ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

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i dati appaiono sufficientemente affidabili e completi, coprendo un sub-campione di 89 comuni). TABELLA 8.2: L’indicatore sociale (variabile dipendente) (1) (2) (3) (4) (5) (6) NW 0.01 -0.53 -0.24 -3.06 -3.21 -3.01 (0.06) (-2.68***) (-1.09) (-4.19***) (-4.29***) (-3.55***) NE 0.48 0.0018 0.40 -2.43 -2.66 -2.37 (2.11**) (0.01) (1.60) (-3.26***) (-3.38***) (-2.66***) CE 0.17 -0.31 -0.13 -2.83 -2.90 -2.79 (0.76) (-1.59) (-0.62) (-4.11***) (-4.18***) (-3.64***) SUD -0.29 -0.71 -1.07 -3.39 -3.41 -3.35 (-1.36) (-3.72***) (-4.75***) (-5.78***) (-5.81***) (-5.04***) ISOLE -0.33 -0.84 -1.30 -3.47 -3.61 -3.42 (-1.18) (-3.40***) (-4.47***) (-5.81***) (-5.86***) (-4.56***) POP 3.47 3.11 2.83 2.58 2.82 (5.05***) (4.61***) (4.19***) (3.56***) (4.15***) (POP) 2 -0.87 -0.78 -0.62 -0.54 -0.62 (-2.9***) (-2.65***) (-2.15**) (-1.80*) (-2.13**) IECO -0.41 -0.58 -0.58 -0.58 (-2.77***) (-3.89***) (-3.87***) (-3.78***) QANZIANI 0.13 0.12 0.13 (3.83***) (3.46***) (3.81***) SSOC 0.0017 (0.93) QSOC -0.0021 (-0.12) QAB 0.02 0.01 0.02 (1.01) (0.75) (1.01) N. oss. 96 96 96 89 89 89 R 2 AR 2 0.08 0.40 0.45 0.56 0.56 0.56 0.04 0.36 0.40 0.51 0.51 0.50 F 2.05 9.91 10.22 11.11 10.06 9.87 PROB(F) 0.09 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 Nel complesso, il modello esplicativo appare in questo caso inaspettatamente robusto. La maggior parte delle variabili introdotte sono significative, hanno il segno atteso e sono robuste ai vari esercizi tentati. Nelle migliori regressioni, circa il 50% della varianza risulta spiegata dalle variabili prescelte. In particolare, per quanto riguarda l’area geografica, si osserva che la significatività delle dummy varia al variare dei regressori e, a volte, varia anche il segno. L’impressione dunque è che, a differenza dell’ambiente, per l’indicatore sociale l’area geografica non conti molto, una volta che si tenga conto di altre variabili. Tuttavia, emerge un’indicazione di carattere generale: il Nord-Est è la zona in cui i valori dell’indicatore di qualità sociale tendono ceteris paribus ad essere più elevati. Seguono, dal migliore al peggiore, il Centro, il Nord-Ovest, il Sud e le Isole. Le variabili che restano invece robuste in tutti gli esercizi sono: la popolazione (città di dimensioni più ampie offrono più servizi per il sociale), la popolazione al quadrato (con segno negativo, dunque indicando la presenza di rendimenti 133
decrescenti), la composizione della popolazione (una quota più elevata di anziani induce una crescita nell’indicatore sociale), l’indicatore economico (controllando per altre variabili, l’effetto dello sviluppo economico sulla qualità del sociale è negativo). Al contrario, la percentuale di posti-nido sui potenziali utenti non è mai significativa. Analogamente, non sono significativi neanche in questo caso gli indicatori di spesa, cioè le spese medie pro-capite in ambito sociale e la quota di spesa sociale sul totale della spesa corrente. Questi risultati, per quanto interessanti, vanno naturalmente presi con grande cautela. Tra alcuni regressori, quali per esempio la percentuale di anziani e la spesa del comune per il sociale c’è il sospetto dell’esistenza di relazioni di causalità, che saranno verificate in seguito. Inoltre, l’indicatore sociale è correlato alla dotazione di infrastrutture e le infrastrutture di per sé generano spesa corrente; questo rende in parte dubbia la relazione di causalità tra spesa e indicatore, che viene ipotizzata nel modello esplicativo della regressione. Tuttavia, l’immagine che emerge dall’analisi mette in evidenza alcuni aspetti interessanti. A differenza dell’indicatore ambientale, il ruolo della connotazione territoriale sull’indicatore sociale, almeno per ciò che riguarda la dimensione qui analizzata, è meno netto. Si conferma la peggiore situazione del Sud ed in particolare delle Isole. Non c’è invece grande differenza tra Centro e Nord-Ovest. In secondo luogo, una volta che si controlli per gli effetti indotti dalla correlazione con altre variabili esplicative dell’indicatore sociale (per esempio la maggiore disponibilità di risorse nel Nord del Paese), l’effetto netto dello sviluppo economico sul sociale è negativo. La nostra interpretazione è che lo sviluppo economico produce delle esternalità sociali negative che richiedono interventi correttivi da parte delle autorità pubbliche. 8.1.3 L’indicatore economico Per completezza, si riportano, nella tavola 8.3, anche le stime relative all’indicatore economico. Naturalmente, qui le relazioni di causalità probabili sono inverse rispetto a quelle indicate nelle regressioni, soprattutto per ciò che riguarda la spesa comunale. E’ ben vero che in un’ottica di lungo periodo le decisioni comunali possono influenzare il livello e la qualità della crescita economica di una comunità; in fondo, l’intero concetto di sviluppo sostenibile a livello locale è legato a questa ipotesi di fondo. Ma certo quest’attività dell’ente locale non può essere catturata con le variabili di spesa di un solo anno, soprattutto con riferimento al sottoinsieme delle spese per l’attività economica, che sono a livello comunale assai limitate, come è stato sottolineato nel capitolo 5. Le stime riportate nella tabella 8.3 confermano innanzitutto che l’indicatore economico è fortemente influenzato dall’area geografica, che da sola spiega il 67% circa della varianza. La popolazione conta marginalmente, con relazione lineare. Al netto dell’effetto della localizzazione geografica, i comuni di maggiori dimensioni hanno minor sviluppo economico. È rilevante anche la percentuale di anziani, ma in un certo senso questo risultato deriva dal fatto che il Nord è caratterizzato da un più elevato indice di invecchiamento della popolazione. Dunque, si conferma che “piccole 134
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