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ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

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2.2 Le politiche europee per lo sviluppo sostenibile<br />

Le politiche promosse e adottate dall’Unione Europea a sostegno dello sviluppo<br />

sostenibile possono essere <strong>di</strong>stinte in due gran<strong>di</strong> ambiti <strong>di</strong> appartenenza a seconda<br />

dell’oggetto in cui l’azione <strong>di</strong>spiega i propri effetti:<br />

- politiche urbane per lo sviluppo sostenibile (Urban II)<br />

- politiche rurali per la sostenibilità (Leader +)<br />

2.2.1 Politiche europee per lo sviluppo urbano sostenibile<br />

A partire dagli anni Novanta, l’Unione Europea ha riservato crescente attenzione<br />

ai contesti urbani ed ha formulato politiche precipuamente vocate alla tutela, alla<br />

valorizzazione e al recupero degli ambiti urbani.<br />

Il “Libro Verde per le aree urbane”, <strong>di</strong>vulgato nel 1990 dalla Commissione<br />

Europea, nasce proprio dalla constatazione che molte città europee sperimentano ormai<br />

da anni <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> crescita della popolazione residente, con fenomeni <strong>di</strong><br />

re<strong>di</strong>stribuzione tra il centro e la periferia, aumento dei tassi <strong>di</strong> povertà e <strong>di</strong> criminalità,<br />

crescente inquinamento acustico, dell’aria e dell’acqua. Da allora gli sforzi della<br />

Comunità Europea si sono moltiplicati per la definizione <strong>di</strong> politiche che promuovano<br />

lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita nelle città.<br />

Nel 1990 prendono avvio il progetto “Città europee sostenibili” ed i Progetti<br />

Pilota Urbani (PPU), per sperimentare politiche innovative per le aree urbane, dove i<br />

temi centrali sono la riqualificazione ambientale, l’integrazione sociale, il declino<br />

economico e la <strong>di</strong>soccupazione.<br />

Tra il 1990 e il 1993 vengono attivati 33 PPU in 11 Paesi (Genova e Venezia,<br />

per l’Italia rispettivamente con 7 e 10 milioni <strong>di</strong> euro), con un ammontare <strong>di</strong> risorse pari<br />

a 204 milioni <strong>di</strong> euro. Il programma viene riproposto per il periodo 1994-99, in cui si<br />

assiste alla proliferazione delle adesioni (503 proposte da 14 Stati membri), con<br />

un’assegnazione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> complessivamente pari a 163 milioni <strong>di</strong> euro (Brin<strong>di</strong>si,<br />

Milano, Napoli, Torino per l’Italia, rispettivamente con 2,75, 3,35, 4,01, 5,07 milioni <strong>di</strong><br />

euro).<br />

2.2.2 Il Programma <strong>di</strong> Iniziativa Comunitaria Urban<br />

Le buone esperienze maturate dalle città europee attraverso i PPU hanno indotto,<br />

nel 1994, la Commissione Europea ad avviare il Programma <strong>di</strong> Iniziativa Comunitaria<br />

Urban. Il Programma venne presentato in un Libro Verde, in cui si sottolineava che<br />

l’iniziativa avrebbe riguardato i contesti urbani caratterizzati da forme <strong>di</strong> esclusione<br />

sociale unitamente a problemi <strong>di</strong> natura economica ed ambientale. Si sottolineava<br />

inoltre l’opportunità che tali fenomeni fossero spazialmente concentrati. Si trattava<br />

degli stessi obiettivi che già i Progetti Pilota Urbani avevano perseguito, ma che si<br />

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