ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

alla pubblica amministrazione. Il più delle volte, il forum si articola in
sezioni tematiche, dedicate ad argomenti specifici di tipo ambientale e socioeconomico.
Nella maggior parte dei casi vi è corrispondenza tra i settori
tematici del forum e gli argomenti trattati nel RSA. I partecipanti ai forum
provengono dai gruppi di interesse più disparati, dalle associazioni di
categoria ai funzionari della pubblica amministrazione, ai rappresentanti del
mondo dell’istruzione, delle agenzie regionali per la protezione
dell’ambiente ai sindacati alle imprese; vi è un’ampia rappresentanza delle
categorie sociali svantaggiate, che aiutano a dare un taglio sociale ai dibattiti
sullo sviluppo sostenibile. Nella maggior parte dei casi, il forum è attivato on
line, attraverso lo strumento del web, altrimenti mediante incontri pubblici o
attraverso quotidiani e riviste specializzate.
6. 49 enti, di cui la metà Comuni, hanno iniziato ad utilizzare vari tipi di
indicatori, al fine di valutare la situazione ambientale e monitorare i
progressi nelle politiche per lo sviluppo sostenibile. Gli indicatori sono
spesso scelti ad hoc dagli enti, altre volte sono selezionati all’interno di
elenchi internazionali, quali quelli dell’European Common Indicators,
dell’European Environmental Agency, dell’OCSE, della Commission on
Sustainable Development dell’ONU, dell’Eurostat ed altri ancora.
7. Per quanto riguarda i Piani di Azione Locale (PAL), solo l’8% degli enti lo
ha attuato, il 17% lo ha solo redatto, il 29% è in procinto di selezionare gli
obiettivi strategici. In genere, il PAL viene elaborato all’interno del forum,
che diventa dunque lo strumento fondamentale per concertare gli obiettivi e
per definire le linee di intervento. Il PAL può essere utilizzato come
strumento di integrazione della pianificazione locale o, più semplicemente
ma meno efficacemente, come documento di riferimento per orientare
l’attività delle ente pubblico sui temi dell’ambiente. In alcuni casi, infine,
esso perde gran parte del suo significato, in quanto consiste solo in un
insieme di obiettivi e di indicatori per valutare, dal punto di vista ambientale,
i piani ed i programmi esistenti.
8. Gli enti che hanno introdotto studi di prefattibilità all’interno del percorso di
realizzazione di A21L sono concentrati nelle regioni del Centro-Nord, in
particolare in Lombardia ed Emilia Romagna, seguite da Veneto, Toscana e
Piemonte. Si possono distinguere due tipologie di studi:
- studi di prefattibilità propriamente detti, che sono il passaggio
fondamentale per rendere operativi i progetti inseriti nei Piani d’Azione
Locale;
- progetti pilota, che sono autonomi ed eterogenei; essi non provengono
direttamente dal percorso di A21L ma, per contenuti e forme, rientrano a
pieno titolo in una strategia di sostenibilità.
L’area tematica maggiormente interessata è quella energetica, per l’utilizzo
di energie alternative o per ottenere risparmio energetico.
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