerone.pdf - EleA@UniSA
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gerati, rispettivam ente nel rigore e nella benevolenza;<br />
sebbene l’opinione del critico tedesco ci sembri,<br />
nella sostanza, più accettabile, come quella che ha<br />
bisogno <strong>di</strong> esser lim itata, corretta, se ci è permesso<br />
<strong>di</strong>rlo, solamente da un eccessivo puritanismo, ch’ei<br />
par richieda ne’ poeti in generale, e da talune inesattezze,<br />
in cui è caduto nel formulare de’ canoni<br />
artistic i, a nostro giu<strong>di</strong>zio, troppo rigi<strong>di</strong> e severi. .<br />
Non era giam m ai avvenuto, osserva il Ribbeck,<br />
che un uomo <strong>di</strong> Stato cantasse in vita le lo<strong>di</strong><br />
delle proprie azioni, come <strong>Cicerone</strong> fece in quei tre<br />
lib ri, ne’ quali converge sulla propria persona le<br />
finzioni de’ m iti eroici greci. Il dotto critico giu<strong>di</strong>ca,<br />
quin<strong>di</strong>, che « l’ambizione <strong>di</strong> provarsi in tu tti i generi<br />
le ttera ri, la vanità e la smania <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire<br />
l’ Omero <strong>di</strong> sè stesso, in m ancanza d ’ un altro<br />
migliore eh’ ei non trovava, abbiano agito sull’ a-<br />
nimo <strong>di</strong> <strong>Cicerone</strong> come tre potenze nemiche, che lo<br />
spinsero a tentare, malgrado <strong>di</strong> Apollo e della volontà<br />
delle Muse, una cattiva impresa nel dominio<br />
<strong>di</strong> queste <strong>di</strong>vinità •».<br />
L ’esagerazione del Ribbeck consiste, m anifestam<br />
ente , nell’ affermazione recisa, che nessun uomo<br />
<strong>di</strong> Stato, prim a <strong>di</strong> <strong>Cicerone</strong>, abbia cantate le lo<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> sè stesso. Se, invece, <strong>di</strong>amo uno sguardo, sia pure<br />
fugace, alla tra<strong>di</strong>zione letteraria greca e latina, ci<br />
compariranno davanti non pochi poeti, che, in vita,<br />
han tessute le lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> sè stessi o delle proprie<br />
imprese.<br />
Solone, ad esempio, che pure tanto nome lasciò<br />
<strong>di</strong> sè nelle storie per la sua saggezza, fa spesso un