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ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

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ed è interessante al riguardo, lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Bond, Mortimer e Cherry [1998], che analizza<br />

l’esperienza del Regno Unito, dove anche i soggetti coinvolti nei progetti <strong>di</strong> A21L sono<br />

per la maggior parte associazioni e gruppi ambientalisti. Non è facile in<strong>di</strong>viduare le<br />

cause <strong>di</strong> questi comportamenti. Non sembra che questa tendenza possa essere stata<br />

indotta da fattori esterni, quali le in<strong>di</strong>cazioni provenienti dai livelli <strong>di</strong> governo più alti,<br />

attraverso il LGMB (Local Goverment Management Board) e il DoE (Department of<br />

the Environment), che hanno fornito linee guida e sviluppato, ma soprattutto <strong>di</strong>ffuso<br />

ampiamente e suggerito <strong>di</strong> adottare, una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori per lo sviluppo sostenibile;<br />

infatti, se il DoE ha sviluppato soprattutto in<strong>di</strong>catori ambientali, il LGMB ha posto<br />

l’enfasi sugli in<strong>di</strong>catori socio-economici. Essa potrebbe invece essere stata generata<br />

dalla natura della sezione dell’autorità locale responsabile dell’implementazione <strong>di</strong><br />

A21L o dalle competenze specifiche dei soggetti in essa coinvolti. Ed infatti, è risultato<br />

che più della metà dei progetti sono stati sviluppati presso i <strong>di</strong>partimenti per i problemi<br />

ambientali. È quin<strong>di</strong> mancata una strategia costruita e con<strong>di</strong>visa attraverso l’ampia<br />

partecipazione dei gruppi e dei soggetti che costituiscono il tessuto socio-economico<br />

locale.<br />

Si arriva così al secondo aspetto critico, lo sviluppo del processo <strong>di</strong><br />

partecipazione, in modo che tutte le parti sociali siano coinvolte, in quanto portatrici <strong>di</strong><br />

istanze e bisogni <strong>di</strong>fferenti. Sotto questo profilo, rappresenta un successo l’esperienza<br />

della regione del Mid-west irlandese (Kelly e Moles [2002]), dove l’approccio al<br />

problema dello sviluppo sostenibile si è basato sul presupposto che “To be effective at<br />

local and regional levels, sustainability in<strong>di</strong>cators must reflect community values,<br />

concerns and hopes for the future”. Si è trattato <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> A21L promosso nel<br />

1998 dal Centre for Environmental Research dell’Università <strong>di</strong> Limerick insieme ad<br />

alcune autorità locali 10 e portato avanti attraverso l’interazione e la stretta<br />

collaborazione <strong>di</strong> politici, ricercatori universitari e user groups, ovvero tutti i soggetti<br />

interessati ai risultati del progetto. L’esperienza irlandese ha rappresentato un approccio<br />

innovativo per la promozione dello sviluppo sostenibile ed ha prodotto risultati<br />

interessanti, con la costruzione <strong>di</strong> un set <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> sostenibilità ad hoc da applicare<br />

nella Regione, attraverso un processo <strong>di</strong> molto attivo <strong>di</strong> partecipazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />

delle informazioni. Sembra sia stata molto positiva anche l’interazione con il mondo<br />

accademico, invitato a “to act as a me<strong>di</strong>ator and as the semi-permeable membrane, thus<br />

allowing two-way transport of ides, opinions and feedback”.<br />

La terza questione sollevata concerne i rapporti tra governi centrali e governi<br />

locali. Come si è detto in precedenza, infatti, l’efficacia dell’azione dei governi e delle<br />

autorità locali <strong>di</strong>pende anche dal grado <strong>di</strong> autonomia <strong>di</strong> cui essi godono e dalle<br />

competenze specifiche che ad essi sono attribuite. Su questo tema si è sviluppata<br />

un’ampia letteratura e sono interessanti, in special modo per il contesto italiano, i lavori<br />

che analizzano gli effetti della cosiddetta devolution sull’implementazione <strong>di</strong> A21L.<br />

La devolution, come è ben noto, implica una re<strong>di</strong>stribuzione delle funzioni e<br />

delle responsabilità tra <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> Governo; implica anche che si stabiliscano<br />

rapporti <strong>di</strong>versi tra governi locali e governo centrale. Il processo <strong>di</strong> devoluzione,<br />

dunque, dovrebbe facilitare il processo politico <strong>di</strong> A21L, conferendo alle autorità locali<br />

nuovi poteri e più ampi margini <strong>di</strong> autonomia, nella costruzione del consenso e dei<br />

processi partecipativi. In realtà, non è necessariamente vero, come <strong>di</strong>mostrano<br />

Benneworth e Roberts [2002], che hanno stu<strong>di</strong>ato il caso della Gran Bretagna e gli<br />

10 Limerick City Council, Limerick County Council, Clare County Council e Tipperary County Council.<br />

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