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ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

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3 AGENDA 21 LOCALE: ORIGINI ED ESPERIENZE ITALIANE E<br />

STRANIERE<br />

3.1 La nascita <strong>di</strong> Agenda 21 locale<br />

Il ruolo dei governi locali per il raggiungimento dell’obiettivo <strong>di</strong> uno sviluppo<br />

sostenibile è sancito nel capitolo 28 <strong>di</strong> Agenda 21, dove si riconosce che “molti<br />

problemi e relative soluzioni si ra<strong>di</strong>cano nelle attività locali, nella partecipazione e<br />

cooperazione tra le autorità locali. Esse costruiscono, gestiscono e mantengono le<br />

infrastrutture sociali, economiche ed ambientali, mettono in atto i processi <strong>di</strong><br />

pianificazione, decidono le politiche ambientali e <strong>di</strong> regolazione locali, contribuiscono<br />

all’implementazione delle politiche ambientali nazionali e sub-nazionali’. Come livello<br />

<strong>di</strong> governo più vicino ai citta<strong>di</strong>ni, le autorità locali “giocano un ruolo fondamentale<br />

nella loro educazione, coinvolgimento e mobilitazione per promuovere lo sviluppo<br />

sostenibile” 6 .<br />

Nascono così le Agende 21 Locali (A21L, d’ora in avanti) per la realizzazione <strong>di</strong><br />

politiche integrate e <strong>di</strong> partecipazione attiva e co-responsabile dei vari attori delle<br />

comunità locali. Poiché ogni realtà locale ha delle caratteristiche che gli sono proprie -<br />

culturali, geografiche, economiche, ambientali, sociali - e che la <strong>di</strong>stinguono dalle altre,<br />

ogni ente locale dovrebbe dotarsi <strong>di</strong> una propria Agenda, per definire e realizzare<br />

percorsi autonomi, soluzioni che utilizzino risorse proprie e che si inseriscano in modo<br />

coerente nella propria realtà: “ogni autorità locale dovrebbe <strong>di</strong>alogare con i propri<br />

citta<strong>di</strong>ni, le organizzazioni locali e le imprese private ed adottare una propria Agenda<br />

21. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le autorità locali<br />

dovrebbero apprendere ed acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le<br />

informazioni necessarie per formulare le migliori strategie” 7 .<br />

Il capitolo 28 <strong>di</strong> Agenda 21 ha fissato anche le tappe per il coinvolgimento degli<br />

enti locali:<br />

• dal 1993 le comunità internazionali avrebbero dovuto iniziare un processo <strong>di</strong><br />

consultazione allo scopo <strong>di</strong> accrescere la cooperazione locale per la<br />

realizzazione delle A21L;<br />

• dal 1994, i rappresentanti <strong>di</strong> associazioni delle città e delle autorità locali<br />

avrebbero dovuto accrescere i livelli <strong>di</strong> cooperazione e coor<strong>di</strong>namento con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> migliorare lo scambio <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> esperienze tra le<br />

autorità locali;<br />

• dal 1996 le autorità locali avrebbero dovuto mettere in atto un processo <strong>di</strong><br />

consultazione della popolazione e ricercare un consenso per l’implementazione<br />

e la realizzazione <strong>di</strong> A21L.<br />

6 Agenda 21 <strong>di</strong> Rio de Janeiro, cap. 28 par. 1, 1992.<br />

7 Agenda 21 <strong>di</strong> Rio de Janeiro, cap. 28 par. 3, 1992.<br />

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