ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

1 CHE COS’E’ LO SVILUPPO SOSTENIBILE? UNA SURVEY DELLA
LETTERATURA ED UNA DEFINIZIONE OPERATIVA
Sostenibilità e Sviluppo sostenibile sono termini ormai entrati a far parte del
linguaggio comune, non solo degli economisti e dei policy maker. Il loro significato è
tuttavia molto complesso, pieno di sfaccettature e merita di essere approfondito, nel
momento in cui diventano obiettivi, che si decida di perseguire con appropriate azioni
concrete.
Lo scopo di questo capitolo è di ricostruire, sia pure a grandi linee, la storia e
l’origine di questi termini e la loro evoluzione nel corso del tempo, un’operazione
quanto mai opportuna, per non incorrere nel rischio ben messo in evidenza da
O’Riordan [1988], quando scrive che “it may only be a matter of time before the
metaphor of sustainability becames so abused as to be meaningless”. O, ancora, con le
parole di Tolba [1987]: “Sustainable development has become an article of faith, a
shibboleth: often used but little explained. Does it amount to a strategy? Does it apply
only to renewable resources? What does the term actually mean?”
1.1 Le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile
Gli studiosi interessati al problema hanno prodotto decine di definizioni (ad
esempio, Pezzey [1992] ne indica 50), delle quali si discutono qui le più significative,
che meglio mettono in evidenza la complessità del problema.
Secondo Boadi [2002], il termine sviluppo sostenibile fu coniato, a metà degli
anni Settanta, da Barbara Ward, fondatrice dell’IIED (International Institute for
Environment and Development). Sempre in quegli anni, nel modello di Bariloche 1
(Herrera et al.[1976] e Chichilnisky [1977]), si sottolineava che “… underdeveloped
countries cannot advance by retracing the steps of developed countries … it would
imply reapiting those errors that have lead to deterioration ok the environment … The
solution must be based on the cretion of a society intrinsically compatible with its
environment”. In una raccolta di definizioni, Murcott [1997] ne riporta alcune del 1979-
80:
a. “The sustainable society is one that lives within the self-perpetuating limits
of its environment. That society … is not a no growth society … It is rather, a
society that recognizes the limits of the growth… and looks for alternative
ways of growing” (Coomer [1979])
1 Nel modello di Bariloche oltre alla dinamica dei fattori produttivi, della produzione e del consumo,
viene studiata anche la relazione tra crescita della popolazione e consumo di basic goods. Un sentiero di
crescita ottimale dovrebbe garantire che i bisogni primari siano sempre soddisfatti, che tutta la
popolazione possa godere di standard minimi di qualità della vita.
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