L’andamento delle entrate correnti è determinato dalle tre principali fonti <strong>di</strong> entrata, che sono l’imposta provinciale <strong>di</strong> trascrizione, l’imposta sulle assicurazioni RC auto e i trasferimenti statali e regionali. Ma l’analisi <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>verse componenti è resa complicata e poco significativa dal fatto che nel 2000 molte province hanno iscritto fra i trasferimenti statali il gettito dell’imposta sulle assicurazioni RC auto. La figura 6.2 illustra la situazione per le singole province or<strong>di</strong>nate per popolazione crescente. Solo 82 Province hanno iscritto a bilancio il gettito dell’imposta RC auto e il gettito me<strong>di</strong>o pro-capite oscilla tra i circa 39 euro <strong>di</strong> Forlì-Cesena ed i 14 euro <strong>di</strong> Cosenza (tabella 6.4). La figura 6.3 illustra, invece, i trasferimenti che provengono dai bilanci delle Regioni e mostra che anch’essi si presentano decrescenti all’aumentare della popolazione. FIGURA 6.3 - Trend dei trasferimenti regionali per classi <strong>di</strong> popolazione (euro pro-capite) 45 40 35 30 25 20 15 10 classi <strong>di</strong> popolazione 93
TABELLA 6.3 - Entrate correnti in or<strong>di</strong>ne decrescente (euro pro-capite) PROVINCE PROVINCE PROVINCE RIETI 229,6 PESARO - URBINO 134,4 VERONA 93,4 ASTI 225,8 ISERNIA 132,0 TERAMO 92,8 VERCELLI 207,6 VIBO VAL<strong>ENTI</strong>A 131,5 TREVISO 90,4 VERBANO-C-O 205,6 ROVIGO 129,8 TARANTO 90,4 SONDRIO 203,6 ALESSANDRIA 129,0 MILANO 89,4 ENNA 197,2 PRATO 128,4 VICENZA 88,1 LODI 194,8 BOLOGNA 128,3 BERGAMO 87,9 TERNI 190,9 MACERATA 127,5 CAGLIARI 87,9 GROSSETO 190,6 ASCOLI PICENO 127,2 PAVIA 85,6 RIMINI 186,3 CAMPOBASSO 127,0 VARESE 85,3 PERUGIA 177,0 MODENA 127,0 PADOVA 83,3 IMPERIA 170,9 TRAPANI 125,9 ROMA 82,7 CUNEO 169,4 PISA 123,2 CATANIA 81,9 PIACENZA 168,2 GENOVA 122,7 AVELLINO 80,9 CROTONE 166,6 TORINO 120,5 FROSINONE 79,3 FORLI'-CESENA 166,2 AREZZO 118,6 CHIETI 78,5 SAVONA 165,0 GORIZIA 117,7 SIRACUSA 78,1 POTENZA 164,2 PISTOIA 115,8 CALTANISSETTA 77,7 LECCO 159,9 NOVARA 115,0 VENEZIA 77,6 BIELLA 157,6 FIRENZE 112,8 COSENZA 76,5 MATERA 155,4 ANCONA 112,2 LATINA 76,4 MANTOVA 155,0 PORDENONE 110,6 PESCARA 73,8 MESSINA 153,0 BELLUNO 108,2 SALERNO 73,0 MASSA 151,2 TRIESTE 106,1 REGGIO CALAB. 71,3 RAVENNA 149,0 RAGUSA 106,0 NAPOLI 67,5 CREMONA 144,4 CATANZARO 104,9 BARI 66,8 FERRARA 143,8 UDINE 103,8 PALERMO 64,6 LUCCA 143,6 FOGGIA 100,5 CASERTA 63,7 LIVORNO 142,6 NUORO 100,3 LECCE 61,2 SIENA 140,7 BRESCIA 97,9 BRINDISI 58,1 LA SPEZIA 139,5 BENEVENTO 96,3 SASSARI 57,9 PARMA 136,8 COMO 95,2 ORISTANO 54,8 REGGIO EMILIA 135,9 VITERBO 95,1 AGRIGENTO 135,3 L'AQUILA 94,8 Si possono inoltre osservare <strong>di</strong>fferenze molto rilevanti fra i trasferimenti me<strong>di</strong> pro-capite da parte <strong>di</strong> ciascuna regione alle sue province (figura 6.4). Al Sud, essi sono generalmente molto più bassi che al Centro e al Nord, con l’eccezione della Basilicata che trasferisce risorse per circa 70-75 euro pro-capite, quasi tutti per funzioni delegate. Ma tra le regioni del Nord, spiccano il Veneto e la Lombar<strong>di</strong>a, con poco più <strong>di</strong> 5 e 10 euro rispettivamente. L’Umbria è la regione che trasferisce l’ammontare <strong>di</strong> risorse procapite più elevato, pari a quasi 96 euro alla Provincia <strong>di</strong> Terni e ad 85 euro a quella <strong>di</strong> Perugia, anche in questo caso soprattutto per funzioni delegate. 94
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